In Spagna le celebrazioni per il Natale iniziano l’8 Dicembre con l’Immacolata Concezione e si concludono con il giorno piú amato dai bambini ovvero l’Epifania il 6 di gennaio “el día de Los Reyes Magos“: sono infatti i Re Magi a distribuire i regali di Natale. I bambini scrivono loro una letterina con i loro desideri, specificando se si sono comportati bene, altrimenti al posto dei giocattoli riceveranno… carbone! Ma i bimbi si sa, son tutti buoni. In cambio i piccoli lasciano dolcetti e caramelle per i re magi nelle loro scarpette, e una ciotola con un poco d’acqua per i cammelli, che arriveranno senz’altro un pò stanchi!

Il presepe ha quindi una importanza fondamentale; qui si chiamano Nacimientos o belen e si allestiscono sia a casa che nelle chiese. Le capanne sono spesso molto grandi e naturalmente i Re Magi sono protagonisti. Fate un giro nei centri commerciali spagnoli nel periodo natalizio… provare per credere.

Il 22 dicembre il sacro si mischia al profano, con il giorno più atteso dai grandi: la Lotteria di Natale. Il primo numero estratto, detto “El Gordo” (il grasso) distribuisce considerevoli somme di denaro ai fortunati proprietari del biglietto vincente, venduto in decimi. La tradizione nata nella seconda metà del 1700, affida da più di 200 anni il compito di estrarre i bussollotti agli alunni del collegio di San Ildefonso di Madrid. La lotteria ha una tale importanza che l’estrazione viene trasmessa in tv e per radio. Per qualche ora la Spagna si ferma ad attendere col fiato sospeso… ma niente paura: chi non vince si consola pensando che il denaro non è tutto, “basta la salute”. Il 22 dicembre è anche chiamato scherzosamente “el dia de la salud”!

In Spagna si festeggia la nochebuena e la nochevieja

La nochebuena è il 24 dicembre, la vigilia di Natale: come tradizione si festeggia in famiglia: attorno al presepe si cantano canzoni tipiche natalizie “villacicos” per poi spostarsi attorno al tavolo per il cenone. A mezzanotte si assiste alla Messa del Gallo che, secondo la tradizione, fu il primo con il suo canto ad annunciare la nascita di Gesù. Il 25 dicembre si pranza con tutta la famiglia e gli amici.

In Cataluña e Aragon esiste l’usanza del Tió, un tronco di legno che viene coperto con uno scialle e “alimentato copiosamente” con biscotti, in modo che possa trasformare il cibo in regali. I bambini nella notte del 24 dicembre colpiscono il tronco con un bastone invitandolo con una canzoncina a espellere i doni “fer cagar el tió” che miracolosamente appariranno sotto la coperta!

Il 28 dicembre si prosegue con el dia de Los Santos Innocentes in ricordo dell´eccidio dei neonati ordinato da Erode. Questo é il giorno dedicato agli scherzi e alle notizie false su quotidiani e televisioni, un pò come il nostro pesce d’Aprile.

Il 31 dicembre si festeggia la nochevieja, ovvero il Capodanno… feste in casa e soprattutto in piazza, in particolare a Madrid: sono infatti le campane e l’orologio della piazza di Sol a Madrid a scandire l’inizio del nuovo anno per tutta la Spagna… e ad ogni tocco di campana o di orologio che segna la mezzanotte (Nochevieja) si deve… mangiare un chicco d’uva. Come da noi si mangiano lenticchie, qui è usanza che non manchi l’uva. La leggenda narra che nei primi del 1900, a causa di una abbondante produzione di uva, i viticoltori, nel tentativo di disfarsi dell’eccedenza, inventarono che consumare questo frutto a fine anno avrebbe portato fortuna.

Los Reyes Magos

Il 5 gennaio è il grande giorno: dalle 18 circa ha inizio la Cabalgata in ogni città di Spagna. I Reyes Magos arrivano portando doni e caramelle per tutti i bambini! A Madrid e in altre grande città si tiene una grande parata trionfale, simile ad un carnevale, che richiama migliaia di persone, per la gioia di bambini e turisti. La mattina dell’epifania le famiglie si riuniscono a colazione, scartano i regali (o il carbone per chi non è stato proprio bravo…!) e si mangia il tradizionale dolce chiamato Roscón de Reyes, una ciambella ricoperta di frutta candita nel cui interno viene nascosta un regalino. E’ anche il giorno dell’altra lotteria del periodo natalizio, il Sorteo del Niño.

La Spagna a tavola nel periodo natalizio

Una festa non è tale senza una buona tavola apparecchiata… tradizionalmente si preparano pesce, crostacei e angulas (piccole anguille) nonchè tacchino ripieno, maialino e agnello cotti al forno. A conclusione del pranzo non manca mai il tronchetto di Natale ma anche dolci di marzapane, torroni e Polvorones, dolcini a base di strutto, zucchero a velo e mandorle, e Mantecados, dolcini a base di strutto con l’aggiunta di cannella e avvolti in carta velina. Il brindisi bene augurante avviene spesso con il Cava, lo spumante nazionale prodotto principalmente in Cataluña.

Tra i dolci, una vera istituzione è il Roscón de reyes magos (ciambella dell’epifania). Consiste in una ciambella di pasta soffice, cotta al forno e decorata con pezzetti di frutta candita e glassata. Si mangia solo il 6 gennaio e in molte piazze viene distribuito a tutti una fetta di un Roscon gigante, realizzato con dei tavoli collocati ad anello, con una tazza di cioccolata calda.

La tradizione vuole che il roscón contenga una sorpresa, nascosta nella pasta del dolce, per portare fortuna ad uno dei commensali… chi la troverá nella sua fetta, sará incoronato re della festa. Nelle pasticcerie infatti viene spesso venduto con una coroncina di cartone dorato. Nel dolce viene inserita anche una fava, che indicherà lo “sfortunato”… che dovrà pagare il dolce!

Ricetta del Roscón de reyes magos

Ingredienti:

  • 400 g. di farina
  • 4 uova
  • 100 g. di burro
  • 100 g. di zucchero
  • 1 cucchiaio di lievito
  • 250 cl di latte
  • Acqua d’arancio
  • Una scorza di limone
  • Frutta candita (arancia e ciliegia)
  • 1 regalo sorpresa
  • 1 fava o un grosso fagiolo

Fate sciogliere il lievito in metà del latte e aggiungete 100 gr di farina, mescolando bene fino ad ottenere una pasta soffice; lasciate riposare un paio d’ore, coperta, finché raggiunga il doppio del suo volume originario. A parte, unite al resto della farina 3 uova, lo zucchero, il resto del latte, il burro, l’acqua d’arancio e la scorza di limone, mescolando il tutto fino ad ottenere un composto compatto e omogeneo. Unite quindi i due impasti e lasciate nuovamente riposare la massa ottenuta, coperta e in un luogo tiepido per altre 2 ore. Passato questo tempo, reimpastate includendo la sorpresa e la fava e ponete su una teglia da forno, previamente imburrata e infarinata, con forma di ciambella.

Decorate con frutta candita e coprite il tutto con il tuorlo d’uovo sbattuto. Spolverate lo zucchero glassato e infornate per 15/20 minuti a 160 in forno preriscaldato. Volendo, tagliate il roscón in due e riempitelo di panna montata o crema pasticcera.