Croazia
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La tavola offre tante squisite prelibatezze che prendono nome da alcuni territori croati: il formaggio di Pag (Pago), il kulen (insaccato piccante) della Slavonia, il prosciutto di Drniški, la supa istriana (vino rosso temperato con l’aggiunta di pane tostato, zucchero e un goccio di olio d’oliva), l’agnello di Cres (Cherso), lo želudac (una sorta di sfornato) del Gorski Kotar, gli scampi del Quarnero, gli štrukli (pasta al forno ripiena di formaggio fresco) dello Zagorje, le ostriche di Ston, la pogaca (focaccia) di Vis o Komiža, la gibanica (dolce tipico) di Medimurje… I sapori di queste delicatezze sono tutti diversi, ma con un legame evidente: Croazia ed eccellenza.

La gastronomia croata è molto variegata ed è anche conosciuta come una cucina multiregionale. Per la cucina continentale sono più tipiche le radici protoslave precedenti e i nuovi contatti con le scuole gastronomiche più conosciute: la cucina ungherese, viennese e turca. Dominano i prodotti a base di carne, pesce d’acqua dolce e ortaggi.

La regione costiera, invece, è caratterizzata dall’influenza degli antichi Illiri, Greci e Romani, e, in tempi più recenti, dalla cucina mediterranea (italiana e francese). Essa è caratterizzata da numerose specialità di mare (pesce, calamari, seppie, polpi, scampi, aragoste, ecc.) preparate in maniera diversa con olio d’oliva, prosciutto e verdure varie e accompagnate da vini conosciuti oltre confine.

Il formaggio di Pag Žigljen è tra i cinquanta migliori formaggi al mondo Il formaggio duro, misto di latte di vacca e pecora, del famoso caserificio di Pag Gligora, ha ottenuto un importante riconoscimento internazionale al più grande concorso di degustazione di formaggi del mondo, il britannico World Cheese Awards. Scelto tra i 50 migliori formaggi al mondo, ha ottenuto la “super medaglia d’oro ” per il 2011.

Le lodi di Jeunes Restaurateurs d’Europe i Gault Millau La Croazia ha ottenuto ancora altri sette ristoranti inseriti nella prestigiosa associazione di Jeunes Restaurateurs d’Europe (JRE) e ora ne ha in totale 14. I nuovi membri dell’associazionedei giovani chef di Europa sono Prasac e Dubravkin put di Zagrabia, Boškinac di Pag, Johnson di Mošcenicka Draga, Draga di Lovrana di Lovran, Pelegrini di Šibenik e Adriatic Grašo di Spalato.

I nuovi sette ristoranti si aggiungono a quelli già inseriti in precedenza gli“indigeni“ di Istria e Quarnero ovvero: Damir e Ornella e Pepenero di Novigrad, Monte di Rovigno, San Rocco di Brtonigle, il Kukuriku di Kastav, Le Mandrac e Plavi podrum di Volosko. L’istriano Batelina tra i migliori al mondo Il conosciuto magazine Newsweek ha inserito l’osteria Batelina, fra i 100 migliori ristoranti del mondo. Sulla base di voti espressi da autorevoli chef quali Anthony Bourdain questo magazine ha diviso i ristoranti per continente e tra i migliori d’Europa si è trovata anche la trattoria Batelina di Banjolo vicino a Pola.

L’olio d’oliva croato

Gli olivicoltori croati recuperano gli oliveti dei loro antenati, cercando di mantenere la tradizione e rispettare la produzione ecologica per poter offrire, oltre al supremo aroma e sapore, la garanzia di un prodotto sano. La lavorazione delle olive nei frantoi croati è eseguita in impianti moderni con la spremitura a freddo per proteggere il sapore originale, l’aroma e la ricchezza di antiossidanti e di vitamine.

Uno degli oliveti croati più conosciuti si trova nella zona di Lun, sull’isola di Pag (Pago), dove su una superficie di 400 ettari circondata da muretti crescono 80 mila piante di olivo, di cui alcune hanno più di mille anni. Gli amanti di questo territorio stanno preparando la proposta per l’inserimento di questa località nell’elenco del patrimonio culturale dell’UNESCO.

Il Ministero della cultura, la Federazione dei cuochi croati e la Camera dell’economia croata hanno attivato il progetto del branding dell’offerta eno-gastronomica croata per poterla presentare sul mercato estero nel suo massimo splendore. Il primo compito nella realizzazione di questo progetto è la raccolta delle ricette per un libro di cucina autoctona croata, che ha una sua storia culinaria e l’identità visiva.

56 produttori d’olio istriani e 5 dalmati in Flos Olei: nell’edizione 2012 di Flos Olei, la guida per i migliori oliii extravergine d’oliva sono stati inclusi 56 produttori istriani e 5 dalmati.

Informazioni: www.azrri.hr; dalmatinsko.com

Una vasta gamma di vini pregiati

La Croazia ha tutte le ragioni per essere fiera della sua vasta gamma di vini, essendo la viticoltura sul suo territorio una tradizione che si tramanda sin dall’antichità.

Esistono più di mille etichette diverse, di cui 900 di qualità prodotte in determinate regioni. Secondo gli esperti, i vigneti del mondo vanno classificati in cinque regioni climatiche a seconda del numero di ore di esposizione solare e della temperatura.

La Croazia ha ognuna di queste regioni, mentre la Francia, prima nazione nel mondo per la vitivinicoltura, ne ha quattro. Il risultato di questa diversità si nota nel ricchissimo mosaico di vini, dai freschi, briosi, aromatici e fragranti vini del nord fino ai forti, dolci e corposi vini del sud.

La Croazia si divide in due regioni vinicole, la regione litoranea e quella continentale, le quali a sua volta si dividono in 12 sub-regioni.

La zona della regione vitivinicola litoranea si stende attraverso l’Istria e lungo la costa Adriatica, ivi compreso l’entroterra dalmata.
Tutta la regione è suddivisa in quattro sub-regioni vitivinicole: l’Istria, lo Hrvatsko Primorje (Litorale Croato), la Dalmazia settentrionale, centrale e meridionale, nonché la Zagora Dalmata (entroterra Dalmata).

Nella Croazia continentale spiccano alcune sub-regioni: nella parte nord ovest Zagorje-Medimurje, Prigorje – Bilogora, Plešivica, Pokuplje e Moslavina, mentre a nord est Slavonia e Podunavlje (il bacino del Danubio).

Il vitigno a bacca bianca predominante nella Croazia continentale è la Graševina (il Riesling italico, chiamato anche Wälschriesling) e tra le varietà autoctone è molto diffuso lo Škrlet e la Kraljevina, mentre un buon vino si fa anche dai vitigni alloctoni come il Pinot, il Riesling renano, il Traminer (Traminac), lo Chardonnay e il Sauvignon.

Tra i vitigni a bacca rossa nella parte continentale troviamo il Pinot nero, il Portugieser d’Austria (Portugizac) e la Franconia (Frankovka), oltre al Cabernet Sauvignon e al Merlot. Queste ultime due varietà, tuttavia, sono più comuni nelle regioni vitivinicole litoranee, dove la più conosciuta varietà autoctona è però il Plavac Mali della Dalmazia.

I più famosi vini rossi croati si ottengono dalla varietà di Plavac, ma i loro singoli nomi, come Dingac, Ivan Dolac, etc., derivano dalle località dove vengono coltivate le vigne.
Ricerche recenti hanno dimostrato che lo Zinfandel californiano e il Primitivo italiano traggono origine proprio dalla varietà antica del Plavac dalmata, conosciuto sotto il nome di Crljenak.

I vitigni a bacca bianca autoctoni molto presenti sulla costa sono la Malvasia istriana, il Pošip, il Rukatac e il Vugava di Vis.

Ogni regione turistica croata vanta dei propri vini caratteristici che vengono promossi attraverso il progetto “Strade del vino”, evento particolare che nasce dall’esigenza di vendere i prodotti agricoli di una regione vitivinicola dove le tenute agricole e altri produttori diretti offrono in primo luogo i loro vini, ma anche frutti della terra e altre specialità autoctone.

Oltre all’offerta turistica e gastronomica, componenti integranti della strada del vino sono le attrattive naturalistiche e le particolarità paesaggistiche di ogni posto, come pure il patrimonio culturale e storico, particolarmente significativo ai fini di un’offerta globale e integrata.

I produttori di vino croati al Decanter Fine Wine Encounter

Tre prestigiose case vinicole: Kozlovic, Saints Hills i Krauthaker si sono presentate nel 2012 a Londra all’incontro elitario del Decanter Fine Wine Encounter in cui si raduna il gruppo scelto dei 100 migliori produttori di vino al mondo

Un gran numero di premi

Per il 2012 la Croazia ha ottenuto nella classificazionre della prestigiosa rivista britannica Decanter, ritenuta tra le più prestigiose al mondo, due campioni regionali e ancora una medaglia d’oro, dieci d’argento e 26 bronzi e 25 riconoscimenti “raccomandato“.

A Decanter per il 2012 sono piaciuti i vini slavoni e dalmati. Degli altri vini nella classifica di Decanter quelli che hanno ricevuto più riconoscimenti sono istriani ma dall’Istria è arrivato anche il maggior numero di bottiglie.

Il maestro di cocktail Danijel Furcic è il migliore al mondo

Il maestro di cocktail e campione nella preparaziione di cocktail, Danijel Furcic di Primošten, è diventato nell’ottobre 2012 campione mondiale dei barman. Furcic ha ottenuto il primo posto al campionato mondiale dei barman svoltosi a Pechino con concorrenti provenienti da 56 paesi differenti.

Informazioni: vinistra.com; www.zagorskevinskeceste.net; www.udruga-dingac.hr; klastersrijem. com; www.vinum-croatica.hr; www.udruga-brenta.hr; www.kutjevacki-vinari.hr; www.vinski-klub.hr