A chi non piacerebbe ritrovare, almeno per un momento, le emozioni della propria infanzia? Ritornare a quella capacità di stupirsi e meravigliarsi per le cose più semplici? malaFesta 2010 ha provato a tracciare una linea che portasse in questa direzione: 4 giorni di teatro, musica, cinema e performance per ritrovare il bambino nascosto in ognuno di noi.

Nello spazio simbolo della “ricreazione”, il giardino di una scuola elementare, parte un viaggio indietro nel tempo. Atmosfere oniriche nel programma musicale, a metà tra revival anni ’80 e suggestioni regalate da strumenti giocattolo; un programma teatrale che racconta amare vicende della storia e rocamboleschi episodi letterari attraverso le tecniche del teatro ragazzi; infineil viaggio cinematografico nel secolo scorso alla ricerca del paradiso perduto.

malaFesta si terrà a Santarcangelo dal 26 al 29 agosto nel cortile della scuolaelementare Pascucci, in via Mazzini adiacente a piazza Ganganelli.

Per info www.malafesta.it [email protected] o 346-8529684 (dalle 18 alle 22)

realizzato con il contributo di Provincia di Rimini e

Comune di Santarcangelo di Romagna

con il sostegno di Santarcangelo dei Teatri

con la sponsorizzazione di Banca Malatestiana, Confartigianato,

Oliviero e Romagna Iniziative

“Se fosse possibile riportare indietro lo sviluppo, raggiungere di nuovo l’infanzia attraverso una strada tortuosa, sarebbe l’avveramento dell’epoca geniale”.

Da queste parole di Bruno Schultz parte il viaggio di malafesta 2010 verso il paradiso che ogni essere umano perde con il passaggio di crescita dell’adolescenza. Il tentativo di raggiungere di nuovo l’infanzia comincia dallo spazio scelto per questa edizione del festival: il cortile della scuola elementare di Santarcangelo. Sede di cantieri per la ristrutturazione dell’edificio, da anni il cortile della Pascucci non è più uno spazio giochi per bambini. L’obiettivo che ci siamo posti è stato provare a ritrovare l’idea di un giardino d’infanzia attraverso l’installazione del giovane architetto Paride Piccinini.

Al suo interno si sviluppa un programma teatrale rivolto, anche se non in modo esclusivo, ad un pubblico adulto, ma che attraversa, nei temi o nei modi, l’immaginario dell’infanzia. Questo è possibile grazie al lavoro di Marta Cuscunà, che affronta il difficile tema dei campi di concentramento, visti con gli occhi della giovanissima Ondina Peteani, portato in scena da “un’attrice, 5 burattini ed un pupazzo”. O ancora Teatropersona, che interpreta il Trattato dei manichini di Bruno Schulz, autore di una piccola antologia dedicata all’infanzia perduta,e che vedrà in scena anche un’attrice bambina. Infine un’omaggio dei toscani Sacchi di sabbia all’immaginario infantile salgariano, attraverso la messa in scena di Sandokan, spassosissima versione dell’omonimo romanzo, ambientata in una cucina, con ortaggi e utensili al posto dei personaggi.

Nel programma musicale trovano spazio gruppi che a diverso titolo si ispirano al mondodell’infanzia, così il francese Artuan de Lierrée e i suoi strumenti giocattolo, il caleidoscopico mosaico sonoro di Above the tree, le atmosfere tragicomiche e immaginose della Ralfe band, formazione inglese che ha firmato la colonna sonora del film Bunny & the Bull, presentato all’ultimo festival di Cannes.

Discorso a parte va fatto per la serata d’apertura, inaugurata da un excursus video/musicale anni ’80 a cura di (Qualcosina)2, e per quella di chiusura, che dopo la performance ad altissimo gradimento di due anni fa, vedrà il ritorno sul palco di Riciclato circo musicale, in una sorta di grande festa finale.

Il programma video-cinematografico sarà aperto dalla neonata formazione romagnola IN_OCULA, che rivisiterà in immagini e parole il mito ancestrale di Lilith, mentre con l’ormai consueta formula 30-50-70-90, sarà possibile attraversare un secolo di cinema dedicato all’infanzia perduta, da Zero in condotta a Il posto delle fragole, da Ostia di Sergio Citti a My private Idaho.

Particolarmente ricca quest’anno la sezione dedicata ai progetti speciali, a partire dalla già citata installazione di Paride Piccinini e Sara Angelini Il giardino ritrovato. All’arte visiva è dedicata la sezione Le finestre sul cortile, molto più di una semplice mostra, vera e propria animazione attraverso la luce di personaggi, a metà strada tra fantasia infantile e noir, creati da Claudia Ceroni. E ancora la suggestiva Piccola biblioteca sospesa, a cura della Biblioteca “Baldini” di Santarcangelo: tra i rami degli alberi del cortile faranno capolino coloratissimi libri cartonati per bambini, a disposizione per essere letti o raccontati. Infine spazio alla fotografia con la mostra di Fabio Bonvicini, Quando giocavamo nelle cave, vero viaggio nella memoria verso un luogo simbolo della nostra infanzia: le cave del Marecchia.