Un tempo, le donne di Sutrio (il paese carnico degli artigiani del legno) salivano di prima mattina sullo Zoncolan per sparpagliare nei prati l’erba sfalciata dagli uomini e farla seccare al sole, raccoglierla in alti covoni e poi riportarla la sera a valle, in pesanti gerle che si caricavano sulle spalle. Un lavoro faticoso, ritmato da canti, che alleggerivano il cuore e rendevano meno dura la fatica, interrotto allo scoccare del mezzogiorno, quando si riparavano all’ombra degli alberi per rifocillarsi con la cjacule, il rustico pranzo al sacco, racchiuso in un grande fazzoletto di tela a mo’ di sacchetto, che si portavano da casa. Lavori di un tempo, gesti antichi, che vengono riproposti il 31 luglio in “Fasjn la mede”, ovvero “Facciamo i covoni di fieno”.

Un invito per una grande festa nei prati, con cibi, musica, balli. Dalla mattina alle 9.30 fino al tardo pomeriggio sullo Zoncolan ( tappa ormai mitica del Giro d’Italia) si susseguiranno le varie fasi della fienagione: gli uomini che finiscono di falciare l’erba; le donne in costume che rastrellano il fieno; la composizione (con l’aiuto di tutti) di altissimi covoni su cui donne e bambini si arrampicano con agilità. A fare da contorno a “Fasjn la mede” passeggiate naturalistiche alla scoperta delle erbe di montagna, biciclettate, passeggiate a dorso d´asino, musiche e balli tradizionali attorno ai covoni, giochi e esibizione di gruppi folkloristici e un originale percorso gastronomico-naturalistico negli stavoli (le caratteristiche baite col tetto a spiovente della Carnia) dello Zoncolan. In ciascuno di essi si degusterà un piatto tradizionale, preparato seguendo le ricette dell’indimenticabile chef Gianni Cosetti: vari tipi di cjalzons, sia dolci che salati, gnocs cu la scuete, frico con polenta, selvaggina, polente e luagne, i classici orzo e fagioli, toc in braide, gnocchi con le susine, fregoloz cun las ierbes, cjapus cu las frices senza contare vari tipi di dolci, lo sciroppo di sambuco e frutti di bosco e un particolare the alle erbe carniche.

Per vivere a pieno la festa, si può alloggiare a Sutrio a Borgo Soandri, l’albergo diffuso con le stanze (o meglio mini appartamenti con cucina arredati di tutto punto) ricavate dalla ristrutturazione di antiche case del paese.

Per informazioni: Tel.0433 778921