• cipolla
  • carota
  • fagioli
  • castagne
  • sedano
  • patate e sale

La storia degli usi gastronomici
La preziosità del frutto, rappresentava, specie nei periodi di cattivi raccolti cerealicoli, una delle poche risorse alimentari. Ha sviluppato una vasta gamma di usi. Oltre alle “ballotte” (lessate in acqua) ed alle “caldarroste” (cotte sotto alla cenere), le castagne trovano impiego nella cucina del Montefeltro quali ingredienti di molteplici primi e secondi piatti, nonchè di dolci freschi e secchi. Senza dimenticare le squisite confetture. Le ricette che verranno proposte in seguito sono il frutto di una indagine diretta presso quelle famiglie che da secoli hanno usato e trasformato il marrone. Un Matrimonio di “Sapore e Sapere“, che rappresenta un ulteriore ricchezza in termini culturali.

Zuppa di castagne

Al soffritto di cipolla, sedano e carota aggiungete le patate a tocchetti, i fagioli, un po’ d’acqua e sale quanto basta. A fine cottura, passate tutto nel tritaverdure. Lessate le castagne, precedentemente sbucciate, in acqua salata per 30 minuti; a cottura ultimata scolate le castagne e aggiungete al brodo. Fate bollire il tutto per 15 minuti. Servire calda.

  • 1 kg di castagne
  • 600 gr di zucchero
  • 1 stecca di vaniglia
  • rhum

Marmellata di Marroni

Sbucciate le castagne, cuocetele per circa 20 minuti e passatele al passaverdura. Preparate uno sciroppo sciogliendo lo zucchero in una pentola con un bicchiere d’acqua: sarà pronto quando dal cucchiaio si formerà un filo di 3-4 cm. A questo punto unite lo sciroppo alla purea di marroni e alla stecca di vaniglia e cuocete ancora per trenta minuti, mescolando. Togliete dal fuoco appena la marmellata si è ben amalgamata. Si può aggiungete un bicchierino di rhum. Invasate calda, previa eliminazione della stecca di vaniglia.