Lunedì 4, Martedì 5 e Mercoledì 6 Giugno le lucciole (intendendo i luminosi insetti Lampyris Noctiluca!) torneranno a popolare le aiuole di Piazzale Valdo Fusi, nel cuore di Torino, in barba allo smog e all’inquinamento luminoso e sonoro della piazza!

E per chi temesse di “prendere lucciole per lanterne”…si sappia che per ora le lucciole saranno finte, ma presto il progetto curato dal PAV (Parco d’Arte Vivente) insieme all’artista svizzero Francesco Mariotti prenderà ..letteralmente vita, riportando a tutti gli effetti i piccoli coleotteri in città, e ricreando la breve “magia” del loro brillare estivo.

“L’installazione che animerà la piazza cittadina nelle tre giornate di Giugno vuole segnare l’inizio simbolico del progetto IMMIGRATION” spiega Francesco Mariotti, coinvolto dal Direttore Artistico del PAV Nicolas Bourriaud per il suo lavoro con l’ambiente esposto a Kassel, Documenta e in numerose importanti gallerie europee. “Riportare in città questi insetti preziosi per l’ambiente significa sfidare l’inquinamento e ridare speranza a chi visiterà il nostro ‘Biotopo’. Significa invertire il nostro ‘impatto’ sull’ambiente secondo la poetica che anima l’intero progetto del PAV.”

Istituita dall’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) per stimolare una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali, la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2007 (5 Giugno) sarà celebrata a Torino con diverse iniziative fra cui l’installazione del PAV, realizzata da Francesco Mariotti con centinaia di led luminosi… e laboratori aperti alle scolaresche e al pubblico dei più giovani che vorranno partecipare alle attività “a tema” proposte dalla Sezione Ricerche Creative del PAV fra le 18 e le 21 degli stessi giorni (4,5 e 6 Giugno 2007).

Il progetto “Immigration” porterà -entro il 2012- alla realizzazione di un habitat ideale per l’insediamento delle lucciole all’interno del PAV (Torino, V.Giordano Bruno 53). Una imponente opera di arte ambientale che coinvolgerà architetti del paesaggio, agronomi, biologi ma anche -e soprattutto- dei cittadini e delle scuole.
Tea Taramino, Responsabile della Sezione Ricerche Creative e Orietta Brombin, Responsabile della formazione insieme a Sylvia Mazzoccoli di quattroquArti s.c.r.l. e al biologo Giuseppe Camerini, hanno infatti messo a punto un percorso di monitoraggio delle lucciole rivolto a insegnanti e studenti delle scuole elementari dal titolo “Glow-Up” (To Glow= Scintillare)

Con l’apertura del PAV nel 2008 e la felice concomitanza dell’Anno Internazionale del Pianeta proclamato dall’ONU, il progetto IMMIGRATION dovrebbe iniziare ad abbinare alle “lucciole/installazione” anche le prime lucciole vere…per la gioia dei molti promotori del primo Parco d’Arte Vivente del nostro Paese.
L’associazione che lo promuove è attiva dal 2002 con l’artista Piero Gilardi (ideatore del PAV), Gianluca Cosmacini, architetto del paesaggio (progettista, responsabile dei lavori e delle installazioni di arte ambientale), l’esperto di bio-architettura Alessandro Fassi, l’artista Tea Taramino (ideatrice della Sezione Ricerche Creative) e Ivana Mulatero, coordinatrice dell’Art Program dal 2005 e numerose altre figure di professionisti fra arte e scienza tutte impegnate nel progetto che verrà donato alla Città di Torino con la conclusione dei lavori di urbanizzazione dell’area verde compresa fra Via Giordano Bruno, Corso Bramante e Via Arduino, nella Circoscrizione 9.
Un parco che, nelle intenzioni del’Associazione e del nuovo direttore artistico Nicolas Bourriaud, oltre a regalare una pausa nel verde con spazi espositivi e attività di laboratorio vorrà coinvolgere gli utenti/fruitori in un nuovo modello di relazione con l’ambiente e con l’arte contemporanea.

Informazioni per il pubblico: 011-1956044 (mer-sab 14-19)

IMMIGRATION: FRA BIOLOGIA E POESIA

Tecnicamente, “Immigration” consiste in un impianto artistico-biotecnologico con lucciole vive (ritenute dagli esperti un prezioso indicatore biologico), che prevede uno sviluppo temporale di circa quattro anni.
Il primo anno “Enclave” prevede due fasi: una prima installazione di ‘recinzione sonora-luminosa’ dell’area (circa 500 mq) dedicata al progetto dal Parco d’Arte Vivente (Torino) e attivata da unità di allarme in movimento; una seconda fase in cui la zona viene preparata in termini di biotopo (terra, piantagioni, acqua, lumache, ecc.), un habitat adeguato a ricevere l’insediamento di una popolazione di lucciole in maniera permanente.
Nel secondo anno “Implantation” l’area verrà dotata di fiori luminosi e lucciole artificiali realizzati dall’artista, installati e attivati dalle unità di allarme in movimento. La luce e gli elementi sonori della recinzione vengono rimossi mentre si provvede all’impianto di larve di lucciole nel terreno.
Il terzo anno “Interaktion” prevede che il biotopo si sviluppi gradualmente inglobando le lucciole, e con la comparsa delle prime larve appare un’interazione (quasi un balletto) tra le lucciole naturali e quelle artificiali, nel mese di giugno, al solstizio.
Il quarto anno “Integration” conclude l’iter progettuale dell’intero processo e le lucciole si stabiliscono definitivamente. La recinzione e le lucciole artificiali vengono rimosse. Secondo l’artista, a partire dal mese di maggio, le lucciole producono un vero e proprio lavoro di arte naturale, “il ballo nuziale delle lucciole”.

Con “Immigration” entra in gioco il termine ecovention, l’invenzione ecologica: un “biotopo” -messa in dimora di terre, piantagioni, acqua, lumache, larve di lucciole, fiori- capace di trasformare un’area fortemente antropica, con un ulteriore elemento di novità: la partecipazione della collettività.
L’elemento di originalità del progetto torinese, a partire proprio dall’analisi della cooperazione tra l’artista da una parte, e le diverse sensibilità del biologo, dell’architetto, del mediatore didattico dall’altro, emerge intorno al concetto di nuova utopia del progetto artistico-ambientale su scala urbana le cui caratteristiche essenziali sono la complessità, la processualità e la casualità prodotta dall’esperienza.
Non diversamente da interventi analoghi, come quello di Natalie Jeremijenco che ha costruito sul tetto di una galleria newyorchese un giardino completo per uccelli (cibo, colonie di insetti, corsi d’acqua, ma anche una sala da concerti e uno shopping mail), a partire dalla considerazione che l’estuario dell’Hudson, su cui sorge la città, è una delle regioni a maggiore densità e diversità ornitologiche.

“Immigration” è preceduto da un evento annuncio presentato su una sponda erbosa della piazza Valdo Fusi di Torino, in cui circa duecento paletti con bottiglia annessa sono piantati fra l’erba e le piante coltivate. Al buio le lucciole-diodi verdi s’illuminano, mentre di giorno si percepisce uno strano suono.
E’ un Giardino ibrido che richiama le prime opere di questo tipo dell’artista dal “Quantenballet” un balletto quantico installato a Berlino in un giardino nel 1995.

L’evento-annuncio che sarà presentato il 5, 6 e 7 Giugno 2007 a Torino è preludio degli ulteriori stadi evolutivi dei giardini ibridi, che si articoleranno nei prossimi anni, accogliendo bottiglie-fiori, steli ondeggianti con diodi in punta-i fireflies, per accompagnare gradualmente l’impianto del biotopo che-prima ancora di essere un tentativo di creare un habitat per lucciole vere in un angolo di città, negli spazi esterni del futuro Pav- è metafora organica, poetica e visiva di un dialogo rinnovato fra la natura e l’uomo.