Domenica 27 marzo si celebra così la tredicesima edizione di “Tulipani a Corte”: la manifestazione che apre ufficialmente la stagione di eventi previsti nelle residenze che fanno parte del Comitato per la valorizzazione dei Castelli delle Langhe e del Roero. Anche nel 2011, per valorizzare questo splendido evento, si terrà una grande kermesse, come già avveniva al tempo dei reali, quando tutta la storica dimora si animava e si riuniva a festeggiare nel vasto parco. Oggi, negli spazi ariosi del percorso, si respira ancora quella magica atmosfera che richiama gli antichi fasti di inizio Ottocento, quando a corte si susseguivano solenni ricevimenti di illustri personaggi del tempo. In questa affascinante cornice, si festeggia dunque l’inizio della primavera con romantiche passeggiate tra le fioriture spontanee, accompagnate da mostre d’arte orafa, di ceramiche e di oggettistica d’autore dei primi Novecento, spettacoli all’aperto per bambini, sfilate di figuranti in costume, concerto di ottoni, visite guidate alle sale del castello arricchite dalle eleganti sedie stile impero. Ai visitatori sarà offerta la possibilità di pranzare nel parco assaggiando le specialità tipiche preparate dalle Pro Loco del territorio, mentre verranno donati alle signore omaggi floreali e a quanti lo desiderano bevande calde e dolci assaggi. L’evento verrà ricordato con emissione di annullo filatelico.

Con “Tulipani a Corte” ha inizio la celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia, festeggiamento che proseguirà con la nota kermesse “Regalmenterosa” (a fine maggio) e si concluderà a metà giugno con “Piemontetricolore”.

La manifestazione dedicata ai tulipani, ideata e promossa dal Centro di promozione culturale “Govone e il Castello”, viene realizzata in collaborazione con il Comune di Govone per festeggiare la primavera e la fioritura del tulipano selvatico: il Tulipa oculus solis Saint-amans. A tale specie fu appunto attribuito, nel 1804, il nome di ‘Occhio di sole’ dal grande botanico Jean Florimont Boudon de Saint-amans, il quale studiò a lungo questo tulipano mediterraneo che, portato in Italia, vi si era acclimatato guadagnandosi quel gioioso appellativo. Ma una storia ben più antica accompagna il misterioso bulbo che, originario del lontano Oriente, seguendo le orde turche che lo consideravano un portafortuna e lo chiamarono appunto tulban o turban, forse perché i suoi petali ricordano le pieghe del loro caratteristico copricapo, conquistò a poco a poco l’intero Occidente, insediandosi specialmente in Olanda. Si racconta, infatti, che uno dei maggiori botanici del tempo, Charles d’Ecluse (Clusius), a partire dal 1560 cominciò a far propagare i luminosi fiori sbocciati ad Anversa nell’orto di un mercante, suo vicino di casa, che li aveva ricevuti in regalo da Istanbul insieme a stoffe da lui ordinate. Poiché ‘davano piacere agli occhi con la loro deliziosa varietà’, egli ne mandò vari esemplari ai giardinieri reali, perché li piantassero nei magnifici parterres delle maggiori corti in Europa. L’accresciuta popolarità dei tulipani fece sì che se ne diffondessero anche alcuni ibridi, tra cui appunto il Tulipa oculus solis, che ha trovato il suo habitat ideale nel vasto parco storico di Govone, diffondendosi spontaneamente: lo scenario della fioritura si prepara a fine marzo ed è in crescendo per una decina di giorni. La moltitudine rosseggiante rallegra il passeggio per i vialetti digradanti del parco, per stemperarsi nell’azzurro delle pervinche e nel blu dei muscari, regalando ai visitatori un’insuperabile tavolozza di colori, vera meraviglia della natura.

Il Comitato Castelli Langhe e Roero Dodici “gioielli artistici” riuniti in un unico sodalizio che vuole dare ulteriore lustro a uno degli angoli più affascinanti del Piemonte. È nato con questo obiettivo il “Comitato per la valorizzazione dei Castelli delle Langhe e del Roero”. Al turista viene presentato un unico percorso di grande valore storico e culturale, che lo conduce alla scoperta di grandi testimonianze del passato. A pochi chilometri da Alba, la “regina” della gastronomia locale, è possibile raggiungere i manieri di Barolo, Benevello, Govone, Grinzane Cavour, Magliano Alfieri, Mango, Monesiglio, Monticello d’Alba, Pralormo, Prunetto, Roddi, Saliceto.

Il Castello Reale di Govone Posto sul confine tra il Roero e il Monferrato, Govone domina dalla sommità della collina l´ampia valle del Tanaro. Simbolo e vanto del paese è il castello, che l´Unesco ha dichiarato bene dell´umanità dall’anno 2007. La grandiosa costruzione fu voluta dai Conti Solaro, Signori di Govone che commissionarono i lavori all´architetto Benedetto Alfieri, discepolo di Filippo Juvarra, il quale operò in base all´elegante progetto barocco che Guarino Guarini aveva dedicato ad Ottavio Francesco Solaro. Tra i successivi proprietari dell´edificio troviamo nel 1819 Carlo Felice che si occupò attivamente del restauro e dell’ammodernamento del castello. Quattro sale conservano le pareti rivestite da raffinate tappezzerie cinesi. Terminati i lavori, Carlo Felice stabilì per circa 15 anni la sua residenza estiva a Govone svolgendovi le funzioni regali con il ricevimento di Sovrani, Capi di Stato e personaggi illustri. Nel 1831 con la morte di Carlo Felice, avvenuta senza discendenti, i diritti di successione passarono a Carlo Alberto del ramo collaterale di Savoia-carignano mentre i beni di Govone, alla morte della vedova Maria Cristina nel 1849, a Ferdinando duca di Genova, che fece costruire la torretta belvedere sul tetto. Nel 1870 il castello e i terreni furono venduti a privati e nel 1897 l’Amministrazione Comunale di Govone acquistò il castello mettendo all’asta parte dell’arredo in esso contenuto. L´edificio, al quale vengono fatti continui lavori di restauro, sta così riacquistando il suo decoro, nella splendida cornice del vasto parco. Di notevole pregio artistico è la Chiesa dello Spirito Santo (1767) che con l´arrivo dei Savoia a Govone, divenne cappella reale e fu collegata al Castello con una galleria. La volta fu decorata da Giuseppe Morgari con la collaborazione del Pagani e del Piazza. Percorrendo la stretta viuzza intorno alle mura del castello si può vedere la casa in cui abitò Jan Jacques Russeau durante la sua permanenza a Govone.

Il Castello Reale di Govone compare oggi tra le residenze sabaude piemontesi che l´Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l´ educazione, la scienza e la cultura) ha inserito nella lista del patrimonio artistico mondiale (World Heritage) con deliberazione del dicembre 1997. Il prezioso monumento, ora museo di se stesso quale testimonianza della vita di corte piemontese di inizio Ottocento, fu una delle residenze estive preferite da Carlo Felice di Savoia.

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