In un piccolo borgo della provincia di Palermo, la Pasqua ha un sapore tutto particolare. Arte, tradizione e folklore si fondono infatti sapientemente nel Ballo dei Diavoli di Prizzi: una volta indossata la caratteristica “armatura di ordinanza” – una tuta rossa, una grande maschera di cartone sul viso con una grossa lingua di stoffa, una pelle di capra sulle spalle e una catena in mano – sin dalle prime ore della mattina i diavoli girano per le vie del paese, importunando i passanti e finché non ricevono soldi. Si tratta dell’allegoria delle forze del male, da sempre contrapposte a quelle del bene; i diavoli tentano infatti di impedire l’incontro tra la statua dei Cristo risorto e della Madonna, portate a spalla dai cittadini e accompagnate da due angeli con lancia e costume. Le statue riescono a incontrarsi solo al terzo tentativo grazie agli angeli che, colpendo i demoni, li sconfiggono e fanno risuonare le campane a festa.

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Cosa vedere

La prima chiesa che si incontra entrando nel centro storico è la Chiesa di S. Francesco, risalente al 1600. Salendo verso l’alto si incontra la Chiesa Madre dedicata a S. Giorgio, costruita dai Chiaramonte. Sull’altare maggiore si trova la colorata statua di San Giorgio, protettore del paese, e nella cappella a destra quella stupenda di San Michele Arcangelo, concordemente attribuita a Antonio Gagini. Sulla cima più alta della collina si trovano infine i ruderi del Castello di Prizzi, di cui rimane visibile un’alta torre recentemente ristrutturata.

Nei dintorni

Corleone, Vicari e il Parco dei Monti Sicani.

Come arrivare

Prizzi è attraversata dalla strada statale 118 che collega Bolognetta (Pa) con Agrigento e dalla strada statale 188 che collega Marsala con Lercara Friddi, inoltre nelle vicinanze è presente la SS188c che collega Corleone con Chiusa Sclafani.