La mostra è il risultato del progetto che ha portato alla realizzazione di un padiglione italiano esterno durante la Biennale di Venezia 2005. In quell’occasione tutti gli artisti attivi sul territorio nazionale erano stati invitati con un appello lanciato in rete a essere presenti, nella Chiesetta di San Gallo, con un lavoro il cui unico vincolo era la misura di 13×17 cm: una sorta di “ex voto” concepito come reazione all’assenza di artisti italiani nel Padiglione Italia, a un sistema che non dimostrava rispetto per la produzione artistica nazionale.

I due numeri scaramantici per eccellenza sono i centimetri delle oltre 1200 opere esposte. Partita da Venezia a giugno del 2005 ( da un’idea di Cristina Alaimo, Elena Agudio, Momò Calascibetta ) come un Padiglione Italia esterno alla 51° Biennale, invitava gli artisti attivi sul territorio nazionale a presentare un ex voto di queste dimensioni come reazione all’assenza di artisti italiani nel Padiglione Italia ufficiale e per tentare un’esperienza eterodossa e alternativa allo stigmatizzato mondo dell’arte contemporanea. La risposta entusiastica iniziale – circa 750 opere in un mese – non si è ancora spenta, e sono continue le nuove adesioni in ogni città che ospita il progetto. Anche Roma è dunque chiamata a dare il suo contributo al ‘megamosaico’ che ad oggi conta tra le sue tessere nomi come Jannis Kounellis, Giosetta Fioroni, Nanda Vigo, Lisa Ponti, Massimo Vignelli, Aldo Cibic, Alessandro Mendini, Michele de Lucchi, Ettore Sottsass, Momò Calascibetta e molti altri.

Il 13×17 è un’operazione errante: A Venezia per la Biennale, a Biella come Biellale, a Potenza per rivendicare vigore etimologico, a Milano come evento satellite del Salone Internazionale del Mobile, a Napoli nel circuito del ” Maggio dei Monumenti ” per una nuova primavera dell’arte, a Francavilla al Mare come centrale energetica del Premio Michetti, a Palermo come censura alla Jattura e a Bologna si rivela nel contesto di Arte Fiera.

Informazioni: www.artmomo.com