Farina, zucchero, sale, latte, acqua, olio e lievito. Ingredienti semplici e genuini, come ogni buon piatto della tradizione contadina che si rispetti. Sapientemente amalgamati danno vita alla piè fritta, una delizia che unisce idealmente il territorio a cavallo tra Emilia-Romagna e Toscana. Lunedì 17 aprile, nel giorno di Pasquetta, torna puntuale a Fontanelice l’appuntamento con la Sagra dedicata a questa sorta di pane fritto, che ben si sposa con i prelibati salumi della zona. Nel grazioso paese in provincia di Bologna, d’altronde, la piè non è solo un piatto povero che affonda le sue radici in un passato lontano, quanto piuttosto una vera e propria istituzione: è dal lontano 1957 che da queste parti il lunedì dell’Angelo fa rima con la “Sagra della piè fritta”; alta non più di un millimetro e dalla consistenza inconfondibile, per tanti secoli è stata l’immancabile compagna dei contadini nelle lunghe giornate lavoro trascorse nei campi.

E così, anche quest’anno, le massaie di Fontanelice sono pronte a tirare quintali e quintali d’impasto, che sarà poi tagliato in pezzi delle giuste dimensioni e infine gettato in padella, per poi gustare la piè sola o accompagnata con salumi e formaggi preferibilmente teneri, ma anche con miele e marmellata, senza dimenticare un buon bicchiere di vino Sangiovese. Gli stand gastronomici saranno aperti dalle 9 del mattino fino alle 20, una lunga giornata di festa durante la quale i visitatori potranno curiosare tra le bancarelle del tradizionale mercato, assistere agli spettacoli della banda musicale e alla folcloristica corsa dei somari: nel primo pomeriggio le fruste infuocate accompagneranno i ciuchi lungo le vie del paese nel percorso fino all’asinodromo, dove si gli otto rioni del paese – Cirenaica, Casetto San Pietro, Campomoro, Fornione, Prato-Gesso, Posseggio-SantaMargherita, Parioli e San Giovanni – si sfideranno in un’accesa e divertente competizione.

Immerso nelle colline tosco-romagnole a due passi dal fiume Santerno, in una verde vallata dove cresce rigogliosa una grande varietà di frutta, Fontanelice è associato alle Città del Vino e ai Comuni Fioriti ed è ricco di allevamenti bovini da carne di razza romagnola, di bovini da latte con produzioni artigianali di formaggi e di ovini. Al suo interno meritano una visita la Torre Civica, l’ex Palazzo Pubblico, la cinquecentesca Chiesa di S. Maria della Consolazione, l’antico acquedotto idraulico e la Porta di Fontana Elice. Piccole perle da ammirare gustando una delizia che arriva direttamente da un passato lontano, per trascorrere la giornata di Pasquetta tra antiche tradizioni e quel clima di festa che solo nei piccoli borghi si riesce ancora a respirare.