Il lungo corteo, che si snoda a partire dalla Chiesa di Santa Elisabetta, nel rione Giardino, si divide in due parti. In testa sfilano figuranti in abiti settecenteschi a rappresentare i personaggi storici del periodo in cui la città di Frosinone era occupata dalle truppe francesi; in coda i “radecari” brandiscono festanti la classica “radeca” (foglia di agave, simbolo della festa), accompagnati da bande musicali, gruppi folkloristici, carretti carichi di botti di vino e dolciumi tipici. Arrivati presso Largo Turriziani si ripete la consueta condanna del generale francese Championnet, seguita dalla distribuzione dei cosiddetti “maccarune” (fini fini). A chiudere la festa nel rione Giardino è il cosiddetto “carnevale morto” cioè la lettura del testamento lasciato dal generale ed il rogo del fantoccio.

La storia racconta che in seguito ad una violenta rivolta dei cittadini frusinati, all’inizio del 1799, le allora occupanti truppe francesi, vollero vendicarsi nella maniera più cruenta possibile, facendo una strage di abitanti dell’antica Frosinone. Pochi mesi dopo, mentre il popolo in piazza festeggiava in nome della Radeca, giunse voce al Generale Jean Antoine Etiennè Vachier detto CHAMPIONNET di istanza nella vicina Anagni, di una nuova insurrezione cittadina. Questo, con l’intento di una nuova e più dura repressione, arrivò alle porte di Frosinone dove, invece di una folla inferocita, trovava un popolo festante. La leggenda racconta che lui stesso si sottomise al battesimo della “Radeca” e partecipò ai festeggiamenti.

Il corteo con figuranti, “radecari” e cittadini si snoda per le vie principali del centro storico con distribuzione finale di fini fini.

12 febbraio 2013 ore 14:00 – Rione Giardino