La mostra, ospitata nelle sale della caffetteria del Chiostro, è un’antologica che svela l’evoluzione del lavoro di Fabio Marazzi dal 2002 al 2008.
Il nucleo di questa ricerca, esclusivamente su pellicola tradizionale, è l’uso pittorico del mezzo fotografico: la tecnica e il linguaggio mirano alla rappresentazione e all’espressione più che alla riproduzione della realtà apparente, rendendo visibili panorami interiori.

“Luce e ombra” rimane l’alternanza fondamentale da cui nasce non solo il lavoro di Fabio Marazzi, ma la fotografia tout court.
In luce e ombra si divide il percorso della mostra: luce nella sala principale della caffetteria con le immagini più estroverse e ricche di colori primari; ombra nelle salette, con le immagini più oniriche o drammatiche.

“Fabio Marazzi compone le sue opere privilegiando le esposizioni multiple: più scatti sovrapposti. E’ una vera e propria manipolazione della realtà attraverso il camuffamento ripetuto dell’obiettivo ottico, un’estrazione a mano dal vero di alcuni particolari decontestualizzati, catapultati poi in un ambito nuovo: l’immagine che nasce. Producendo incongruenze prospettiche e dimensionali, inganni dell’occhio, danzando sul sottile crinale che separa lo stato di veglia dal sogno…” (dalla presentazione di Maurice Bignami)

Dart Chiostro del Bramante
Arco della Pace, 5 – Roma
Tel. 0668809035 – Fax 0668213516

Data: 11 marzo – 5 aprile 2009
Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 19.30 escluso il lunedì

Ingresso gratuito

Info: cell. 3284956895
[email protected]
www.fabiomarazzi.it

LUCE E OMBRA

Luce e ombra, unità degli opposti, uno non esiste senza l’altro.

Luce e ombra, è proprio l’essenza della fotografia e in particolare della fotografia chimica. Luce e ombra sono presenti nelle loro infinite variazioni, si alternano continuamente e si trasformano una nell’altra: l’emulsione chimica, colpita dalla luce, si annerisce, così la luce diventa nera e l’ombra rimane bianca; poi, quando la pellicola è proiettata sulla carta sensibile il processo si inverte: il bianco diventa nero e il nero bianco, una si trasforma nell’altra, in alternanza.

Luce e ombra nella mia ricerca, perché le immagini ottenute continuando a scattare innumerevoli volte sullo stesso fotogramma di pellicola sono forme-colore emergenti dal nero, manifestazione che appare dall’indifferenziato sfondo dell’emulsione chimica, rivelandosi sul supporto di stampa finale tra il vortice di accostamenti, mascherature, sovrapposizioni.

Luce e ombra nella caffetteria del Dart Chiostro del Bramante: luce nell’ambiente rilassato e stimolante della sala principale dove sono esposte le immagini più estroverse e ricche di colori primari, ombra nelle salette attigue, più raccolte, con le immagini più intime, oniriche o drammatiche.