Il Carnevale in Basilicata viene inaugurato dal suono ritmico ed ipnotico dei campanacci in concomitanza della festa di Sant’Antonio Abate (17 gennaio). I campanacci di San Mauro Forte, le maschere di Tricarico, il Carnevale di Cirigliano e Aliano in provincia di Matera e la tradizione del romita (eremita) a Satriano di Lucania, in provincia di Potenza, sono gli eventi tradizionali carnevaleschi più noti e raccontano, attraverso l’uso della maschera come allegoria, l’affascinante percorso dell’umanità.

A San Mauro Forte, dalla sera del 15 gennaio fino al 17, giorno di Sant’Antonio, gruppi di persone mascherate con cappucci e camici bianchi danno inizio al rituale: camminando curvi per le vie del paese, agitano energicamente le campane delle mucche e suonano l’antico tamburo lucano, detto cupa cupa. Sia le maschere che le mandrie di mucche, così come avveniva in passato, compiono tre giri intorno alla chiesa dove è conservata l’effigie di Sant’Antonio, per chiederne la protezione.

Ogni anno, sin dal 1300, negli ultimi giorni di Carnevale, il suono dei campanacci infrange il silenzio delle strade di Cirigliano, dove le maschere dei mesi dell’anno e delle quattro stagioni, nel corso di una sfilata molto suggestiva, accompagnano in processione la bara di Carnevale.

Ad Aliano si aspetta l’ultima domenica di Carnevale per dar vita alla tradizionale sfilata, denominata fras, in cui i giovani girano per le vie del paese indossando cinghie di cuoio, una fascia di crine intorno alla vita, campanelli, finimenti di mulo e una grande maschera ricoperta di penne di gallo, dalla cui parte frontale spuntano grandi corna e nasi pendenti.

Queste stravaganti e demoniache maschere cornute vengono descritte anche da Carlo Levi nel Cristo si è fermato ad Eboli.

Il Carnevale di Satriano di Lucania commemora il dramma dell’emigrazione: le due maschere protagoniste sono l’orso, ovvero l’emigrante arricchito ritornato al proprio paese ricoperto di pelli pregiate ma privo della propria identità culturale, e il romita (eremita), il satrianese rimasto povero, vestito di sola edera, ma che ha conservato forti legami con la propria terra e che esprime la propria felicità ballando.

Tricarico

A Tricarico i protagonisti della festa sono i caratteristici cortei degli animali-simbolo, la vacca e il toro: le prime sono rappresentate con maschere bianche e drappi colorati pendenti, mentre le seconde con maschere nere e rari drappi rossi.
Il corteo di Tricarico si è arricchito nel tempo di altre figure, come il vaccaro e il massaro, rievocando in questo modo la transumanza.
A Sant’Antonio vengono affidati i campanacci benedetti che, agitati con forza, scandiranno i momenti salienti della sfilata, come quando i tori scappano dal controllo del massaro per inscenare l’accoppiamento con le vacche.

CARNEVALE DI TRICARICO 2015 – Sabato 17 Gennaio

MATTINA
ore 4.00 Vestizione dei figuranti Toro e Vacca (per assistere contattare il n. 3931090808)
ore 5.00 Ritrovo in piazza Garibaldi
ore 5.30 Inizio del percorso lungo le vie del Centro Storico per dare la sveglia al paese
ore 7.15 Arrivo alla chiesa di S. Antonio Abate e sosta sul piazzale, intorno al fuoco; gradita la presenza di fisarmoniche e nel frattempo, arrivo e raccolta delle mucche e tori che non hanno preso parte alla sveglia del paese; nel richiamo della più antica tradizione, la benedizione (con i tre giri intorno alla chiesa) sarà aperta anche agli animali che chiunque potrà portare, agghindandoli con nastri ed altro, sempre rispettando i colori differenti per maschi e femmine
ore 9.30 Benedizione delle maschere e degli animali
ore 10.00 Partenza del corteo per la transumanza (gli animali benedetti potranno seguire il corteo, senza farvi parte)
Il percorso è il seguente: via Appia, viale Regina Margherita, sopportico (‘u spùrt), via Laura Battista, via Saracena, via Santa Teresa (nel largo accanto alla casa di Lacertosa, una parte del corteo scenderà per via Cavour – via Rabatàna per ricongiungersi in via Fontana), via Fontana, via Piano, via Rocco Scotellaro (all’incrocio con via monte, un gruppo dovrà staccarsi per sfilare lungo via Monte) l’arrivo il piazza Garibaldi avverrà, quindi, da via Rocco Scotellaro.
ore 12.00 Dopo qualche giro in piazza, i partecipanti potranno raggiungere la nostra sede in via Rocco Scotellaro, per la focaccia ed un bicchiere di vino (i più piccoli, ovviamente berranno altro).
DURANTE IL PERCORSO ALCUNI COMPONENTI SI OCCUPERANNO DI FARE LA QUESTUA TRA I CITTADINI. SARANNO BENE ACCETTI SALUMI ED ALTRI VETTOVAGLIAMENTI OLTRE CHE BEVERAGGI (VINO IN PRIMIS) DA CONSUMARE LA SERA. NO SOLDI. SOLDI NO NEL MODO PIU’ ASSOLUTO. CHIUNQUE LI RICHIEDA O LI PRENDA NON E’ AUTORIZZATO DALLA PRO LOCO.

SERA
ore 18.30 Raduno delle maschere presso la chiesa di san Potito
ore 19.00 Partenza del corteo lungo viale Regina Margherita e passaggio sotto il sopportico per poi percorrere via Vittorio Veneto con arrivo in piazza Garibaldi.
A conclusione del corteo, inizio delle serenate con gruppi spontanei.
ore 21:00 Cena delle maschere (riservata ai soli partecipanti al corteo) presso la Piazza Coperta (piatto di pasta e beveraggi vari nonché prodotti raccolti durante la questua).

www.lemaschereditricarico.it