Sono diverse le città d’Italia che possono vantarsi di essere le “Capitali mondiali” di un qualcosa. Uno di questi titoli va sicuramente al paese di Casola Valsenio che può fregiarsi del titolo di Paese delle Erbe e dei Frutti Dimenticati.
Casola Valsenio è un suggestivo borgo dell’alta Valle del Senio, in provincia di Ravenna, prossimo a quella parte della provincia di Firenze che sconfina sul versante Adriatico dell’Appennino. L’area fu colonizzata agli inizi dell’anno mille dai Benedettini dando un notevole impulso allo sviluppo civile ed economico della zona. Il primo insediamento, posto su una collina, fu espugnato e distrutto dai faentini nel 1216. I superstiti, costretti a spostarsi più a valle, fondarono l’attuale borgo. Ma la vocazione di Casola Valsenio è in quelle erbe officinali che già agli inizi del 1900 erano raccolte negli incolti, essiccate e vendute e delle quali nel 1938 il giovane Augusto Rinaldi Ceroni iniziò a sperimentare la coltivazione. Un esperimento cresciuto fino a trasformarsi, nel 1974, in un vero orto botanico specializzato in piante officinali, dove su oltre 4 ettari vengono coltivate più di 400 varietà di erbe. Oggi il Giardino delle Erbe “Augusto Rinaldi Ceroni” rappresenta un importante punto di riferimento per tutto il mondo scientifico e per chi si occupa, per lavoro o diletto, di queste piante. E’ dotato di un centro di documentazione, laboratori e olfattoteca; offre itinerari didattici, visite guidate, consulenze qualificate. Si possono acquistare piante, semi e prodotti derivati o passeggiare per i bei gradoni coltivati respirando un’atmosfera magica e profumata. La Strada della Lavanda, che collega la piccola frazione di Zattaglia, posta nel cuore del Parco della Vena del Gesso Romagnola, alla Valle del Santerno, passando per Casola Valsenio corre tra affascinanti paesaggi ed incanta con le sue fioriture lilla. La Strada dei Frutti Dimenticati, che porta alla Rocca di Monte Battaglia, conserva antiche varietà di rare piante da frutto.

Gli eventi “verdi” che animano il borgo sono strettamente legati al territorio, ai suoi prodotti e alla sua cultura: Erbeinfiore (26-27 maggio), Giornata Verde (10 giugno), La Giornata della Lavanda (23 giugno), il Mercatino Serale delle Erbe (dal 6 luglio al 31 agosto) e la Festa dei Frutti Dimenticati (20 e 21 ottobre).

La gastronomia della zona, ed in particolare quella di Casola Valsenio, non poteva non essere influenzata da questa passione per le erbe e le piante aromatiche, tant’è che il Giardino delle Erbe ed i ristoranti del paese danno vita all’iniziativa “ERBE IN FIORE”, prevista nella giornate del 26 e 27 maggio. In programma ci sono visite guidate con riconoscimento e degustazione di erbe e fiori selvatici per l’alimentazione, degustazioni, incontri e laboratori per la realizzazione di confetture, infusi e decotti e per conoscere ed utilizzare le erbe officinali in cucina. I ristoranti di Casola Valsenio propongono menù a base di erbe, con specialità uniche quali zuppa di topinambur e levistico, zuppa di fiordalisi, tortelli di borragine, sformato di spinaci e calendula, filetto di maiale ai semi di coriandolo e numerose altre appetitose pietanze.

Domenica 10 giugno in Emilia Romagna prenderà vita la “GIORNATA VERDE“, la festa della montagna e dei parchi naturali della Regione. Sono diverse le località che partecipano all’evento, ognuna delle quali propone caratteristiche iniziative volte a valorizzare il territorio ed in particolare la natura, la storia e la cultura custodite nell’Appenino. La Giornata Verde di Casola Valsenio avrà ovviamente come protagonista assoluto il Giardino delle Erbe con interessanti visite guidate gratuite.

Al Giardino delle Erbe e nel centro storico di del paese il 23 giugno si svolgerà la “GIORNATA DELLA LAVANDA”. Scriveva il Professor Augusto Rinaldi Ceroni, fondatore del giardino oggi a lui intitolato, in merito alla lavanda: “pianta elegante, distinta ed incantevole porta ovunque la distensione, il folclore, la bellezza, il profumo ed è capace di esalare una vivace e sana freschezza che si espande tutto intorno lasciando una scia di fragranza”. La lavanda è diventata un po’ il simbolo di Casola Valsenio tant’è che le è stata dedicata anche una strada: l’idea di percorrere a piedi, in auto, in bicicletta le vie di collina con il profumo della lavanda era sicuramente di grande interesse ed un sogno che si è coronato nel 1991. Lungo questa strada, ovviamente, si trova anche il Giardino delle Erbe. Per la giornata del 23 sono in programma visite guidate ai “lavandeti” accompagnati da esperti botanici che illustreranno le varie cultivar presenti nel giardino: dalla “lavanda vera”, la migliore, con spighe corte e piccole, al “lavandino o ibrido della lavanda” con ricca fioritura, spighe allungate, notevole sviluppo e ricco di canfora, per arrivare alla “lavanda spontanea” detta spigo ed al “lavandino ordinario” noto come “lavanda delle nonne”. Come da antica tradizione locale, alle 19 avverrà la benedizione dello spigo della lavanda.

Dal 6 luglio al 31 agosto, tutti i venerdì sera dalle ore 18 alle 24, il centro storico di Casola Valsenio ospita l’evento di punta dell’estate casolana, l’originale “MERCATINO SERALE DELLE ERBE”, giunto alla sua venticinquesima edizione. Si tratta di un’importante mostra-mercato, sicuramente unica nel panorama nazionale, di piante officinali e degli estratti utilizzati nella cosmesi, nella medicina e nella gastronomia. Inoltre, nel corso delle serate prendono vita incontri e conferenze sulla coltivazione e l’uso di queste piante. Essendo questo spicchio di Romagna anche terra di cucina sopraffina, in concomitanza del Mercatino i ristoranti casolani propongono interessanti e gustosi menù ed assaggi a base di erbe.

Piante spontanee o coltivate negli orti e nei frutteti di casa per il consumo domestico fin dal tardo Medioevo, i frutti dimenticati sono perlopiù caratteristici della stagione autunnale e rappresentavano una preziosa scorta di cibo da conservare con cura per l’inverno. Salvati dall’estinzione e recuperati per la gioia di chi li ha conosciuti e di chi li vede per la prima volta, “LA FESTA DEI FRUTTI DIMENTICATI” ha come protagonisti tanti bei frutti dai nomi spesso originali: giuggiole, pere spadone, corniole, nespole, mele cotogne, corbezzoli, azzeruole, sorbe, pere volpine, uva spina, senza dimenticare noci, nocciole, melagrane e i marroni, simbolo dell’autunno. L’appuntamento è nel centro storico del paese il 20 e 21 ottobre.

La ripresa d’interesse verso i frutti di un tempo è rivolta anche al recupero di antichi metodi di conservazione, lavorazione e consumo alimentare. Per questo nel corso della festa si svolge un concorso di marmellate e uno di liquori mentre i ristoranti della zona propongono per tutto l’autunno la “Cucina ai frutti dimenticati”. Si tratta di piatti che utilizzano i prodotti tradizionali del territorio sia secondo la consuetudine sia in modo moderno, proponendo una cucina gradevole, naturale e dal forte potere evocativo. Fra le ricette a base di questi frutti ricordiamo: la salsa di rovo e di gelso, le composte di corniole e di cotogne, la torta di mele selvatiche e i dessert con protagoniste le pere volpine, con le castagne, l’alkermes, il vino e il formaggio.

Per informazioni generali: tel. 0546 71044