Le opere sono realizzate dall’artista triestina Carolina Franza con oro zecchino e pietre dure polverizzate nel pieno rispetto delle secolari regole dell’arte sacra
Sarà aperta al pubblico fino a mercoledì 20 agosto la mostra di preziose icone originali della pittrice triestina Carolina Franza allestita in alcune stanze del percorso turistico del Castello di Duino (Trieste), attuale suggestiva dimora storica dei principi della Torre e Tasso.

Le icone esposte sono una ventina, tutte realizzate con grande creatività e un personalissimo linguaggio pittorico e con un puntiglioso rispetto delle secolari regole dell’arte sacra tradizionale che le rende ancora più preziose ed irripetibili; l’artista, infatti, usa legni pregiati stagionati come supporti ed estratti vegetali, oro zecchino e pietre dure polverizzate come colori L’accesso alla mostra delle icone è gratuito per tutti i visitatori del Castello (il biglietto intero costa 7 euro e sono previsti sconti per famiglie, gruppi organizzati, anziani e ragazzi mentre i bambini fino a 7 anni non pagano nulla). Così come quella di borse e borsette da collezione allestita in un’altra serie di saloni del castello finemente arredati e ricchi di straordinari richiami storici, artistici e culturali che proseguirà fino al prossimo 2 novembre. L’orario di apertura della mostra – che Carolina Franza ha voluto dedicare al suo maestro d’arte Alessandro Benassai – è continuativo dalle 9,30 alle 17,30 tutti i giorni (tranne il martedì, giorno di chiusura), fino a domenica 17 agosto.
Sorte fin dalle origini del cristianesimo e dai secoli delle persecuzioni, arricchite dalla difficile ricerca dogmatica dei concili, purificate dalle lunghe prove della persecuzione iconoclastica, le icone (dal greco eikon , immagine) sono immagini sacre dipinte su tavole secondo i canoni tradizionali intrisi di un sapere teologico e simbolico riservato un tempo a pochissimi monaci e asceti.. Quelle realizzate da Carolina Franza, pur nel pieno rispetto delle severe regole che definiscono tipologia, stagionatura e assemblaggio dei legni (tiglio, cipresso, pioppo e abete) trattamento con albastro e colla delle tele di bisso di lino, l’uso dei colori (predominano il rosso tratto dalla pianta della robbia, l’ocra e giallo) e dei minerali (lapislazzuli, malachite e oro, simbolo della divinità suprema e della sovrabbondanza divina), sono caratterizzate da un sostanziale intuito personale sul piano artistico e sacrale che le consentono di ribadire il significato più solenne ed autentico delle icone e di percorrere senza approssimazioni o cadute di gusto il sentiero antico che consente di cercare un contatto con l’Assoluto attraverso l’immagine sacra.

PER INFORMAZIONI SULLA MOSTRA: Castello di Duino – tel. 040 208120.