Come si chiamano le renne di Babbo Natale?

L’aspetto moderno di Babbo Natale (Santa Claus) ha assunto la forma definitiva con la pubblicazione della poesia Una visita di San Nicola, ora più nota con il titolo La notte di Natale (The Night Before Christmas), avvenuta sul giornale Sentinel della città di Troy (stato di New York) il 23 dicembre 1823. L’autore del racconto è tradizionalmente ritenuto Clement Clarke Moore. Santa Claus è descritto come un signore un po’ tarchiato con otto renne, che vengono nominate (per la prima volta in questa versione) con i nomi di Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donder e Blitzen. Nella versione italiana i nomi delle renne sono: Fulmine, Ballerina, Donnola, Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello e Donato.

Ciascuna ha una caratteristica che la contraddistingue: Ballerina è la renna più elegante, Freccia la più coraggiosa e temeraria, Donnola è sempre entusiasta ed euforica, la cantante del gruppo, Fulmine è la renna energica e leader della ciurma, Saltarello è una renna forte, il rumore dei suoi zoccoli ricorda il rombo di un tuono lontano… Donato è la renna più veloce e timida, Cometa la più divertente, combina marachelle, caparbia e orgogliosa, mentre Cupido, la più coccolona con una voglia a forma di cuore sul petto, è la “bussola” con il suo incredibile senso dell’orientamento.

La storia di Rudolph, la nona renna con il naso rosso

Questa leggenda americana fu inventata negli uffici di una catena di grandi magazzini americani, la Montgomery Ward, quando nel 1939 si decise di regalare una nuova favola di Natale…

“La povera Rudolph veniva sempre presa in giro dalle sue compagne e fino all’anno scorso tendeva ad isolarsi per evitare umiliazioni, nonostante la mamma ed il papà la consolassero. Verso la sera del giorno precedente la Vigilia di Natale, Babbo Natale era molto teso. C’era una nebbia talmente fitta che non si riusciva a vedere ad un palmo dal naso. “Eh adesso che faccio?” continuava a ripetersi Babbo Natale. “Come faccio a portare i regali con questa nebbia. I bambini domani non troveranno niente sotto l’albero, che colpa ne hanno loro?”.

Piangeva e guardava le sue renne scuotendo la testa, alchè anche Rudolph iniziò a diventar triste ed il suo naso si accese ancor di più. Babbo Natale iniziò a fare i salti di gioia e le renne si chiedevano “questo è matto”. “Eh no, care renne, io non sono matto. Rudolph ci farà luce e ci guiderà con il suo naso rosso”. Rudolph lì per lì era imbarazzata, ma poi le sue compagne, che fino a poco tempo prima la prendevano in giro, si resero conto di essere state stupide ed iniziarono a fare applausi e a festeggiare Rudolph incoraggiandola nel suo nuovo ruolo.

E così le renne, che da sempre erano state 8, diventarono 9. Il grosso naso rosso dell’ultima arrivata divenne un pregio nelle fredde notti di neve e nebbia.”

Ecco la filastrocca Rudolph The Red-Nosed Reindeer, scritta da Johnny Marks nel 1949 e interpretata poi da svariati artisti e liberamente tradotta in molte lingue.

You know Dasher and Dancer
And Prancer and Vixen
Comet and Cupid
And Donner and Blitzen
But do you recall
The most famous reindeer of all

Rudolph, the red-nosed reindeer
Had a very shiny nose.
And if you ever saw him
You would even say it glows

All of the other reindeer
Used to laugh and call him names
They never let poor Rudolph
Play in any reindeer games

Then one foggy Christmas Eve
Santa came to say
“Rudolph with your nose so bright
Won’t you guide my sleigh tonight?”

Then all the reindeer loved him
As they shouted out with glee
Rudolph the red-nosed reindeer
You’ll go down in history!

C’era nebbia,
e il povero Babbo Natale
disse
“Le cose si mettono male
ma se troverò
il buon Rudolf aiuto avrò'”

Rudolph era un cerbiatto
con un naso buffo assai
Stava li grande e grosso
e non si spegneva mai
Lui con le altre renne
non poteva mai giocar,
era burlato sempre
per lo strano luccicar.

Ma quella notte Babbo Natal
Rudy poi chiamò,
con quel naso tale e qual
una stella lui creò.
E da quel dì i cerbiatti
Rudy pregan di giocar
ma lui ha il suo daffare
e il cielo deve illuminar.

Una filastrocca popolare con i nomi delle renne

Non solo fanno la slitta volare
e in ciel galoppano senza cadere
Ogni renna ha il suo compito speciale
per saper dove i doni portare

Cometa chiede a ciascuna stella
Dov’è questa casa o dov’è quella.
Fulmine guarda di qui e di là
Per sapere se la neve verrà.

Donnola segue del vento la scia
Schivando le nubi che sbarran la via.
Freccia controlla il tempo scrupoloso
Ogni secondo che fugge è prezioso.

Ballerina tiene il passo cadenzato
Per far che ogni ritardo sia recuperato.
Saltarello deve scalpitare
Per dare il segnale di ripartire.

Donato è poi la renna postino
Porta le lettere d’ogni bambino.
Cupido, quello dal cuore d’oro
Sorveglia ogni dono come un tesoro.

Quando vedete le renne volare
Babbo Natale sta per arrivare.

Disegni con le renne di Babbo Natale da stampare

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Per i più piccoli trovi altre attività con le renne, con i colori a dita, e con le impronte ritagliate su cartoncino o feltro.

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Giochi con le renne di Babbo Natale da stampare

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Merenda con le renne

Merenda dolce: Pere e cioccolato

Tagliate in due una pera, togliete i semi, capovolgete metà su un piatto e ricoprite con crema alla nocciola. Decorate con crema al cioccolato o cioccolato fuso per le corna e il viso e una ciliegia candita per il nasino.

Merenda salata: pane al tonno o al formaggio

Tagliate un triangolo di pane e spalmate con paté di tonno o mousse di tonno e maionese, o a piacere con un formaggio spalmabile. Decorate gli occhi con due metà di un oliva, un pomodorino per il naso e due bastoncini di carota o formaggio per le corna.