Ascoli , Piazza del Popolo
Piani di Castelluccio
Piani di Castelluccio dal monte
Salita al rifugio Zilioli
Monte vettore visto da Castellu
Gola dell'Infernaccio
Monte-vettore visto da Forca di Presta
Massiccio del Vettore

…dei Monti Sibillini,una meta che ci ha affascinato a tal punto da pensare di ritornarci tra un mese, quando l’estate porterà colori nuovi agli ampi panorami dei monti azzurri.

Siamo partiti il 25 aprile dalla nostra Senigallia in 9 avventurieri per raggiungere la nostra base a Comunanza. La nostra prima tappa è Ascoli, dove abbiamo sostato tutta la mattinata prima per una colazione allo storico Caffè Meletti e poi per una breve visita al bellissimo centro storico.

Poi a mezzogiorno ci siamo diretti al vicino borgo medievale di Casteltrosino, dove abbiamo avuto il nostro ristoro. Dopo una breve passeggiata attorno al paese siamo ripartiti per Comunanza, e dopo una breve visita al paese ci siamo accasati al nostro agriturist.

Il secondo giorno ci siamo svegliati di buon’ora per affrontare la giornata più impegnativa del viaggio, abbiamo tentato di raggiungere il lago di Pilato, l’unico lago glaciale dell’appennino. Prima tappa ad Acquasanta Terme per una colazione e poi dritti per il valico di Forca di Presta (m1536), punto di partenza dell’escursione.

Abbiamo parcheggiato le auto al Rifugio degli alpini e siamo saliti su per il ripido sentiero, man mano che si sale si apre sempre più maestosa la veduta sui sottostanti piani di Castelluccio e sui monti della Laga. Verso i 2000 m cominciamo a trovare la neve sul nostro percorso, ma nonostante qualche punto un po impegnativo saliamo bene anche noi che siamo alla prima esperienza di trekking.

Arrivati alla sommità del Rifugio Zilioli (m 2240) una delusione, la vallata del lago completamente sommersa da 3-4 metri di neve (nonostante l’albergatore ci avesse detto che ci era arrivato in moto la mattina precedente). In un’ora e mezza di discesa siamo tornati al Rifugio degli alpini per una rinfocillata e poi di nuovo in cammino, stavolta in auto per raggiungere Castelluccio.

Attraversando gli sterminati campi coltivati dell’altopiano abbiamo deciso che torneremo in Giugno per poter finalmente ammirare il lago di Pilato e per vedere i colori della fioritura delle lenticchie sull’altopiano. Verso sera siamo tornati in agriturismo a riempirci di funghi, tartufi e carne e per riposarci dopo le fatiche.

Il terzo giorno ci siamo svegliati sotto un cielo grigio non molto rassicurante, siamo partiti a metà mattinata per raggiungere la gola dell’Infernaccio, ma finche’ il tempo non si è rimesso siamo andati in giro per paesi, come la panoramica Montemonaco e Montefortino e poi nel primo pomeriggio quando ha iniziato ad uscire un timido sole ci siamo avventurati all’Infernaccio.

Dopo pochi metri dal punto di partenza del percorso attraversiamo le suggestive cascate delle Pisciarelle, che si susseguono per diversi metri, poi all’imbocco della gola ci accoglie una sorpresa, il sentiero era ostruito da una valanga, ma non ci siamo lasciti intimidire e l’abbiamo scavalcata.

A quel punto ci siamo trovati davanti uno spettacolo mozzafiato, le strettissime gole scavate dal fiume nel monte e l’acqua del fiume Tenna che vi scorre dentro impetuosa e ti invoglia e seguirla fino alla sorgente di Capotenna, ma purtroppo si era fatto tardi e la strada del ritorno ci attendeva.

E mentre dai finestrini vedevamo la Sibilla allontanarsi sempre di più dai nostri occhi le recitavamo il nostro arrivederci al più presto.