Si terrà dal 12 dicembre 2008 al 31 marzo 2009 presso la chiesa di San Francesco a Udine la grande mostra Splendori del Gotico nel Friuli patriarcale. L’iniziativa, a cura dei Civici Musei di Storia e Arte del Castello di Udine, vuole rievocare la grande e feconda epoca della diffusione degli stilemi culturali del Tardo gotico o cosiddetto Gotico Internazionale negli ultimi anni del potere patriarcale in Friuli. Gli esemplari più preziosi e significativi delle arti maggiori e minori saranno esposti per raccontare gli straordinari mutamenti culturali tra la prima metà del Trecento e la metà del Quattrocento in Friuli, quando le suggestioni della cultura provenzale e lombarda si radicano in Friuli anche attraverso la diffusione di preziosi codici miniati. Il rinnovamento artistico e culturale subisce una significativa accelerazione sotto l’egida del grande patriarca Bertrando da S. Gèniés il quale in seguito al disastroso terremoto del 1348 chiama a Udine, per dipingere la cappella maggiore e quella di S.Nicolò in Duomo, Vitale degli Equi meglio conosciuto come Vitale da Bologna, uno dei maggiori interpreti della pittura tardo – gotica italiana.

A testimonianza del ruolo strategico della regione tra XIV e XV secolo, dei significativi legami tra i potenti friulani e le casata imperiale e dell’intenso scambio culturale e artistico verso il Nord est, in esposizione non ci saranno solo straordinarie testimonianze artistiche (sculture e dipinti) locali ma anche eccezionali oggetti provenienti da alcuni dei più importanti musei Europei: la collezione Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Correr di Venezia, il Museo del Bargello di Firenze, la Biblioteca Nazionale di Praga, il Castello del Capitolo di Praga, il Museo delle arti decorative di Lione, e numerosi altri prestiti italiani.
Un apporto determinante verrà anche dalle istituzioni museali e dalle biblioteche di tutta la regione che contribuiranno con prestiti delle opere più significative; dal celeberrimo Busto reliquiario di San Donato del Tesoro del Duomo di Cividale, al Pastorale di Poppone del Tesoro della Cattedrale di Gorizia, simbolo del potere sacrale del Patriarca, alla Statua lignea di S. Eufemia del Museo Diocesano di Udine.

A ribadire l’intento di offrire al visitatore uno sguardo a 360 gradi su un secolo pregno di fermenti culturali e politici, la mostra esporrà una ricchissima serie di oggetti: armi, preziosi gioielli e reliquiari, apparati ecclesiastici, manoscritti miniati, documenti alcuni dei quali inediti, splendidi tessuti e vesti, monete e sigilli, oggetti di uso quotidiano, nel tentativo di ricostruire nel modo più esauriente e completo un’epoca e la sua società.
La mostra sarà inoltre un’occasione per tracciare una mappa del ricco patrimonio artistico regionale legato appunto alla cultura tardo – gotica che tocca una serie di località, città (Gemona, Venzone, Cividale, Pordenone, Spilimbergo, San Vito al Tagliamento), chiese e monasteri, custodi di tesori di inestimabile valore artistico e storico. Il visitatore sarà stimolato a intraprendere un ideale pellegrinaggio contemporaneo in una regione che era attraversata dai percorsi dei devoti diretti sia verso la Terrasanta, sia verso Roma la capitale della cristianità, come testimoniano i numerosi centri di ospitalità gestiti da ordini monastico – cavallereschi. Analogo intendimento anche per i luoghi del gotico all’interno della città di Udine definita urbs picta da Marin Sanudo nella sua cinquecentesca Descrizione della Patria del Friuli. Tra le opere più significative l’Arca lapidea del Beato Bertrando del Museo di Duomo di Udine, gli affreschi della ex Confraternita dei Battuti (ora uffici anagrafe del Comune), della chiesa di S. Antonio Abate, e la statua di S.Eufemia del Museo Arcivescovile.
La scelta di allestire l’esposizione nella chiesa di San Francesco, dove è conservato, nell’abside centrale, uno splendido Lignum vitae dei primissimi anni del Trecento, non è casuale poiché ribadisce il ruolo dell’ordine francescano nei mutamenti non solo spirituali ma anche culturali della regione con l’introduzione dei canoni architettonici caratteristici dell’ordine, connotati dalla pianta a croce latina con unica navata, e la centralità della chiesa nella vita della città di Udine. Sarà inoltre l’occasione per ricollocare lo straordinario ciclo di affreschi del beato Odorico appena restaurato.

Per informazioni
Comune di Udine
Dipartimento Politiche sociali educative e culturali
U.O. Civici Musei e Gallerie di Storia e Arte
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