Il nostro viaggio è partito da Oslo, dove siamo arrivati in aereo e dove abbiamo noleggiato una macchina, focus station wagon – eravamo in 4 – con sedili riscaldati… per farci capire quali sarebbero state le temperature…. Comunque siamo partiti immediatamente, lasciando la visita a Oslo per il rientro…

1° giorno: Oslo – Geilo.
Geilo si trova a metà circa del famoso e imperdibile itinerario lungo la strada Oslo – Bergen. Visto che siamo partiti un po’ tardi da Oslo, ci siamo prudentemente fermati a mangiare in un orario abbastanza nordico (tra le 19 e le 20) lungo strada. In generale, queste soste casuali hanno sempre dato un buon risultato, sia come qualità che come prezzi.

2° giorno: Geilo – Bergen.
La mattina abbiamo divagato un po’ a partire da Geilo, c’è un meraviglioso altopiano, a cui bisogna dedicare assolutamente un po’ di tempo! Da lì abbiamo proseguito la strada n°7 verso Bergen, dove l’arrivo, in macchina, è assolutamente straordinario, tra fiordi, gallerie, strapiombi, e uno splendido tramonto – l’unico che siamo riusciti a vedere perché tutti gli altri giorni il cielo è sempre stato coperto di nuvole…
A Bergen alloggiavamo in un hotel della catena Confort Hotel vicinissimi al porto, molto suggestivo… così abbiamo passato la notte di Ferragosto a bere birra – poca perché è carissima – avvolti in una coperta che ogni bar concede agli ospiti che vogliono stare nei tavolini all’aperto (molto folcloristico)

3° giorno: Bergen.
Ha piovuto sempre, tanto per non smentire le guide… la città è carina, anche se non c’è un gran che da vedere e il mercato del pesce è in realtà portato avanti da nostri connazionali, soprattutto siciliani, ma anche sardi e campani, che aspettano l’arrivo dei croceristi per vendere prodotti tipici norvegesi, confezionati apposta per loro. Ci deve essere un mercato del pesce vero, ma noi non l’abbiamo trovato…
Noi purtroppo ci siamo imbattuti nell’arrivo contemporaneo di due navi da crociera, con l’esito che questi benedetti croceristi erano dappertutto, cercando di carpire nelle poche ore di discesa concesse tutto il possibile. Ciononostante abbiamo trovato veramente un bel posto per mangiare (ci siamo tornati 2 volte) non particolarmente economico, ma assolutamente soddisfacente per il gusto! Abbiamo disperatamente cercato un traghetto che portasse la macchina verso la tappa successiva, ma le uniche traversate disponibili rientravano a Bergen, e senza la macchina… abbiamo rinunciato al giro in barca, e abbiamo deciso di affrontare il Sognefiord, il giorno dopo, con la nostra focus!

4° giorno: Bergen – Balestrand.
La nostra destinazione era Balestrand, dove siamo arrivati percorrendo il Sognefjiord per tutta la sua lunghezza, da una parte o dall’altra a secondo di dove fosse la strada. E’ semplicemente stupendo, uno spettacolo mozzafiato, la cosa più bella della Norvegia. Vale la pena anche solo per vederlo! È costellato di una serie di minuscoli paesi, tutti con i tetti rossi e le facciate colorate, ognuna con la propria centrale idroelettrica, e poi alberi, acqua, nuvole.
Balestrand è un posto dove ascolti il silenzio, è un posto magico, una pace surreale, un’insenatura del fiordo in cui non c’è assolutamente nulla, poche case e qualche albergo. Il nostro posto era una villa padronale che era stata ampliata con delle ulteriori stanze, servono anche la cena, in una meravigliosa terrazza chiusa da dove vedi queste montagne che colano a picco in acqua… ci ha stregato…

5° giorno: Balestrand – Oslo.
Il programma prevedeva che da Balestrand scendessimo nuovamente verso Oslo… ma il Sognefjiord ci ha talmente affascinato che, mentre eravamo in fila per il traghetto che ci avrebbe riportato sulla sponda sud, abbiamo girato la macchina e proseguito per la punta più alta del fiordo, andando a nord. Devo dire che questa scelta ci è costata così tanti chilometri che siamo arrivati a Oslo all’una di notte, ma è stata una scelta azzeccata!
Abbiamo proseguito per il ramo che volge verso nord, fino alla punta estrema, dove guardi indietro e non vedi che acqua, a poi da lì in pochissimo spazio passi dai 0 metri sul livello del mare – il fiordo è mare, per cui sei sempre a zero! – ai 1400 metri del passo, dove sali con tornanti ripidissimi, tra neve, ghiacciai e nuvole.
Da lì la discesa verso Oslo ci ha condotti a Lillehamer, che, sarà la stanchezza, veramente non ci ha colpito per niente, e infine, lungo un’autostrada, l’unica che abbiamo trovato in Norvegia, interamente illuminata per tutta la lunghezza del tragitto, siamo arrivati a Oslo, assolutamente esausti, ma comprensibilmente soddisfatti.

6°- 7° giorno: Oslo.
Qui abbiamo trovato finalmente un po’ di caldo e un po’ di sole.
Oslo è una bella città, molto pulita e con il porto nuovo che è veramente un punto di ritrovo piacevole. Non è sicuramente la cosa più bella della Norvegia, nel senso che, confrontata con le bellezze naturali del paese, assolutamente introvabili altrove, non può reggere il paragone. E’ molto europea, non si differenzia in maniera sostanziale dalle altre capitali che troviamo nell’Europa nord – occidentale. E poi, dopo aver visto il Sognefjiord, i fiordi di Oslo non fanno più effetto…
Come dicevo, la zona del porto – Akker Brigge – è veramente piacevole, molta gente, bei locali, bei negozi… altrettanto piacevole il museo del folklore, dove trovano riproduzione a grandezza naturale e all’aperto, i villaggi nordici di varie epoche, con persone – vere – in costume che simulano lo stile di vita del tempo. Assolutamente non noioso e veramente interessante.

8° giorno: Oslo – Milano – Cagliari
E così è finita la nostra vacanza, con tantissime foto scattate, un orribile filmino girato dalla sottoscritta, che voleva riportare a casa le emozioni di questo viaggio, ma con esiti disastrosi, e la temperatura tropicale che ci ha accolto a casa al nostro rientro… questa volta, con le valigie… ahhh non ve l’avevo detto, all’andata me le avevano perse… le ho recuperate solo due giorni dopo…. Ma questa è un’altra storia….

Saluti a tutti! Vanna