Bologna – Quattro giorni per conoscere tutti i segreti della pesca sportiva o le ultime novità sulle attrezzature per gli appassionati. Dall’8 all’11 febbraio Bologna ospiterà per la prima volta il Fishing Show, il salone della pesca sportiva, organizzato dalla Fipo (Federazione italiana produttori operatori articoli pesca sportiva), con il patrocinio della Regione Emilia-romagna e del Comune di Bologna. La manifestazione è stata presentata dall’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli e dal presidente di Fipo Carlo D’olivo, assieme allo staff di Bolognafiere, che hanno annunciato anche la decisione che Fishing Show, la cui prima edizione si è tenuta nel 2007 a Firenze, per accordo tra la Regione e la Fipo, si terrà permanentemente a Bologna.

“Ci fa molto piacere – ha dichiarato l’assessore Campagnoli – che l’Emilia-romagna, una tra le prime regioni italiane anche per la pratica della pesca sportiva, divenga grazie all’accordo con Fipo e Bolognafiere il più grande momento di incontro, nazionale ed internazionale, tra gli appassionati e i produttori delle tecnologie più avanzate. L’emilia-romagna ospita anche le imprese leader di questo settore e, quindi, con questa iniziativa si conferma anche la vocazione delle nostre fiere, a cominciare da Bolognafiere, ad essere le più significative piattaforme fieristiche per i distretti produttivi del Made in Italy”. “In fiera si potranno vedere l’estro e la capacità di inventiva delle aziende italiane”, ha sottolineato D’olivo. “Siamo orgogliosi di questa kermesse e vogliamo che diventi un appuntamento della pesca sportiva europea, per aumentare il numero degli appassionati di pesca sportiva e far conoscere questo hobby, che nasce da uno dei mestieri più antichi del mondo in stretto legame con la natura più bella”. A Fishing Show parteciperanno le oltre 100 aziende specializzate nella produzione di strumenti, attrezzature, equipaggiamenti, imbarcazioni dedicate.

Si stima un volume d’affari di questo settore di circa 500 milioni di euro con circa 20. 000 addetti occupati. A questo si aggiunge tutto l’indotto derivante dalla pratica sportiva e turistica, di circa 1. 500. 000 di pescatori sportivi, particolarmente importante perché raggiunge anche l’economia di aree altrimenti sconosciute e marginali. A Fishing Show si terranno oltre 100 eventi con convention commerciali, seminari tecnici. Nella “vasca” attrezzata per la pesca si terranno dimostrazioni pratiche dove si esibiranno i campioni di pesca sportiva e si effettueranno le dimostrazioni tecniche. In programma anche percorsi educativi interattivi per i ragazzi. La Regione a Fishing Show A Fishing Show la Regione Emilia-romagna, che conta oltre 70. 000 licenze di pesca e un numero complessivo di appassionati ancora più ampio superiore ai 100. 000, considerando i pescatori agonistici e le attività di oltre 300 laghetti di pesca sportiva attivi, presenterà oltre al suo stand le sue molteplici iniziative per la pesca sportiva.

Sabato 9 febbraio alle ore 10, si terrà un convegno in cui sarà presentato l’aggiornamento del “Piano ittico regionale”, con gli interventi in programma fino al 2010, al quale parteciperanno l’assessore Campagnoli e i presidenti delle associazioni nazionali della pesca sportiva. Inoltre, in occasione di questo appuntamento, sarà anche presentata la nuova pubblicazione, edita dalla Regione e dedicata a tutti i pescatori, che illustra “gli itinerari di pesca” in tutto il territorio regionale, dalla montagna al mare. Sarà anche consegnato il premio “Nonno Adriano” istituito dalla Regione, a partire da quest’anno, per premiare la migliore iniziativa rivolta all’educazione e alla conoscenza della pesca tra i giovani. La Regione, infatti, da tre anni sostiene un’attività di formazione per i giovani delle scuole, tramite le associazioni sportive, che coinvolge circa 20. 000 giovani l’anno. Saranno, infine, presentati i primi nuovi kit, realizzati dalla Regione, per la rilevazione immediata della condizione delle acque. Le politiche della Regione per la pesca in Emilia-romagna La Regione esercita funzioni e competenze, oltreché nella pesca marittima anche per la tutela delle acque interne, delle loro risorse ittiche e, quindi, per la regolazione della pesca e della pesca sportiva. L’azione si svolge attraverso il Piano ittico regionale (Pir), e i piani provinciali che lo attuano. Il Piano ittico regionale stabilisce interventi e indirizzi per la tutela e l’incremento della qualità ambientale, per la salvaguardia delle caratteristiche dell’acqua e delle specie autoctone.

Il Pir 2006-2010 stanzia circa 2,5 milioni di euro per le funzioni delegate alle Province e ripopolamenti e 2 milioni di euro per i progetti finalizzati: interventi concreti per la tutela delle risorse e dell’ambiente, per promuovere l’associazionismo e un’unica economia sul territorio. La Regione ha anche realizzato, come strumento del Piano, la Carta ittica regionale che classifica i bacini idrografici e i corsi dalle sorgenti montane al mare, e definisce le condizioni per la tutela ambientale e delle specie, e per la regolazione della pesca. In particolare, entro il 2010, sono in programma interventi su 109,78 kmq di bacini idrici e 21. 114 km di corsi d’acqua (in cui sono presenti 903,70 km di zone protette, 4. 394,00 km zone a regime speciale, 15 campi di gara permanenti e 3. 001 km di acque di montagna).

Nel corso del quinquennio 2001-2005, in applicazione alla legge regionale 11/93 sono già stati effettuati ripopolamenti per oltre 2 milioni di euro e stanziati oltre 2 milioni e mezzo di euro per le funzioni delegate alle Province, che hanno permesso di realizzare 124 progetti. Questi i principali: potenziamento degli incubatoi di valle o avannotterie per fornire uova o forme giovanili per il ripopolamento; realizzazione delle scale di risalita laddove esistono briglie, dighe o manufatti che limitano o impediscono le migrazioni del pesce; l’utilizzo di bacini di sverno per il pesce recuperato durante i periodi di asciutta dei corsi d’acqua e per lo smaltimento dei pesci alloctoni.

Il nuovo Piano ittico prevede anche attività didattiche sulla tutela ambientale e la conoscenza delle pratiche di pesca responsabile, rivolte in particolare ai giovani e ai portatori di handicap. Attenzione è prestata anche alle nuove pratiche di pesca, come carp fishing, spinning (pesca dentro ciambelle) o la pesca denominata “no kill”, per le quali saranno realizzate in regione zone di pesca attrezzate. Si punta poi a far riscoprire al pescatore sportivo il mare. Per questo a breve le due aree attrezzate con barriere sommerse (una di 16 ettari davanti a Ravenna e una di 8 ettari davanti a Cattolica) realizzate dalla Regione saranno rese idonee alla pesca sportiva e alle attività subacquee, in collaborazione con le marinerie e le associazioni di pesca sportiva. In primavera e in autunno si terranno, infine, gare di pesca dalla spiaggia (surf casting) a Cervia e gare sui moli foranei.