Antico rito religioso di origine preistorica cui partecipa l’intero borgo di Nerito di Crognaleto (TE)

Attorno ad un grande albero, la “stanga”, vengono accatastati oltre 100 quintali di legna che bruciano ininterrottamente dall’imbrunire della Vigilia di Natale sino al Capodanno.

La storia
Tradizionalmente, era ogni famiglia dell’abitato a contribuire all’approvvigionamento del legname da ardere (oggi vi provvede un comitato cittadino).

Pur avendo smarrito le valenze originarie resta una consuetudine a cui l’abitato è molto legato, un rito con valore di ‘capodanno’, di rifondazione periodica del ciclo vitale come dell’esistenza degli uomini attraverso cui risancire i valori dell’esistenza storica della comunità.

“Bruciare alberi” è un rituale di rigenerazione ed insieme di commemorazione dell’anno nuovo. Esprime il desiderio umano di abolire il tempo profano trascorso e di instaurare il “tempo nuovo”. Quello di Nerito è dunque un fuoco vigiliare che rientra nei riti di fondazione della stagione propizia o di espulsione di quella calamitosa.

E’ legato ai riti solstiziali dalla finalità purificatrice e propiziatrice espressa dall’uso del fuoco, simbolo solare ed al contempo distruttore e dispensatore di vita.