San Mauro Pascoli (FC) – 23 e 24 giugno

Patrocinata dal Comune, si svolge sempre l’ultimo week end di giugno. È un impegno che coinvolge tutti i soci dell’Associazione “Torre” e amici, molto partecipato da tutta la cittadinanza di San Mauro e registra una grande affluenza dai paesi limitrofi.
Negli anni la festa è diventata occasione per riscoprire le tradizioni contadine di un tempo, come la battitura del grano e l’aratura.
Ugualmente per mettere in mostra gli attrezzi agricoli, i trattori d’epoca, e per far conoscere i giochi, i lavori artigianali i balli popolari.
All’interno del Palazzo Padronale dei Torlonia, che nell’Ottocento rappresentava il centro operativo di un grande latifondo (la tenuta della torre) vengono ogni anno allestite esposizioni di materiali relativi non solo al mondo agricolo, ma anche biciclette usate per i vecchi mestieri (l’arrotino, lo straccivendolo, l’impagliatore di sedie ecc.) insieme a fotografie d’epoca e oggetti di antiquariato e modernariato, di hobbistica e collezionismo, oggetto di mostra scambio.
I giorni della festa sono un’occasione unica per partecipare a visite guidate dell’edificio padronale, di solito non accessibile al pubblico.
Si inizia dalle cantine, un tempo sede di un importante stabilimento enologico; si prosegue con la sala degli archi (all’epoca scuderia dove veniva ricoverata la famosa cavallina storna), la sala delle colonne (un tempo magazzino frumentario). Le due sale sono oggi restaurate ed usate come spazi di rappresentanza.

Poi è possibile visitare il secondo piano o piano nobile, completamente affrescato, dove alloggiavano i principi Torlonia durante le loro visite a San Mauro, ed infine la chiesetta dedicata ai santi della festa, di origine molto antica: sopra la chiesetta c’è l’appartamento dove viveva la famiglia di Giovanni Pascoli; il padre del poeta, Ruggero, era infatti il fattore della tenuta.
Durante la festa verranno allestiti alcuni stand gastronomici, con degustazione di piatti tipici locali. Alcuni gruppi etnici locali con canti e balli di un tempo allieteranno la serata. Nel corso dei due giorni verrà allestita una mostra storico-fotografica, che ha come protagonista la bovina di razza romagnola dal titolo “Andì vuit a dial i bu” di Fiorenzo Montalti.

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