Basilica di S.Caterina
Pavimento Catedrale di Otranto
Torre
Approdo di Enea

…le serre selvagge battute dal vento, le masserie fortificate, i dolmen, i menhir, le specchie, il caldo abbraccio della pietra leccese scolpita nei tanti monumenti e chiese di stile barocco, le torri costiere, gli antri, le grotte che il carsismo ha scavato nelle viscere della terra, l’arte di cucire e ricamare che donne dal sorriso enigmatico tramandano sedute appena fuori di casa alla luce del sole o al tramonto davanti al camino acceso. Questo e tant’altro è il Salento, imbevuto di miti, leggende e strani personaggi di un mondo fiabesco.

Galatina
A Galatina il percorso si snoda nel centro storico partendo dalla fontana del Martinez; il Palazzo Baronale, la Chiesa di S. Pietro con l’imponente e scenografica facciata barocca; la cappella di S. Paolo (dove ogni anno, all’alba del 29 Giugno, si svolge il rito del tarantismo). Qui si può assistere spesso ad esibizioni di gruppi folk con la danza, musica e ritmo che accompagnano l’antico rito dionisiaco, conosciuto al di fuori di questa regione come tarantella, nel Salento denominato pizzica perchè legato al morso di un animale totemico (tarantola, scorpione, serpente, etc..).
Inoltre si visiteranno i palazzi ed i portali in stile barocco, ma anche alcuni in stile rococò (unici esempi di quest’arte al di fuori di Lecce); le case a corte spesso arricchite da pregevoli mignani ed in conclusione un vero gioiello d’arte: la basilica di S. Caterina d’Alessandria in stile romanico all’esterno e gotico nel suo interno ricco di affreschi del XV secolo ed altri tesori custoditi all’interno di questo magnifico scrigno, come il chiostro, gli altari, le reliquie e le tante opere che nel corso dei secoli hanno arricchito questo monumento nazionale.

Nardò
Successivamente ci potremo portare a Nardò per visitare le bellezze della città; da visitare: il tempietto chiamato Osanna, la bellissima piazza Salandra con la guglia dedicata all’Immacolata, la chiesa di S. Domenico nel duro carparo locale, la cattedrale, il castello con il suo parco; si proseguirà la nostra visita attraversando la zona denominata “Cenate” con le sue stupende ville liberty, per poi chiudere questo itinerario presso le masserie fortificate: Giudice Giorgio, Bellanova, Trappeto, Brusca, le grotte, le torri di avvistamento costiere, le doline come la Palude del Capitano ed altre cose interessanti come la visita del museo biologico e marino di Porto Cesareo..

Altri itinerari possono essere compiuti nell’area della “Grecìa Salentina” e nelle principali città di terra d’ Otranto (Brindisi, Taranto, Casarano, Ceglie Messapica, Copertino, Francavilla Fontana, Galatone, Grottaglie, Leuca, Maglie, Manduria, Martina Franca, Massafra, Mesagne, Oria, Ostuni, Tricase) e in tutti i paesi e frazioni di questa terra così bella.

Enogastronomia
Questa terra è interessante anche dal punto di vista gastronomico perchè lega i propri piatti sia alla tradizione marinara che a quella contadina tipiche della cosiddetta dieta mediterranea che negli ultimi tempi ha avuto un forte rilancio. Gli itinerari si snodano nella campagna salentina che ancora conserva il segno del passato nelle masserie fortificate, le neviere, le torri colombaie, le distese di ulivi e vigneti. La visita continua nei centri storici delle varie città inserite nell’itinerario. Oltre ai monumenti principali si potranno visitare i musei della civiltà contadina, i musei del vino, i frantoi ipogei, gli oleifici moderni, i palmenti, le cantine vinicole, le aziende di trasformazione di ortaggi e frutta, la pre-manifattura del tabacco, gli assaggi dei manicaretti locali e le degustazioni dei corposi vini locali.

Curiosità
Tra le varie caratteristiche proprie di questa terra vi è quella che nel cuore del Salento leccese sopravvive un’ isola ellenofona, con i suoi antichi riti e tradizioni. L’itinerario partirà dalla cappella di S. Paolo a Galatina dove ancora oggi si svolge l’antico rito dei tarantolati che cercano la grazia dal santo dimenandosi in una danza sfrenata dettata dal ritmo dei tamburelli; qui alcuni ragazzi del luogo ci faranno una dimostrazione dei suoni, dei ritmi, della danza che accompagna l’antico rituale coreutico. L’itinerario proseguirà ascoltando la forza della magia ai piedi della guglia Orsiniana di Soleto e davanti ai segni alchemici dell’arco Lucchetti a Corigliano d’Otranto. Ci si sposterà a Sternatia nella tana dello scjacuddhi visitando l’enorme frantoio ipogeo. La visita si chiuderà a Calimera dove si attraverserà un nemanthol (una sorta di pietra forata) posta al centro della chiesa rupestre di S.Vito, portatrice di buona fortuna come tradizione vuole.

La civiltà della pietra
Altra cosa interessante nella zona è la civiltà legata alla pietra, con tante costruzioni e muretti costruiti a secco e gli antichissimi dolmen e menhir. Si raggiungerà poi un oliveto dove enormi pietre denominate “Massi della Vecchia” sono protagoniste di leggende legate alla vecchia fattucchiera ed al marito: l’ Orco Nanni, alle mitiche acchiature salentine (i tesori nascosti) ed infine i miti e leggende legate ad Ercole dove in una roccia vi è impresso indelebilmente l’enorme piedone.
A Tricase potremo visitare la scenografica piazza Codacci Pisanelli e l’antichissima quercia vallonea. Poi non può mancare la visita ad Otranto dove potremmo visitare l’ipogeo messapico di Torre Pinta, inserito nella valle delle memorie ricche di aggrottamenti, laure cenobitiche, cripte e luoghi di preghiera.

Otranto
Ad Otranto non può sfuggire una visita ai resti di S.Nicola di Casole, antico cenobio basiliano, la Palascia: il punto più ad Est d’Italia, dove si dividono i due mari (Adriatico e Ionio), il laghetto delle Orte, nato da pochi anni dall’abbandono di una cava di bauxite, incredibile per i suoi cromatismi, la torre del Serpe antico faro e stemma della città dei martiri. Il centro storico di Otranto offre la stupenda Cattedrale con il mosaico pavimentale più vasto del mondo (800 m²), il controsoffitto a cassettoni dorati, i resti degli 800 martiri e la cripta con le sue 42 colonne e capitelli in marmo di stile e fattura differenti, il castello aragonese ricostruito a partire dal 1482 dopo la liberazione delle forze cristiane e l’allontanamento dei Turchi che rimasero circa 13 mesi in città.

Inoltre consigliamo la lunga litoranea che da Porto Cesareo porta a Leuca passando per Gallipoli e, in particolare, il tratto più suggestivo che ci porterà dalla punta estrema del Tacco, S.M. di Leuca, ad Otranto con scogliere a picco sul mare ed un panorama che toglie il fiato.

by Raimondo Rodia