Venerdì 25 maggio 2018 alla Sala Comunale d’Arte di Trieste inaugurazione della personale “Diario della terza dimensione. Relazione tra conscio e inconscio 364giorni+1” dell’artista Antonella Mason

S’inaugura venerdì 25 maggio 2018 alle 19 alla Sala Comunale d’Arte di Trieste (piazza Unità d’Italia 4), la mostra personale dell’artista Antonella Mason intitolata “Diario della Terza Dimensione. Relazione tra conscio e inconscio 364giorni+1”, curata da Elsa Dezuanni, storico dell’arte, e introdotta sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni. La rassegna, supportata anche da mezzi audiovisivi, secondo Accerboni si configura “come una raffinata, intensa e icastica installazione totale composta di 5 opere, attraverso le quali Mason comunica al fruitore la propria visione e interpretazione della realtà. In tale assetto s’intreccia sottilmente la sua filosofia dell’essere, approfondita e condivisa da anni con il neuro scienziato americano James Stellar e volta al superamento delle divisioni tra cervello, corpo e mondo esterno”. Fulcro della rassegna è l’opera di grandi dimensioni (cm 189,8×576,8), realizzata nel 2017 ad acquerello e acrilico su carta, che dà il titolo alla mostra e si compone di 364 dipinti, ciascuno di cm 14,6×20,6, ognuno corrispondente a un giorno dell’anno, e di quel +1 che corrisponde alla data di nascita dell’autrice, il 23 aprile, opera di cm 61,80×4,866, elaborata con 24 piccoli dipinti, uno per ogni ora di quel giorno. “A Trieste è scesa una stella – commenta Accerboni – quella dell’introspezione attraverso la pittura. Nella città di Weiss, allievo di Freud, Antonella Mason ci parla del rapporto tra conscio e inconscio, visualizzato attraverso una pittura fatta di passione e di slancio, di dedizione e complessità, di allegoria contemporanea, dal gesto riflessivo e nel contempo immediato. Un’artista colta e internazionale, che opera tra Venezia e New York e ha scelto deliberatamente la tridimensionalità della piazza sul mare di Trieste per esprimere la tridimensionalità del proprio pensiero”. Fino al 16 giugno (orario 10 – 13 e 17 – 20).

Visite guidate: venerdì 8 giugno e venerdì 15 giugno ore 19.

Antonella Mason si è formata a Venezia e poi a New York, laureandosi con un Bachelor in Fine Arts al Queens College, CUNY. Attiva in entrambe queste sedi, il suo fare è evoluto gradualmente da un figurativo di richiamo espressionista all’attuale sintassi informale, procedendo per cicli elaborati in relazione al proprio vissuto. Da diversi anni sviluppa una ricerca sul rapporto tra conscio e inconscio, sostanziata anche dal dialogo instauratosi nel 2009 con il neuroscienziato americano James Stellar – e tuttora in atto – sulle reciproche influenze tra arte e neuroscienza.

DIARIO DELLA TERZA DIMENSIONE

(Elsa Dezuanni, curatrice della mostra)

In anni più recenti l’opera è uscita dai confini della tela per amplificare il proprio significato in performance e installazioni, mentre cresceva nell’artista la necessità di sviscerare ulteriormente la relazione tra conscio e inconscio, o ragione e sentimento, e di addentrarsi dunque nei meandri più nascosti della mente. Un andare in quell’“oltre” che ha chiamato “Terza Dimensione”, donde è generata nuova creatività operando un ulteriore sovvertimento stilistico, di pari passo con un continuo divenire, da lei definito “evoluzione dell’essere”.

Di tale passaggio la mostra presenta le grandi tele del 2016 Unione, Origine e Incertezza, elaborate con spettacolari accensioni luminose di materia in movimento, raccordate su una tavolozza di azzurri cupi e violacei, di verdi acidi e giallognoli e di rossi accesi o aranciati.

In Unione, sullo sfondo di un azzurro intenso, si vede sulla destra un corpo zoomorfo rosso vivo, pressoché sferico (una medusa, per l’autrice), con la silhouette del Brooklyn Bridge allacciato al Ponte della Libertà veneziano tracciata sulla bocca, da cui si sprigionano tentacoli simili a fiammate, che si contrappongono a un cumulo vorticoso irradiante una benefica luce verde. Scossi da altrettanti turbinosi involucri gassosi sono Origine, ovvero energia nel processo del suo prorompere da una tazza, che ha la forma dell’Africa assecondando il mito che da qui sia originata l’umanità; e Incertezza che è fucina di forze centripete rilucenti un chiarore che non fa temere l’ignoto.

Sgorga una nuova linfa che, nel 2017, porta al Diario della Terza Dimensione, con sottotitolo Relazione tra conscio e inconscio 364giorni+1, per ora (e solo per ora) segmento terminale dell’esplorazione nella propria sfera psico-emotiva. Quest’opera è fatta di pittura generata dall’impulso di un istante e racconta il “sentire” in ogni giorno di un anno, il 2017. È un’istallazione alta quasi due metri e larga sei, composta di 364 piccoli dipinti montati a formare un corpo unico. Nel riferimento ai 365 giorni dell’anno manca il 23 aprile, compleanno dell’artista, che ha voluto elaborare a sé con lo sviluppo in verticale di mini dipinti: sono ventiquattro, come le ore del giorno. La scelta dei colori ha precise attinenze: il blu rappresenta il conscio e il rosso l’inconscio; dialoganti tra loro attraverso i rispettivi complementari e secondari, su uno sfondo di pigmenti giallo oro, chiaro e scuro, e bronzo che enfatizzano il luogo “Terza Dimensione”, dove conscio e inconscio convivono.

Viene da pensare che, in quest’opera di esplosione radiosa, l’artista abbia coniugato le memorie della sontuosità bizantina dei mosaici della veneziana basilica di San Marco con il dinamismo di segni liberati dalla forma e imprevedibili come il brulicare esistenziale di New York.

DOVE: Sala Comunale d’Arte · Piazza Unità d’Italia, 4 · 34121 Trieste

QUANDO: 26 maggio · 16 giugno 2018

ORARIO: tutti i giorni ore 10 · 13 e 17 · 20

A CURA DI: Elsa Dezuanni / interventi critici Marianna Accerboni

CATALOGO: sì

INFO: [email protected] · +39 335 6750946 / [email protected] · +39 339 1078717

Con cortese preghiera di pubblicazione / diffusione