I primi insediamenti risalgono al 6.000 a.c, ma il famoso palazzo di Cnosso fu costruito solo nel periodo postpalaziale tra il 1.450 e il 1.100 a.c. I resti del palazzo sono molto interessanti, all’interno si possono trovare facilmente delle guide del posto che parlano tutte le lingue che possono darti un’idea della fastosità del palazzo. Questo è stato ricostruito dall’archeologo Arthur Evans nei primi Novecento, purtroppo usando il cemento armato snaturando un pò l’ambiente. Particolari sono il megaron del re e della regina, quest’ultimo decorato con splendidi delfini dipinti sulle pareti. Meno curato e meno imponente è invece il palazzo di Festos, dove purtroppo tra le rovine non si può trovare nè una descrizione del luogo nè una guida.

Il clima:
caldo e asciutto, senza ombra di dubbio mediterraneo, in particolare nel sud dell’ isola dove è quasi insopportabile, a nord invece si può dire che non era troppo fastidioso, per dir la verità ci si abbronza molto lentamente.
Il mare:
…trasparente…
Anche se i cretesi non sono molto puliti e lasciano spiagge stupende in balia della sporcizia dei passanti maleducati. Bella e selvaggia è l’isola di Chrissi a sud di Creta.

Le strade:
c’è una sola superstrada sulla costa nord, per il resto si tratta di piccole stradine che percorrono i paesi dell’ entroterra, paesi isolati con un piccolo centro. In particolare ricordo una gran polvere e una confusione che molto probabilmente per loro è normale: come ad esempio auto da rottamare sulla strada o case mai terminate con ferri arrugintiti e la struttura di cemento armato a vista. Una cosa da far notare è sicuramente il loro modo di guidare: se c’è una sola corsia ti suonano e ti obbligano a viaggiare sulla corsia di emergenza, altrimenti rischi lo speronamento.
L’ isola è molto grande, è indispensabile un’auto per girarla, in genere bisogna contrattare un pò e controllare che tutto si in regola.

Posti da visitare:
per quello che ho potuto vedere consiglio sicuramete Cnosso, Vaì che è una spiaggia particolare essendo l’ unico palmeto da dattero indigeno in Europa, e Matala spiaggia caratterizzata da caverne di roccia arenaria che ne fanno da cornice.
Queste sono state scavate dai romani o dai cristiani per utilizzarle come luoghi di sepoltura e sono diventate poi negli anni Sessanta luogo di incontro per gli hippy.
Questi sono i luoghi che mi hanno colpito di più, ma bisogna considerare che ho visitato solo metà isola, sicuramente ve ne sono degli altri di meravigliosi da scoprire, basta un pò di tempo, e una “macchinetta” che ti porti a spasso.