San Lorenzo di Arzene (Pordenone), Casa natale di Harry Bertoia, 26 luglio- 28 settembre 2008.

Le celebrazioni per Bertoia prendono il via dalla sua casa natale. A San Lorenzo di Arzene, una mostra ricorda i successi mondiali del designer e le sue origini friulane.

Le celebrazioni che Pordenone dedica a Harry Bertoia, il “friulano più conosciuto negli Usa dopo Carnera”, prendono il via venerdì 25 luglio con l’inaugurazione di una mostra documentaria allestita proprio all’interno della sua casa natale, a San Lorenzo d’Arzene. La mostra, che sarà aperta al pubblico dal 26 luglio al 28 settembre, è promossa dalla Amministrazione Provinciale di Pordenone, dai Comuni di Pordenone e di Arzene con la collaborazione della Pro Loco di San Lorenzo di Arzene e il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Banca di Credito Cooperativo di San Giorgio e Medino. A curarla è Angelo Bertani con il coordinamento del Civico Museo d’Arte di Pordenone.

Bertoia è noto in tutto il mondo specialmente per la sua progettazione nell’ambito del design (assolutamente innovativa la sua poltrona Diamond in tondino d’acciaio cromato, datata 1951- 1952), ma anche la sua produzione scultorea ha avuto prestigiosi riconoscimenti, specie negli U.S.A. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni internazionali, private e pubbliche, tra cui quelle della Fondazione Solomon Guggenheim di New York e del Vitra Design Museum.
Arieto (Harry) Bertoia nacque a San Lorenzo di Arzene nel 1915, ma già nel 1930 emigrò con il padre negli Stati Uniti. Nel 1936, terminati gli studi di scultura e pittura alla Technical High School di Detroit, ottenne una borsa di studio alla prestigiosa e dinamica Cranbrook Academy of Art a Bloomfield Hills, nel Michigan, dove, tra il 1939 e il 1943, ebbe la cattedra di “Lavori in metallo”. Nel 1943 si trasferì in California dove lavorò nel campo del design con Charles Eames. Nel 1947 ottenne la cittadinanza statunitense. Nel 1950 iniziò a progettare mobili per la Knoll Associates di New York e in seguito collaborò pure con l’architetto Eero Saarinen (Cappella Kresge al MIT, Cambridge, Massachusetts). Su segnalazione di Josef Albers, nell’anno accademico 1953-54 venne nominato Visiting Critic per la scultura presso la Yale University. Tra i numerosi riconoscimenti da lui ottenuti vanno ricordati in particolare “Designer of the Year” (1955) e “Certificate of Merit, American Institute of Architects” (1962). Dalla metà degli anni cinquanta Harry Bertoia si dedicò quasi esclusivamente alla scultura in metallo. Si spense a Barto, in Pennsylvania, nel 1978.

La casa natale dell’artista, di proprietà privata, si presenta come una casa rurale con, sul retro, isolata rispetto all’abitazione, la stalla caratterizzata da una suggestiva volta ribassata a crociera.

Ai fini dell’esposizione sono stati utilizzati due vani al piano terra dell’abitazione e la stalla. Nel primo vano dell’abitazione, quello più spazioso, è stata allestita una mostra documentaria che dà conto del contesto d’origine di Harry Bertoia e più in generale della vita a San Lorenzo tra il 1915 (data della nascita di Harry Bertoia) e il 1930 (anno della sua partenza per gli Stati Uniti). Il materiale, frutto di una puntuale ricerca della Pro Loco di San Lorenzo, viene presentato sia in originale che in riproduzioni digitali. Nel secondo vano dell’abitazione, quello più intimo e raccolto viene riprodotto il video, riversamento di un filmato “storico”, prodotto nel 1971 su iniziativa dello stesso Bertoia, e presenta le sculture sonore da lui stesso realizzate e una serie di interviste di coloro che in loco hanno conosciuto Harry Bertoia e la sua famiglia. Infine nella stalla con volta a crociera, luogo estremamente significativo dal punto di vista antropologico, sono collocate quattro sedie progettate da Bertoia (Diamond, Bird, Asymmetric, Bench) che con la loro forma al tempo stesso raccolta e aperta, ancestrale e modernissima, evocano un simbolico ritorno a casa, un ritorno nella terra d’origine da parte del loro autore. Infatti, attraversate dall’aria e dallo spazio del luogo, quelle sculture-oggetto si impongono all’attenzione sia come emblema di una delle pagine più originali del design internazionale, sia come prodotto di una creatività che non ha dimenticato le proprie radici.
La presentazione delle opere è resa ancora più suggestiva dalla riproduzione della musica composta ed eseguita dallo stesso Bertoia utilizzando le sue sculture sonore.

La sede espositiva è caratterizzata da alcuni interventi cromatici che riguardano gli infissi fronte strada. Il colore individuato per questi interventi è quella particolare tonalità di rosso acceso a suo tempo scelta dalla Knoll per i cuscini delle sedie e delle poltroncine Bertoia.

A supporto della mostra è stato pubblicato un catalogo di 64 pagine con riproduzioni in bianco e nero e a colori. In esso sono anche inseriti alcuni testi di Angelo Bertani, Elena Bertoia e Marco Salvador che riguardano la biografia di Harry Bertoia, il contesto sociale dell’epoca (1915-1930) e il suo lavoro di designer e di scultore.

Tra Ferro e Aria. Harry Bertoia, 1915-1978. San Lorenzo di Arzene (Pordenone), Casa natale di Harry Bertoia (via Blata, 12), 26 luglio – 28 settembre 2008. Orario: venerdì e sabato, ore 17-22; domenica, ore 10-12 e 17-22.
Ingresso libero. Mostra promossa dalla Provincia di Pordenone e dai Comuni di Pordenone e di Ardere, con la collaborazione della Pro Loco di San Lorenzo di Arzene e il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Banca di Credito Cooperativo di San Giorgio e Medino. A cura di Angelo Bertani, con il coordinamento scientifico di Gilberto Ganzer, direttore del Civico Museo d’Arte di Pordenone. Catalogo a cura di Angelo Bertani con interventi di Elena Bertoia e Marco Salvador, edito dalla Pro Loco di San Lorenzo; progetto grafico: Studio Montanari, Udine.

Informazioni: www.provincia.pordenone.it