Molte persone confondono il Pungitopo con l’Agrifoglio, forse a causa delle particolarità che hanno in comune. Entrambi pungono, entrambi hanno le bacche rosse, entrambe simboleggiano il Natale. In antichità queste piante venivano usate come amuleti per tenere lontani gli spiriti maligni. Sono dei portafortuna, la tradizione cristiana identifica nelle sue foglie coriacee e spinose un simbolo di forza e di difesa dai mali, sono sempreverdi, simbolo di allegria e di buon auspicio di fecondità e di abbondanza per il nuovo anno che sta iniziando.
In realtà sono piante molto diverse fra loro. Ma la tradizione è la medesima. I Germani appendevano nelle case rametti adorni di bacche rosse per onorare gli spiriti dei boschi; i Romani, durante i celebri Saturnalia a Dicembre, si scambiavano con gli auguri anche questi rametti.

L’agrifoglio (ilex aquifolium)

E’ l’unica specie appartenente al genere che sia rappresentata nella flora italiana, ed è anch’essa specie protetta. Può essere alto anche 10-20 metri, ma nella maggior parte dei casi si presenta come un cespuglio. Ha la corteccia grigiastra e le foglie verdi-azzurre; i fiori, bianchi o rosei, sbocciano in primavera e i frutti, rossi e grossi come piselli, maturano in autunno. È un arbusto sempreverde, con foglie coriacee, con contorno spinoso nelle piante giovani. Sono lucide e cerose sulla pagina superiore, opache e verde più chiaro su quella inferiore.
Il legno è usato per lavori delicati e fini di artigianato. Preferisce un’esposizione al sole. Il terreno adatto per la sua coltivazione necessita di un buon drenaggio; deve essere argilloso, non calcareo. È sensibile al gelo e alla siccità.

Il Pungitopo (Ruscus aculeatus)

Il Pungitopo è una pianta protetta e rappresenta un elemento caratterizzante del nostro sottobosco, dove il terreno è favorevole colonizza ampi spazzi. Il Pungitopo è una pianta perenne, raggiunge mediamente i 70 cm di altezza. Quelle che sembrano foglie, in realtà sono dei rami appiattiti e terminano con un aculeo, la foglie vere sono poco appariscenti, i fiori si sviluppano al centro del cladodo. Il frutto è una globosa bacca rossa contenete due semi. Ha discrete proprietà medicinali, è un ottimo diuretico, nel rizoma sono presenti due principi attivi che esercitano un’azione vasocostrittrice, antiinfiammatoria e normalizzante dei vasi sanguigni, quindi utile per controllare gli inestetismi causati dalla cuperose.
In dialetto è detta anche “Piccasorce” . A Natale si metteva attaccato alla porta o in casa, un rametto di pungitopo e una pianta chiamata “pianta strega” . Si credeva che questo servisse per allontanare le streghe. Curiosità, veniva usato per pulire i camini e per proteggere dai topi i formaggi che erano messi ad asciugare sulle travi delle cantine.