Questa è la storia di Edward Leedskalnin, un piccolo uomo che pesava soltanto 50kg e che da solo costruì una monumentale struttura.

Si narra che all’età di 26 anni fu lasciato dalla fidanzata sedicenne Agnes Scuff il giorno prima delle nozze. Per la delusione, il giovane lettone naturalizzato americano, avrebbe maturato l’idea di costruire un castello per fare colpo sull’amata, proposito poi realizzato con la costruzione di Coral Castle, ma che con lei non ottenne il successo sperato.

La struttura, nata con il nome di Rock Gate Park e del peso totale di 1.100 tonnellate, fu realizzata nell’arco di 28 anni – dal 1923 fino alla morte dell’artista, il 7 novembre del 1951. Dal 1981 Coral Castle è diventato un museo.

Edward partì dalla Lettonia, e solo dopo aver girovagato per l’Europa, il Canada e gli Stati Uniti, trovò a Homestead, distante 50 km da Miami, il luogo perfetto per il suo progetto. In Florida infatti si trova la coral stone, la pietra estremamente pesante ma molto bella, perfetta per la costruzione del suo castello.

Nessuno ha mai saputo quali tecnologie furono usate: si tratta infatti di una struttura megalitica composta da blocchi di corallo pietroso, ciascuno pesante diverse tonnellate e posti in opera senza uso di malte.

Una delle sculture più importanti del complesso è il portale di accesso: il “Nine ton Gate”, costituito da un unico blocco di pietra corallina largo 2 metri, alto 2 metri e 30 cm, profondo circa mezzo metro e dal peso approssimativo di 9 tonnellate.

Come fece a spostare blocchi di tale peso resta un mistero; l’unico fatto certo è che Edward Leedskalnin studiò a lungo le tecniche costruttive degli antichi egizi e dei Maya. Pare che abbia detto: “Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesanti parecchie tonnellate.”

Si parla anche dell’uso di campi elettromagnetici in grado di attenuare la forza di gravità, ma non si è mai saputa la verità… il suo segreto se l’è portato nella tomba, morendo per un tumore proprio poco prima di aver deciso di rilevarlo ad alcuni amici!

Coral Castle consta di una torre quadrata a due piani residenza dello stesso Leedskalnin. Al centro della stanza è collocata una branda di cuoio e tutto attorno, per terra e appesi alle pareti, si possono trovare utensili da lavoro come martelli, scalpelli, corde ecc.

Intorno alla torre si sviluppa un giardino circondato da mura megalitiche, ove si trovano altre strutture e oggetti, tutti posti e ispirati all’ambito celeste e planetario: un quadrante solare, un obelisco grande quanto il più imponente obelisco di Stonehenge, in cima al quale è scolpito un buco con la forma della stella della Lettonia suo paese natale; un pozzo, un barbecue realizzato con una vecchia automobile, sculture con la forma di stelle e pianeti, tavoli che riproducono il profilo della Terra o della Florida ma anche uno a forma di cuore (Feast of Love), sedie a forma di luna crescente, letti di pietra ed un trono. E una enorme sedia a dondolo dal peso di una tonnellata!

Sulla parete a nord poi sono raffigurati i pianeti di Saturno e di Marte: una pianta di Palmetto testimonia la credenza da parte dell’autore all’esistenza di vita sul Pianeta Rosso.

Particolare la “Moon Fountain”, così chiamata in quanto scolpita in tre pezzi di roccia corallina dei quali quello più a sinistra rappresenta il primo quarto di luna e quello a destra l’ultimo quarto. La luna piena è rappresentata dalla fontana stessa; pesa 23 tonnellate! I quarti di luna invece ne pesano 18 ciascuno.

Degna di nota è certamente il “Polaris Telescope”, una sorta di telescopio costituito da un enorme monolite, alto 7,5 metri e dal peso di 30 tonnellate, che lo aiutò a tracciare un diagramma raffigurante il percorso della Terra attorno al Sole e gli permise di costruire una meridiana molto precisa. Era perfettamente calibrata al solstizio d’inverno e al solstizio d’estate e costruita in modo da poter segnare l’ora compresa tra le 9 del mattino e le 16, ovvero l’arco di tempo in cui, a detta del costruttore, un uomo dovesse lavorare.
Questa scultura punta e incornicia la Stella Polare.

Resta comunque il castello con tutte le sue curiosità e quel pizzico di mistero che lo caratterizza.

Maggiori informazioni: www.coralcastle.com

Segnalazione e foto a cura di Marco Chiaramello