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Decidiamo di andare ad Edimburgo evitando l’aereo per risparmiare qualche soldino, così ci sorbiamo un viaggio di quasi 8 ore notturne, dormendo alla meno peggio sul bus della “National Express”.
Il viaggio procede sereno con arrivo nella centralissima stazione.

Ci dirigiamo verso il centro informazione e ne attendiamo l’apertura alle ore 9. La giornata è uggiosa, come da previsioni, una pioggerella fitta e fastidiosa satura l’aria come nebbia… praticamente non si vede un tubo!

Annoiati dalla vana attesa dell’apertura del centro info, ci dirigiamo a piedi verso quello che pare essere il centro della città e decidiamo di visitare un luogo al chiuso, visto il clima.

Ci dirigiamo al Castello che domina dall’alto il centro storico, il biglietto è di circa 10 pound a testa e niente sconto studenti! Prendiamo pure l’audio guida per 3 pound. Scopriremo il giorno dopo, di aver fatto un piccolo errore anche se inevitabile visto il clima ostile: facendo prima il giro turistico in bus, al prezzo di oltre 10 pound, avrete uno sconto del 10% sul biglietto del castello, esibendo lo scontrino. Sconsiglio inoltre l’audio guida che non serve proprio a nulla!

Il castello non è particolarmente attraente, variamente modificato e ristrutturato negli anni, pare esser costruito per i turisti… bocciato quindi! Le mostre all’interno poi, sono davvero insulse e ci inducono a desistere perdendoci, pare, i gioielli della corona! Avendo vissuto per 6 mesi a Londra, il confronto coi castelli ivi visitati è inevitabile e purtroppo schiacciante! L’unica cosa carina è un matrimonio all’interno dello stesso, in una minuscola chiesetta che ospita una decina di invitati e lo sparo del cannone che segnala l’una in punto ogni giorno.

La spiegazione circa la scelta dell’ora, sta nella nota avarizia degli scozzesi (di cui non abbiamo avuto alcun altro esempio reale, peraltro): sparare una palla a salve è più economico che segnare il mezzo giorno con dodici palle di cannone, parola di guida!

Passeggiamo poi per la città infestata da negozietti turistici che vendono graziose sciarpe di lana che mi rifiuto di comprare, ormai ad un passo dall’estate! Troviamo fortunatamente un albergo centralissimo camminando per strada, in quanto l’ufficio info offre alloggi solo fuori porta, pare a causa di un meeting in loco e perdiamo i 3 pound di commissione più il 10% della prenotazione che ormai avevamo già fatto fare. Finalmente ci riposiamo un po’ e ci rechiamo a mangiare qualcosa di tipico.

Fino alle 22 il sole splende sulla città sfalsando i nostri bioritmi tanto che, essendocela presa un po’ con comodo, ci rendiamo presto conto che rischiamo di non trovare dove mangiare! Alle 20 i locali espongono quasi tutti il “tutto esaurito” (era sabato!). Fortunatamente si libera un tavolo, io ordino quanto di più tipico ci sia, “haggies”, una sorta di paté di interiora piccanti, abbinato a patate in purè… non male. Il servizio è impeccabile, la gente cortese e la lingua parlata in modo pulito e comprensibile in barba al fantomatico incomprensibile accento scozzese. Gustosa e tenera è la carne delle vacche scozzesi… buona pure la Scottish Pie a base di carne e vegetali, coperta di pasta-sfoglia.

Il giorno dopo ci dedichiamo alla National Gallery, relativamente piccola rispetto a quella mastodontica di Londra, interessante con i suoi impressionisti e artisti italiani, gratuita. La giornata assolata e piacevole ci induce a desistere dal visitare altri luoghi al chiuso e così ci dedichiamo a passeggiata e shopping. Da subito notiamo i disastrosi effetti della globalizzazione, tutte le catene di supermercati londinesi sono anche lì, i biscotti “tipici” li riconosco nei supermercati di Wimbledon, il whisky scozzese ed il resto, li trovo anche a Stansted… che disdetta!

Chi abbia più tempo da spendere in città può acquistare all’ufficio informazioni una carta che, per un prezzo forfettario, dà accesso gratuito a tutte le attrazioni locali, ma badate che ne valga davvero la pena!

Il giro turistico in bus, benché caro, è piacevole e vi porterà a visitare, con la possibilità di scendere e risalire a piacimento, il Parlamento e altre attrazioni locali, quali il Museo del Giocattolo e altri, Chiese e case di personaggi illustri. La città in sé è graziosa, girabile a piedi, con vista sul mare, ma molto turistica e devo dire piuttosto cara!

Il verde rigoglioso è un vero spettacolo. Due giorni pieni sono il tempo sufficiente per farsene un’idea. Un’ ultima curiosità riguarda la moneta, si tratta sempre della sterlina, ma di un conio differente; è come l’euro coniato dai diversi Paesi Europei, per intenderci… stesso valore, ma “aspetto” differente!

La sera si riparte per Londra con “Easy Jet” che per l’ennesima volta accumula fastidiosi ritardi… rientro dopo due giorni in Italia con “Ryanair”.

Una piccola osservazione sui voli low cost: è vero sono economici, soprattutto se prenotati con debito anticipo, ma spesso fanno scalo in aeroporti molto distanti dalla città e vanno addizionati quindi, dell’ulteriore costo del trasporto fino in centro.
Un’altra piccola recriminazione la faccio sul peso del bagaglio da imbarcare… 15 kg (Ryanair) sono davvero pochi se si va in viaggio per alcuni giorni, considerando che la valigia vuota pesa già di per sè e che lo sono soprattutto per una donna !!!
Scherzi a parte, vi auguro buon divertimento!

Claudia