Due fine settimana per degustare le specialità gastronomiche di struzzo, rigorosamente friulano. La sagra di Pozzuolo, infatti, è dal 1996 che propone specialità a base dell’originale animale che ben si è adattato ai climi friulani e che viene allevato nelle aziende locali, specializzatesi nel corso degli anni. I piatti proposti dalla manifestazione, quindi, sono realizzati esclusivamente con carne friulana, di eccellente qualità in quanto l’alimentazione e l’intero ciclo dell’allevamento è rigorosamente controllato.

Oggi, l’intero ciclo produttivo si realizza a Pozzuolo. Gli animali riproduttori generano uova, conservate poi in appositi incubatori, i pulcini passano poi nei diversi recinti per la crescita. Giunti a un anno di età e a un centinaio di chilogrammi di peso i capi possono essere abbattuti e macellati. La manifestazione si svolge nell’arco di due fine settimana, dal 25 luglio al 3 agosto. Il programma è ricco e intenso. Ovviamente, l’aspetto gastronomico è il protagonista, ma molti sono anche gli appuntamenti di rilievo sotto l’aspetto dello spettacolo, della musica e del divertimento. Per citare soltanto alcuni gruppi di risonanza nazionale, saliranno sul palco di Pozzuolo artisti del calibro dei Caramel e dell’orchestra Tony d’Aloia. Da contorno, inoltre, il torneo di basket, la visita agli allevamenti di struzzo, la mostra fotografica delle “classi d’epoca” e quella degli hobby. Inoltre, come tradizione si svolgerà un convegno agricolo quest’anno dedicato agli allevamenti bovini da carne e, novità di quest’anno, la cerimonia di premiazione del concorso per orti, giardini e balconi. Perchè Pozzuolo – Lo struzzo da diversi anni parla anche friulano. Infatti la produzione locale di questi animali, presenti però dall’inizio degli anni ’90 anche sul nostro territorio in diversi allevamenti, si candida a soddisfare le esigenze del mercato con i propri prodotti. Veri pionieri in Friuli di questo settore sono stati gli allevatori di Pozzuolo, in grado di proporre ai consumatori locali un prodotto genuino, garantito e d’altissima qualità.

La carne di struzzo è povera di grassi, ma ricca di proteine e ferro, adatta quindi alle diete alimentari equilibrate. Dello struzzo inoltre si utilizza tutto, una specie di “maiale del nuovo millennio”: la pelle è molto pregiata, le uova valgono come trenta di quelle di gallina mentre i resistenti gusci si utilizzano come lampade e soprammobili, le piume come ornamento, e c’è anche chi ha provato a cavalcarlo (in Sudafrica ci fanno anche le corse a premi). Però, già nei ricettari dell´antica Roma, Apicio indicava la carne di struzzo come molto prelibata e di uso frequente nelle mense più ricche, probabilmente anche quelle di Aquileia. L’occasione per poter assaggiare questa prelibata carne, tutta nostrana e proveniente da allevamenti locali controllati e selezionati, si avrà durante la Sagra dello Struzzo, che la Pro Loco Pozzuolo organizza per la dodicesima edizione. Per la fine di luglio e l’inizio di agosto i chioschi proporranno deliziosi piatti a base di struzzo, dagli gnocchi con il ragù, alle scaloppine, allo spezzatino con polenta e molte altre specialità. Lo struzzo secondo gli antichi romani – Chi pensa che la carne di struzzo sia una curiosa novità moderna si sbaglia di grosso. Non soltanto è consumata regolarmente da molte popolazione africane, ma era conosciuta e apprezzata anche in Italia fin dall’epoca romana.

Al tempo dell’imperatore Tiberio, infatti, la carne di struzzo era consumata a Roma (almeno dalle famiglie più ricche), come ci testimonia una ricetta di Apicio, secondo il quale veniva brasata in salsa alla menta. Infatti, troviamo nella celebre opera del gastronomo del primo secolo dopo Cristo, “De re coquinaria” (libro sesto), il suggerimento per la salsa per lo struzzo lesso, ovvero “In struthione elixo”. “Metti a bollire in una pentola il pepe, la menta, il cumino abbrustolito, i semi di sedano, i datteri (comuni o carioti), il miele, l’aceto, il passito, il garum e un po’ d’olio. Fai addensare con l’amido, poi disponi in un piatto lo struzzo tagliato a pezzi, coprilo con la salsa ottenuta e cospargilo di pepe. Se invece preferisci far cuocere lo struzzo direttamente nella salsa, aggiungi della semola”. La carne di struzzo ha sicuramente molti pregi “moderni”. Innanzitutto ha un bell’aspetto, dal colore rosso vivo (ha fibra rossa), è inoltre molto tenera e rapida da cuocere, si presta a molte preparazioni diverse e contiene pochi grassi, ma molte proteine e ferro. Gustose ricette locali – Accanto alle collaudate scaloppine e bocconcini di struzzo, infatti, la cucina preparerà anche le polpette e il brasato, oltre a un “piatto del giorno” che varierà a seconda della fantasia delle cuoche. Potrà essere l’ossobuchi, il fegato, il paté oppure il roast-beef.

Per chi ama, invece, i “primi” ecco gli gnocchi al sugo di struzzo, preparati sul momento. Tutte le ricette sono così rigorosamente di struzzo “friulano”, provenente cioè dagli allevamenti ormai radicati nel comune di Pozzuolo e che possono essere visitati (ritrovo nelle domeniche alle ore 17. 30, presso l’area festeggiamenti). La sua è una carne povera di grassi, ma ricca di proteine e ferro, adatta quindi alle diete alimentari oggi di moda che rispettano il piacere del palato con un occhio alla salute. Da tempo il ciclo biologico dello struzzo a Pozzuolo è completamente autonomo, visto che esistono validi riproduttori, un’incubatrice per le enormi uova, e la generazione per l’anno dopo è già assicurata. Dello struzzo inoltre si utilizza tutto, una specie di “maiale del nuovo millennio”: la pelle è molto pregiata, le uova valgono come trenta di quelle di gallina mentre i resistenti gusci si utilizzano come lampade e soprammobili, le piume come ornamento, e c’è anche chi ha provato a cavalcarlo (in Sudafrica ci fanno anche le corse a premi).

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