Pesci e coralli
La grande piramide di Chichen Itzà
Il centro coloniale di Campeche
La piazza di San Juan Chamula
Le cascate di Agua Azul
Una veduta del sito maya di Palenque
La laguna di Yal Ku

Yucatan e Chiapas costituiscono una meta attualmente molto in voga frai turisti “fai da te” e il modo più pratico, anche se non il più economico, di girarli è quello di scendere all’aeroporto di Cancun e lì noleggiare un’automobile. Il costo giornaliero di una berlina economica con assicurazione CWD è sui 65 Euroe può essere più pratico e sicuro prenotarla tramite Agenzia dall’Italia.In alternativa, potete usare gli autobus di linea, spendendo meno ma rallentandoabbastanza i vostri tempi di spostamento da un posto all’altro. Tenete presente che il “Gran Tour” descritto appresso si snoda per circa 3.200 km, su strade quasi sempre eccellenti, ma rallentate sia dai tanti piccoli villaggi, sia dai paesaggi circostanti che vi faranno fermare a scattare foto.

Cancun ha una spiaggia ed un mare stupendi, ma la Zona Hotelera sul mare è tutta un susseguirsi di grandi resort internazionali. Potete dormire la prima notte in Ciudad Cancun all’Hotel Suites El Patio, piccolo, carino e relativamente poco costoso negli standard di Cancun. Prenotabile via internet. Da Cancun a Valladolid (via autostrada-un “tunnel” nella foresta, deserta e abbastanza cara -oppure strada normale- impiegherete il doppio del tempo), con sosta in centro e al Cenote Dzitnup e poi via per strada normale fino a Chichen Itzà. Nel villaggiodi Pistè ci sono alcuni alberghetti economici, noi consigliamo però il Dolores Alba,poco prima di arrivare al sito archeologico, con i suoi bungalows fra alberi e fiori.Per mangiare, molto meno caro a Pistè.

A Chichen Itzà c’è da restare un giorno, per la visita alla città maya, le grotte di Balankanchè e lo spettacolo di suoni e luci. Poi a Mèrida, deviando per la “città gialla” Izamal. A Mèrida, consigliabili gli Hotel Aragon, ancora Dolores Alba e Caribe (più caro). Dopo la visita al centro città, al museo e alla zona del mercato, potete ripartire nel primo pomeriggio seguente per andare al sito maya di Uxmal, imperdibile al pari di Chichen Itzà. In zona, anche i siti di Kabah e della Ruta Puuc. Pernottamento a Ticul, hotel Plaza, e buona pizza al La Gondola (prendete la “chica”, perchè è già grandissima). Da lì, fino a Campeche, sul Golfo del Messico, passando per le rovine maya di Edznà, affascinanti e in genere pochissimo frequentate dalle comitive turistiche.

Anche se tutt’attorno troverete una città brutta, sporca e caotica, il piccolo centro storico coloniale entro le mura spagnole di Campeche è un’autentica bomboniera. Per alloggiare “alla coloniale” senza pretese, buono l’Hotel Colonial. E per mangiare sempre senza pretese “alla campechana”, ottimo il Colonial de Campeche in Calle 8 oppure La Paroquia in Calle 55. Da non perdere il museo al Fuerte San Miguel, il tramonto sul mare e il coloratissimo e “genuino” mercato appena fuori le mura. Da Campeche si può arrivare fino a Villahermosa, col suo Parque Museo La Venta dedicato alle antichissime sculture olmeche, in un tragitto di circa 400 km via Ciudad del Carmen lungo il Golfo del Messico e paesaggisticamente ricco, vario e molto bello. Se avete almeno un intero giorno a disposizione, oltre al Parque La Venta potete andare al Museo Archeologico e al sito di Comalcalco.

Da Villahermosa via Teapa si sale a San Cristobal de Las Casas per una strada ottima, ma tutta curve e che vi porterà oltre i duemila metri di altezza nel cuore del Chiapas. Scenografie straordinarie, ma anche enormi e lentissimi autotreni. Considerate un giorno quasi intero per percorrere con calma questi 310 km ! Se non andate a Villahermosa, da Campeche si sale in Chiapas passando per Escarcega e Palenque, strada che poi farete quasi tutta anche al ritorno. San Cristobal è una cittadina dal “clima” piuttosto particolare, un misto di coloniale spagnolo, tradizione maya e modernità turistica, e occorre restarci almeno un paio di giorni interi, anche per visitarne i paesaggi, i mercati e i villaggi maya circostanti, San Juan Chamuna in testa. Per l’alloggio, il miglior rapporto qualità-prezzo è offerto dal piccolo e nuovissimo Hotel La Noria, mentre per il mangiare lo stesso discorso vale per il ristorante Tuluc, entrambi in Insurgentes.

Quanto invece alla guerriglia zapatista,in tutto il Chiapas non ve n’è ormai più traccia e tutte le strade sembrano sicure. Dalle vette del Chiapas a Palenque la strada è meno aspra e trafficata di quella da Villahermosa e poi adesso si va quasi sempre in discesa ! Se riuscite a partire al mattino presto, da Ocosingo potete fare una digressione alle rovine di Toninà e poi fermarvi anche ad Agua Azul o Misol-Ha, prima di arrivare a Palenque. In ogni caso, il sistema di cascate di Agua Azul non si può assolutamenteperdere, perchè è davvero uno spettacolo naturale di straordinaria bellezza. A Palenque ci sono molti alberghetti economici, ma anche piuttosto squallidi. Sevolete trattarvi dignitosamente, potete alloggiare al Chan Kah. E per mangiare una sera davvero benissimo, provate il Virgo’s e i suoi gamberoni di fiume. Quanto al sito archeologico, sembra davvero uscire da una fiaba, ma anche dalla giungla più umida e soffocante che abbiamo mai conosciuto. Alla Selva Lacandona e ai siti di Bonampak e Yaxchilan noi non ci siamo andati, ma altri turisti italiani che abbiamo incontrato sì e ci hanno detto che loro non hanno trovato difficoltà nè pericoli, a parte doversi molto adattare nell’alloggio e gli stormi delle zanzare.

Da Palenque fino a Tulum, sul Mar dei Caraibi, è un lungo viaggio di 750 km,ma se siete degli stakanovisti del volante e vi alzate molto presto, volendo potete farcela anche in un solo giorno. Altrimenti avete varie opzioni. Potete ad esempio pernottare a Xpujl o sulla Laguna Bacalar (proprio bella) e sulla strada visitare altri siti maya, tipo Becàn o Kalakmul. Noi non siamo fra gli entusiasti della spiaggia di Tulum, perchè la sua famosa atmosfera “caribena” ci è parsa solo un modo di offrire un “servizio” scadente per farselo pagare dai turisti molto di più di quello che vale. Comunque, l’Hotel Paraiso è quello che secondo noi offre il miglior rapporto qualità-prezzo. E le rovine maya sul promontorio sul mare al tramonto sono davvero uno spettacolo suggestivo. Così poi siamo andati a Playa del Carmen, che è turistica senza pretese di essere “alternativa”, ma non è nemmeno così cara e “rovinata” dagli americani come la prospicente isola di Cozumel, e che può insomma offrire alcuni piacevoli giorni di relax balneare, di shopping e di serate “da turista” a bere, mangiare ed ascoltare musica senza particolari controindicazioni

A Playa noi abbiamo alloggiato al Costa del Mar, l’unico albergo fra quelli di prezzo medio che abbia un po’ di spiaggia privata, e mangiato spesso al La Tarraya, proprio consigliato. Poi, se avete ancora l’auto potete andare alla spiaggia Coco Beach, appena più a nord dell’abitato, alla spiaggia di Akumal e al parco Yal Ku anch’esso ad Akumal. Si tratta di tre luoghi ottimi dove fare snorkeling e Yal Ku poi è una spettacolare laguna interna formata dal mare ed incavata in un tavolato di roccia calcarea attorniato di mangrovie, le cui acque trasparenti sono verde-turchese e piene di pesci colorati. Si paga l’ingresso, ma vale proprio di andarci. Risparmiatevi invece i cosiddetti cenote maya che pullulano fra Tulum e Playa del Carmen, così comei mega-ecoparchi disneyani della Costa Maya e magari anche Cozumel, che secondo noi sono solo tutti (e tanti) soldi buttati via. E per finire in tema di soldi, tenete presente che il Messico non è molto economico e una vacanza di tre settimane come la nostra e compresa di aereo e auto e shopping viene a costare sui 4.500 – 5.000 Euro a coppia.

Giorgio e Antonia