




|
Diario di viaggio: era il 10 Novembre 2012...
Finalmente utilizziamo il mio regalo di San Valentino (siamo a
novembre!); smartbox Fuoriporta con gusto. E
la nostra prima esperienza con questo tipo di formula e diciamo
che è stato un po difficoltoso trovare un weekend libero.
Dopo aver atteso molti mesi che si liberasse un albergo che avevamo
puntato, ci siamo arresi e ne abbiamo prenotato un altro, alla fine
la fortuna ci assisterà
Partenza alle ore 10.00 dopo una buona colazione al bar.
Iniziamo con un bel brontolone per Piero lamentandomi della partenza
troppo tarda
benchè fossi io a non poter partire prima.
;-) (Quanta pazienza che ho)
Malgrado le previsioni un bel sole ci accompagnerà per tutta
la giornata: per arrivare a Gubbio prendiamo lA1 e
dopo 183 km e 2 e 20 min giungiamo a destinazione.
Appena arrivati troviamo un parcheggio gratuito ai piedi della
città; dopo una piccola passeggiata vediamo in lontananza
i resti di un teatro romano circondato da un bel parco, ma si può
parlare proprio di resti visto che è rimasto poco da visitare.
Entriamo nella piccola cittadina fatta di stradine, salite e
discese e incrociamo un negozietto che vende vestiti che sembrano
usciti da una favola, raffiguranti gatti e gufi. Ne compro uno marrone
con diversi gufi in onore di Lara, mia figlia minore che adora i
gufi, lo indosserò la prossima settimana per il suo ottavo
compleanno.
Dopo pochi passi siamo nel centro storico come attratti da una
calamita ci troviamo proprio davanti al ristorante che avevo trovato
su Internet Osteria del Re dove servono per 13 euro
un piatto enorme con diversi assaggi di piatti tipici, tra cui
zuppa fagioli e cotiche, la crescia (pane cotto su lastre di
pietra), la frittata rognosa, etc.: lo consigliamo vivamente!
Ben satolli cominciamo la nostra visita. In cima alla salita ammiriamo
Piazza Grande sulla quale si affacciano Palazzo dei Consoli
e Palazzo del Podestà, oggi municipio.
Piazza Grande è una terrazza affacciata sulla vallata di
Gubbio e cè anche un gruppo di colleghi di don Matteo
il che è molto caratteristico!
Prendiamo un caffè al caffè Ducale che è proprio
di fronte, le pareti sono tappezzate di fotografie dei protagonisti
della serie televisiva di Don Matteo, il caffè lascia
un po a desiderare ma la barista è molto gentile e
carina.
Continuiamo la nostra passeggiata ammirando le case di pietra e
le strutture medievali conservate e tenute in maniera impeccabile:
ci sono vari negozi di souvenirs, in uno dei quali acquistiamo un
magnete ricordo che rappresenta la brocca del rione di S. Antonio.
La commessa una signora molto gentile ci racconta la festa che si
tiene il 15 maggio in occasione della corsa dei ceri.
Passeggiando vediamo la mitica strada di Mastro Giorgio,
dedicata a tutti quelli che nella vita sanno solo comandare
quindi foto dobbligo a Sonia
.
Arriviamo fino al Duomo e al Palazzo Ducale, il punto
più alto della città. Il Duomo è una delusione,
entriamo da un entrata secondaria e dopo un labirinto tra
la canonica e le stanze parrocchiali arriviamo dentro il Duomo.
Linterno è spoglio perciò ci mettiamo poco a
visitarlo; Piero è colpito allesterno da 4 medaglioni
raffigurati un toro, un uomo, un leone e unaquila, che rappresentano
i 4 evangelisti.
Con l automobile si sale su fino ad arrivare alla Chiesa
di S.Ubaldo e benchè faccia più freddo, da qui
si gode un bel panorama.
In questa Chiesa sono conservati i 3 ceri che vengono portati
a spalla dal paese a quassù. Ogni cero è formato
da una barella, da un prisma e da una statua; La barella è
una struttura in legno, dove è collocato un prisma in legno
molto grande e in cima è collocata la statua del santo. Le
statue dei santi sono conservate in un altra Chiesa.
E tutto il pomeriggio che chiedo insistentemente a commesse
e passanti la canzone del Lupo di Gubbio ma nessuno la conosce...
finalmente una signora mi indica una bancarella vicino alla Chiesa
di S. Giovanni Battista dove forse la posso trovare, ma aihmè
niente canzone.
La Chiesa è in pieno centro storico e la torre campanaria
è un simbolo di Gubbio; dalla piazza si gode una vista veramente
suggestiva sullimponente città di pietra.
Inizia il crepuscolo, così decidiamo di cercare lalbergo
che si trova in una strada di campagna; le indicazioni sono poche
e poco visibili, dopo tanti giri a vuoto e improperi, finalmente
troviamo unimponente struttura in pietra, lineare e austera:
fuori è bellissima ma dentro è anche meglio, sale
ricche di fascino, camere affrescate e sobriamente arredate.
La nostra camera è semplice e confortevole; dopo una doccia
e un po di relax, ci prepariamo per la cena.
La sala ristorante è caratterizzata da grandi archi a volta
e la pietra trasmette calore e ospitalità. Ci vengono proposte
due portate a scelta tra antipasto, primo, secondo e dolce e noi,
dato che siamo ancora sazi, non ci godiamo appieno la cena e comunque
speravamo in piatti più tipici umbri.
11 Novembre 2012
Ci svegliamo ancora pieni e non riusciamo a goderci neanche la
colazione, una tavolata piena di dolci che noi la tradiremo con
dei semplici caffè.
Purtroppo il cielo è cupo e nero, ci dirigiamo verso Urbino
che dista da Gubbio circa unora, ma più ci avviciniamo
più il cielo diventa minaccioso.
Appena arrivati scendiamo per una breve passeggiata ma è
impossibile perché inizia a piovere a dirotto. Peccato perché
Urbino è proprio bella con il suo caratteristico colore rosso
dei mattoni cotti.
Ci fermiamo in piazza per un caffè e per ascoltare la banda
che sta passando e poi ripartiamo verso casa, Urbino meriterà
un altro weekend, come tappa principale, la prossima volta.
Sonia & Piero
|


|

101
cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita
Mura megalitiche o castelli, borghi antichi o fratturi mediterranei: il
passato riaffiora ovunque in storie di saraceni e paladini, donne speciali
e miracoli inattesi, briganti e re in fuga... Eppure il postmoderno è
nell'aria, e l'Abruzzo di oggi si scatena nella movida più trendy,
tra Star Party e Street Party, festival del jazz, della danza e del cinema,
aprendosi al futuro nella sua ferita ma immutata bellezza.
Abruzzo
Malgrado le recenti ferite l'Abruzzo è terra pulsante e viva, con
un patrimonio unico di arte e storia, tradizioni e paesaggi. Questa nuova
edizione propone un'accurata ricognizione del territorio in 7 itinerari
che si dispiegano dall'Aquilano verso le altre tre province abbracciando
il Gran Sasso, Maiella e il litorale adriatico. Se è vero che il
centro storico del capoluogo giace, come uno scrigno, nascosto alla vista
dai cantieri, la guida fotografa lo stato attuale della ricostruzione
e segnala i luoghi che si sono già risollevati.
Abruzzo
in otto itinerari
Un viaggio in una delle regioni più varie d'Italia. Otto itinerari
per scoprire l'Abruzzo in automobile, in moto, in bicicletta o, per i
più intraprendenti, a piedi. Dalle altissime montagne, ai 130 chilometri
di costa, dai piatti prelibati ai vini rinomati, dai parchi alle testimonianze
di antiche civiltà.

Abruzzo.
L'orso piedone
Nel parco dAbruzzo abbiamo conosciuto lorso bruno fatato,
un bellissimo plantigrado con una luminosa pelliccia scura e bei piedoni,
che ci ha intrattenuti narrandoci favole di questo territorio meraviglioso.
Voglio
tornare a vivere nella mia casa. I bambini d'Abruzzo raccontano il terremoto
Questo libro è un reportage costruito con i temi e i disegni colorati
dei bambini aquilani, per la prima volta raccolti su tutto il territorio
del sisma, dai centri urbani alle comunità montane. Età
di lettura: da 10 anni.
|
|