Palazzo Mauro De André, viale Europa, 1 – Ravenna dal 29/08/2008 al 15/09/2008

Organizzazione: Associazione Culturale Il Cerbero
Orario: dalle 18.30 alle 23.30, domenica dalle 18.00 alle 23.30
Informazioni: Palazzo Mauro De Andrè tel. 3358151821, e-mail: [email protected]
Catalogo e mostra: a cura di Silvana Costa, testo critico di Bruno Bandini
Patrocinio: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna.

INGRESSO GRATUITO

Inaugurazione: venerdì 29 agosto ore 21.00 Palazzo De André – Ravenna
alla presenza dell’Onorevole Pier Luigi Bersani

Uno degli esiti più alti della metafisica di Giorgio de Chirico, che riscontriamo anche nei suoi scritti, “consiste nel togliere il mistero e l’enigma dalla parte dell’oscurità e consegnarli alla chiarezza e alla precisione della forma”, il visibile pittorico non è più la rappresentazione del reale.

Da qui il titolo della mostra “Giorgio de Chirico il metafisico ovvero il teatro degli enigmi” che inaugura venerdì 29 agosto alle ore 21 nelle sale espositive del Palazzo delle Arti Mauro De Andrè, a Ravenna.
A trent’anni dalla scomparsa, a centoventi dalla nascita e nel centenario delle primissime manifestazioni della poetica “metafisica”, si vuole celebrare con una rassegna antologica che riunisce alcune tra le opere più interessanti dei cicli creativi dell’artista, uno dei maestri più significativi, saccheggiati e controversi dell’arte italiana ed internazionale.

In mostra 130 pezzi, una raccolta di opere a partire dagli anni Venti di diversi periodi della sua produzione artistica, realizzate con tecniche diverse dalla pittura alla scultura, ai disegni, alcuni dei quali mai visti prima dal pubblico, dai pezzi di grafica ai “gioielli” realizzati direttamente dal Maestro. La mostra rende, in maniera chiara ed esauriente, il valore e la capacità espressiva dell’autore non solo sotto il profilo pittorico, ma anche per definire lo spessore culturale, letterario e filosofico che l’autore ha espresso durante la sua vita.

Ecco allora che accanto a 20 dipinti ad olio, da Vita silente in un paese (1951), Manichini coloniali (1959), Piazza (1955), Ritratto Senatore Giulio Andreotti (1958/59), Bagnante (1953), fino a Cavalli in riva al mare con castello (1955), si possono ammirare le sculture e multipli di sculture, tra cui le mini sculture o “gioielli”, questi ultimi sono 17 pezzi svelano un’altra sensibilità artistica di De Chirico. Solo negli anni ’70 De Chirico si interessa alla creazione di sculture gioiello, fusioni a cera persa in argento massiccio o argento dorato (vermeil) e una limitata tiratura di esemplari in oro.
In mostra anche 44 tra disegni e acquerelli che rendono l’intensità del lavoro preparatorio dell’artista. Inoltre una copia del romanzo autobiografico dal titolo Ebdòmero, un capolavoro di letteratura surrealista pubblicato in Francia nel 1929, quando i suoi rapporti con il surrealismo erano definitivamente rotti. Definito da Louis Aragon: “opera indeterminatamente bella” il libro (Hebdomeros 1972, edizioni Carlo Bestetti) è composto da 24 litografie in bianco e nero con testi in lingua francese. A completare la mostra l’intera serie di Mythologie (Bagni Misteriosi), realizzata nel 1934 composta da 10 litografie, che fanno da cornice a “La piscina dei Bagni Misteriosi” (1973). Questa è la maquette della “piscina-fontana” dei Bagni Misteriosi ideata e realizzata da Giorgio de Chirico per la XV Triennale del 1973, accanto è esposto L’ospite dei Bagni Misteriosi, (1969), proveniente dalla Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara. Di tutta la produzione artistica di De Chirico, si tratta dell’unica opera monumentale realizzata. Le origini dell’iconografia e la fortuna del tema dei Bagni Misteriosi, risalgono dalla Mythologie di Jean Cocteau del 1934, alle opere di una fantasia straordinariamente originale presenti dagli anni Trenta fino alla neometafisica degli anni Sessanta e Settanta, dalla pittura alla scultura.

Sarà infine proiettato a ciclo continuo un video dove De Chirico parla di se mentre dipinge nel suo studio.

Nato in Grecia nel 1888, Giorgio de Chirico studia a Monaco di Baviera, presso l’Accademia di Belle Arti, dove segue i corsi di Franz von Stuck.
Fra il 1908 ed il 1909, attraverso la lettura delle opere di Arthur Schopenhauer e di Friedrich Nietzsche, e grazie ad un costante scambio di esperienze creative con il fratello impegnato negli studi musicali, comincia a prendere corpo l’idea di una nuova estetica nella quale far convergere tutte le arti: dalla pittura alla musica, dalla poesia alla filosofia, che costituirà il fondamento di quella poetica “metafisica” che si prefigge di rappresentare ciò che è oltre l’apparenza fisica della realtà, al di là dell’esperienza dei sensi.
Dopo Parigi (1911) con i principali protagonisti dell’avanguardia artistica, e la fama (1912 e il 1913) conosce il gallerista Paul Guillaume che gli compra tutta la produzione metafisica. Dopo le “piazze d’Italia”, de Chirico comincia a dipingere i suoi primi manichini.
La sua pittura rilegge la lezione, sia tecnica che iconografica, di Arnold Boecklin, dando vita ai cicli delle nature morte, o “vite silenti”, dei nudi e dei ritratti femminili in cui riecheggiano anche le composizioni ricercate e chiaroscurali di Anselm Feuerbach.
Nel corso degli anni Trenta alla ritrattistica e all’impegno per il teatro di danza, si affianca l’attenzione nei confronti della decorazione murale. A partire dai primi anni Cinquanta, la ricerca di De Chirico si qualifica polemicamente come “manifestazione di tradizionalismo”, come tentativo di espellere dall’arte ogni manifestazione di quell’intellettualismo snobistico che “l’ha ridotta all’impotenza”, riproponendo spesso i temi già indicati nei periodi precedenti, rivisitando gli spazi metafisici e gli interni seicenteschi, anche traducendo in forma plastica soggetti metafisici e barocchi.
Giorgio de Chirico muore a Roma il 20 novembre del 1978.

I prestatori coinvolti in questo progetto sono oltre ai collezionisti privati le amministrazioni comunali: Comune di Ferrara, Comune di Lissone, Museo 900 MAGI (Comune di Cento Ferrara), Comune di Argenta, Comune di Gualtieri, MAMBO di Bologna, Comune di Comacchio, Comune di Piacenza e Fondazione Mazzolini di Piacenza.

La mostra si avvale del contributo di: Acmar, Agenzia Ritmo, Arimar, Club del Sole, Consorzio Ciro Menotti, Copura, Europa 2000, Fiat S.V.A., Consar-Grar, Galotti S.P.A., Idroexpert, Marcegaglia, Marinara, Moviter Strade Cervia.