Partiranno a fine aprile “Le vie del Limone” in Costiera sorrentina. Un percorso dove il limone sarà il protagonista assoluto. Per l’occasione si spalancheranno i cancelli di antichi giardini, di fondi privati, di luoghi d’incanto del Sette-ottocento. Quattro itinerari, di cui uno a Capri e Anacapri, gli altri in Costiera, divisi per zone omogenee, da Vico Equense a Massa Lubrense.

Undici agrumeti, tra questi quello del “Pizzo” a Sant’agnello, 10 mila metri quadrati vincolati anche come bene paesaggistico e archeologico. Quello storico del Gesù e la Villanella a Massa Lubrense, quello raffinato e panoramico delle “Grottelle” di Villa Massa a Meta di Sorrento. Oltre alle passeggiate il programma prevede visite agli opifici (10) per piccoli gruppi, dietro prenotazione. Un modo per capire come da un limone igp si passi alla pelatura e alle altre fasi per diventare liquore, il famoso Limoncello di Sorrento. Bella la fabbrica di Piemme, quella di Villa Massa, all’avanguardia come struttura. O come la struttura di Solagri, un’aggregazione di coltivatori la cui sede si trova in pieno centro a Sant’agnello. A disposizione dei turisti ci sarà una cartina dove sono evidenziati 4 itinerari con colori diversi. Comprendono passeggiate nei fondi agricoli e le ubicazioni di fabbriche. Ma il programma dà la possibilità di sostare in alcuni ristoranti della Costiera. Locali dove si potrà degustare un menu a base di questo frutto. Ma anche bar dove degustare gelati, premute e dolci a base di limone. Acquistare ceramiche e profumi. Tenere un corso di pasticceria condotto da Salvatore De Riso o Vincenzo Mennella dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani che si terranno al resort Le Axidie di Seiano (Vico Equense).

Intorno al limone in Costiera sorrentina, vive un intero mondo fatto di tradizione, storie, citazioni letterarie, oggetti, gustose invenzioni gastronomiche e il famoso liquore, il limoncello. Note storiche Si racconta che Ferdinando di Borbone, re delle Due Sicilie, affascinato dal profumo degli agrumi all’ombra dei quali si era fermato a riposare durante una visita a quelle campagne, chiese alle donne di preparargli un piatto che sprigionasse la stessa fragranza- E con riso, scorza di limone, caciotta fresca grattugiata (un formaggio della zona) e buon olio di oliva, gli servirono un piatto così gustoso da essere diventato, con appositi aggiustamenti, una delle più ricercate specialità della cucina del golfo e della costiera. Ma se il limone è una delizia per il palato, gli si riconoscono anche infinite virtù addirittura medicinali. Il frutto, si sa, è ricchissimo di vitamine. Si calcola che in 100 gr di succo, che è quanto si ottine spremendo due o tre limoni, di buona resa, ci siamo tra i 40 e 50 mg di vitamina C.

Da Napoli a Sorrento

Nella penisola sorrentina un tempo si coltivavano viti e gelsi. Gli abitanti della zona vivevano di commercio e della lavorazione della seta. In ogni famiglia c’era un telaio. Del resto tracce di questa operosa attività si vede nell’abito delle donne che ballano la tarantella. Una fascia colorata di seta che stringe la vita. Poi, alla fine del Seicento, la crittogama distrusse le piante e la concorrenza con gli stessi prodotti provenienti dalla Cina e Giappone mise in crisi il commercio della seta. Nel giro di pochi decenni la necessità di porvi rimedio fece si che quelle terre si trasformassero prodigiosamente nel rigogliosi giardini di agrumi che sono ancora oggi in vita. Un giardino in cui il limone è la star incontrastata e che riserva in questa splendida zona della Campania emozioni visive e del palato. L’ovale di Sorrento o femminello non è solo buono da mangiare e da bere in molteplici specialità, è anche il protagonista di questi itinerari davvero mitici. Fatto di limonaie storiche e giardini, oggetti d’artigianato e porcellane preziose, affreschi e mosaici. La prima tappa di questo itinerario è a Napoli, al Museo Archeologico Nazionale (Piazza Museo tel. 081 4422149, orario 9,00-19,30 chiuso martedì. Qui è conservata una collezione di pittura, scultura e oggetti greco-romani tra le più ricche del mondo. E’ qui che è possibile ammirare nella Sala dei Mosaici dell’ammezzato una delle tracce più antiche e affascinanti della presenza dell’agrume in Campania: un’elegantissima serie di mosaici a festoni con bocci floreali di color viola e limoni dall’umbone conico perfetto, in tutto e per tutto simili all’ovale sorrentino. Un punto di partenza colto e raffinato, questo del Museo Archeologico Nazionale, per un minitour della costiera sorrentina. Si prosegue poi per Seiano, un antico borgo della costiera, alle porte di Sorrento e ai piedi del Monte Faito. Località amena per eccellenza e vera mecca per i cercatori di limoni. Qui sorge il complesso turistico de Le Axidie dove la famiglia Savarese, da generazioni, accoglie gli ospiti come fossero amici di vecchia data.

Da non perdere la vista che si gode dal borgo marinaro, e dalle terrazze del ristorante affacciate sul Golfo di Napoli. Un altro ristorante da visitare a Vico Equense è “L´antica Osteria Nonna Rosa”, dove lo chef stellato Giuseppe Guida farà assaporare alcune delle sue specialità con un menu a tema, dedicato all´oro giallo della penisola sorrentina. I giardini da visitare Limoni gialli e verdi, saturi e carnosi si trovano a Il Pizzo, un magnifico fondo privato il cui impianto risale al Settecento. Dopo aver varcato il cancello, 15 ettari di lussureggiante giardino e frutteto a picco sul mare blu si offrono per una passeggiata sottolineata dal profumo delle zagare. Un dedalo di sentieri costeggiati da spalliere di limoni porta all’Arlotte, la casa padronale. Giardino e casa non sono dei musei, ma luoghi vitali e vivaci dove una piccola comunità di contadini lavora secondo i ritmi dettati dalla natura. Un altro giardino, dalle dimensioni più piccole, ma tenuto con grande cura è “Le Grottelle” di Villa Massa a Meta sulla Meta-amalfi. Giardino a terrazze, dove sono stati reimpiantati giovani limoneti protetti da perfette staccionate realizzate da artigiani del posto. Salendo scalinatella scalinatella salirete in uno slargo da dove ammirare un panorama superbo. Silenzio e cura del giardino vi ripagheranno del trekking