Se a consacrarlo icona pop planetaria fu Andy Warhol, che ne riprodusse l effigie in dipinti ormai da quotazioni stellari, oggi Mao Tse Tung al centro di una mostra ironica, ma non irriverente, che si svolgerà dal 22 al 30 settembre alla Fiera di Parma.

In esposizione le opere di artisti italiani e stranieri, ancora ispirati dalla figura del Grande Timoniere, diventato come Che Timoniere, diventato come Che Guevara un simbolo a tutto campo del XX secolo. Intitolata Mai dire Mao Servire il Pop, la rassegna stata organizzata nell ambito de Il mercante in fiera, la manifestazione antiquaria che ogni anno richiama migliaia di espositori e visitatori da tutta Europa. Scopo del curatore Gherardo Frassa (che si avvalso della collaborazione di Claudia Gianferrari) non quello di sottolineare il profilo storico n il ruolo politico del presidente Mao, tuttora molto controversi, bens indagarne la sua natura di icona universale, capace di influenzare a distanza di decenni tanto la produzione quanto il merchandising.

Considerato nell attuale Cina il Padre della patria, Mao stato un punto di riferimento ideologico per le generazioni di studenti occidentali nei decenni 60 e 70, fino a diventare protagonista indiscusso anche della cultura popolare dell epoca. Una rassegna ironica, ma non irriverente, che non riprende il profilo storico n il ruolo politico di Mao ma la sua natura di icona pop, elemento che risulta essere alla base della creativit che ancora vive in oriente ed in occidente, nel nord e nel sud del mondo slogan della mostra di Parma (una sorta di manifesto di intenti che riunisce numerosi artisti) riprende, sdrammatizzandole, le parole d ordine della rivoluzione maoista, quel servire il popolo”, che ora diventa Servire il Pop, con l’immagine di Mao nella locandina della manifestazione affiancato da un sornione Piero Chiambretti, secondo gli stilemi dell iconografia cinese di quegli anni. La rivisitazione di Mao in chiave moderna prosegue sotto forma di manifesti, ceramiche, bandiere, abiti, editoria della Rivoluzione Culturale e attraverso citazioni pi o meno irridenti, suddivisi in tre sezioni (altrettanto sarcastiche): Officina Pop, Casa del Pop e China Pop.

In Officina Pop sono appunto riuniti gli artisti, gli illustratori, i designer che hanno aderito a Servire il Pop, con l obiettivo di non dimenticare i bianchi e neri dell ideologia, i rossi delle bandiere e dei libretti, i gialli di stelle e falci & martello, i blu e i verdi delle uniformi rivoluzionarie, colori forti, semplici, ottimisti, infantili, entusiasti, pre postmoderni, senza facili liquidazionie senza facili assoluzioni, perch il Pop di tutti, il Pop del popolo . Ecco quindi le opere degli artisti della Galleria Blanchaert, i lavori realizzati da “Quelli del 13 X 17″, gruppo fondato nel 2005 da Mom Calascibetta (autore di Sei personaggi in cerca di Mao ) , Cristina Alaimo ( autrice di ” Servire il Pop per far felice Mao” ) ed Elena Agudio, quando alla Biennale di Venezia fu soppresso il Padiglione Italia. Mostra itinerante che conta oltre 1600 partecipanti, attualmente esposta a Murano. Il formato delle loro opere naturalmente 13×17 centimetri o un multiplo dello stesso; saranno allestite, come nell operazione originale, mediante calamite applicate su lastre di ferro.

La Casa del Pop offre cinema, cibi e bevande fra la via Emilia e l’est. Film rosso rosso: una selezione di Romano Frassa di frammenti da film originali cinesi d’epoca e da opere di Godard, Bellocchio, Bertolucci, Antonioni. Mao bar : cocktails & drinks di spirito ad alta gradazione maoista. La cucina vicina: ricette rivoluzionarie di Nella Zanotti tra cui spaghetti per un movimento di massa al rag di funghi, la liberazione del raviolo nell unit dei sapori, prosciutto nella cooperazione agricola.

La mostra della Fiera di Parma prevede anche China Pop: nel Maousoleum, saranno esposti e messi in vendita giacche delle guardie rosse, ceramiche rivoluzionarie, manuali di grafica di propaganda, sveglie, statue di Mao, specchi e perfino alcuni esemplari dei celeberrimi libretti rossi.

La rassegna, ideata e curata da Gherardo Frassa, organizzata in collaborazione con Fiere di Parma.
Il progetto di allestimento di Dario Cavaletti con Annaluce Canali; il coordinamento editoriale di Giancarlo Ascari e la grafica di Edoardo Perri. L’organizzazione generale di Roberta Gaito.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.fiere parma.it, visitando le pagine dedicate a Mercanteinfiera autunno 2007 e su www.artmomo.com/blog

Mai dire Mao Servire il Pop
22 30 settembre 2007
Mercanteinfiera Padiglione 8 – Via Rizzi, 67/A 43031 Parma
Tel. 0521 9961

Orario tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Ingresso: Intero 10,00 ridotto 8,00 (da 9 a 14 anni o acquistato on line sul sito http://biglietteria.fiereparma.it) Bambini fino a 9 anni gratuito

Catalogo edito da Nuages, Milano stampato da Intese Grafiche, Brescia 336 pagine 18,00