Dal Lindenau Museum di Altenburg nel cuore della Turingia, che per estensione è tra le più piccole regioni della Germania al Complesso museale Santa Maria della Scala di Siena. Comincia così, con un ideale viaggio di ritorno, la storia di una delle più straordinarie e meno note raccolte di dipinti italiani, in buona parte attribuiti a maestri senesi e toscani, del periodo gotico e rinascimentale: la collezione del barone Bernhard August von Lindenau. A raccontarla è la mostra, a cura di Miklòs Boskovits e Johannes Tripps aperta lo scorso 14 marzo, piccola per dimensioni, ma grande per ricchezza di spunti e contenuti, dal titolo “Maestri senesi dal Lindenau Museum di Altenburg” in programma fino al 6 luglio, nella città del Palio.

Riunita nel corso della prima metà del XIX dal barone Bernhard August von Lindenau e poi donata alla città tedesca che gli ha dato i natali, la raccolta è da alcuni anni al centro di studi sistematici che ne hanno permesso la catalogazione della parte più consistente, quella rappresentata dalle tavole toscane. L’esposizione sarà l’occasione per ammirare di questa raccolta, uno dei nuclei più interessanti, a cui appartengono i capolavori dei maestri senesi Guido da Siena, Lippo Memmi, Pietro Lorenzetti, Sano di Pietro, Giovanni di Paolo, Matteo di Giovanni, Martino di Bartolomeo e Domenico Beccafumi. Ben pochi musei al mondo, ad eccezione della Pinacoteca Nazionale di Siena, possono vantare, un insieme così ricco e prezioso di opere senesi come quello di Altenburg che possiede tavole di notevolissimo interesse, sia per la loro intrinseca qualità artistica, sia perché in grado di chiarire aspetti meno noti della produzione pittorica senese tra il XIII e il XVI secolo.

E proprio per l’affinità che lega queste due tra le più importanti raccolte di dipinti italiani di questo periodo – che anche la Pinacoteca Nazionale di Siena con il suo straordinario patrimonio artistico, diventerà parte integrante del percorso espositivo allestito presso il Complesso museale Santa Maria della Scala. Per tutto il periodo della rassegna ospiterà, infatti, nella propria sala mostre la straordinaria pala di Bartolo di Fredi raffigurante l’Adorazione dei Magi, finalmente ricongiunta alla predella originaria proveniente da Altenburg, e altri capolavori di grande pregio fra cui una Crocifissione di Pietro Lorenzetti. Tra le curiosità legate alla rassegna, infine, la nuova ricostruzione della pala di Guido da Siena con Storie di Cristo, proveniente da Badia Ardenga e la ricostruzione del magnifico polittico di Lippo Memmi, già nella chiesa di S. Paolo a Ripa d’Arno a Pisa e oggi diviso tra cinque musei diversi d’Europa. La selezione di opere di autori senesi è stata integrata poi con alcune tavole di pittori attivi a Siena, tra cui il raffinato trecentesco lucchese Angelo Puccinelli, il lucchese Michele Campanti, artista affascinante del secondo Quattrocento e Liberale da Verona, maestro che aveva esercitato un notevole influsso sugli orientamenti della pittura senese nella seconda metà del Quattrocento.

“Maestri senesi dal Lindenau Museum di Altenburg” promossa da Comune di Siena – Complesso Museale Santa Maria della Scala, Lindenau Museum di Altenburg, Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le province di Siena e Grosseto, Fondazione Monte dei Paschi di Siena attraverso Vernice Progetti Culturali, rimarrà aperta presso Complesso museale Santa Maria della Scala fino al 6 luglio tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 10,30 alle ore 19,30. E presso la Pinacoteca Nazionale il lunedì dalle 8,30 alle 13,30. Da martedì a sabato dalle 8,15 alle 19,15 e la domenica e i festivi dalle 8,30 alle 13,15.

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