Con nove giorni densi di incontri, workshop, proiezioni, pubblicazioni, studi e premi di scrittura sul cinema e sulla sua evoluzione, dalle origini ai nuovi media, in cartellone dal 16 al 24 marzo a Udine e Gorizia riparte FilmForum, la manifestazione promossa dall’Università degli Studi di Udine, per la direzione artistica del docente e studioso Leonardo Quaresima, quest’anno al traguardo della sua XVII edizione.

FilmForum è organizzato in collaborazione con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione CRUP, il Ministero per i Beni Culturali – Direzione Generale per il Cinema e la Fondazione CARIGO, il Comune e la Provincia di Udine, il Comune e la Provincia di Gorizia.

La manifestazione si articola in una prima parte – Udine, 16/18 marzo – che impegnerà esperti di fama internazionale sul tema “Il canone cinematografico” nell’ambito del consueto Convegno Internazionale di Studi sul Cinema, integrato da proiezioni di primo piano sulla scena cinematografica: pellicole tratte quest’anno, in prima assoluta, dell’Archivio di Luigi Chiarini che, in chiave del tutto inedita si aprirà al pubblico e alla stampa.

E in una seconda fase, la Spring School a Gorizia, dal 19 al 24 marzo, come sempre incentrata sul rapporto fra Cinema e arti visive contemporanee: un progetto che permetterà di indagare – attraverso workshop, proiezioni e incontri pubblici, sessioni di lavoro per studiosi ed esperti – i rapporti tra cinema e forme di animazione performativa, fra architettura e media art, fra animazione e fumetto, volgendo lo sguardo verso l’orizzonte dei videogames (filming the game/playing the film), del cinema d’archivio e dei found films, o ancora verso la pervasività dell’immaginario pornografico.

A Gorizia è inoltre prevista la presenza di celebri artisti e video-artisti contemporanei, come il celebre illustratore Gipi, che sarà anche in scena con il suo ultimo spettacolo teatrale, o l’innovativo film-maker Gustav Deutsch, che presenterà a Gorizia il suo ultimo lavoro. E sempre a Gorizia evento speciale e memorabile sarà la proiezione, in anteprima nazionale, del primo film italiano realizzato su Second Life, “Vola vola”, a firma del regista Berardo Carboni, protagonista Alessandro Haber (e il suo avatar).

FILMFORUM 010, Udine: 16/18 marzo
IL CONVEGNO
Cos’è un canone cinematografico: un film, una serie di film, i film di una scuola? Quali i legami di un film con i generi, gli stili, le scuole, la storia delle tecniche, i modi di produzione? Un “classico” è un testo canonizzato? Tra il 16 e il 18 marzo, nelle sedi principali dell’Università degli Studi di Udine (Palazzo Antonini, Palazzo Florio, Palazzo Caiselli), più di sessanta studiosi europei e nordamericani si ritroveranno a Udine per discutere dei problemi storici e teorici relativi al concetto di canone negli studi dedicati al cinema.

Fra questi, oltre a grandi esperti italiani come il direttore della Cineteca di Roma Sergio Toffetti e il docente e critico cinematografico Adriano Aprà, anche Raymond Bellour, direttore di Ricerche Emerito al C.N.R.S. di Parigi, studioso di letteratura e cinema, che in italiano ha pubblicato Fra le immagini. Fotografia, cinema, video (Bruno Mondadori, 2007), L’Analisi del film (Kaplan, 2005), Il western (Feltrinelli, 1983) e che insieme a Serge Daney ha partecipato nel 1991 alla creazione di Trafic, rivista di critica cinematografica; Jean-Loup Bourget, professore di cinema all’Ecole Normale Supérieure a Parigi e critico del mensile Positif. Le sue ricerche spaziano dal cinema classico Hollywoodiano (di cineasti europei possi trasferitisi negli Stati Uniti come Lubitsch, Lang, Sirk, Ophuls, Renoir…). E’ autore di numerosi lavori tra cui l’ultimo Fritz Lang, Ladykiller (Presses Univeristaires de France, 2009); Andrè Gaudreault professore titolare del Dipartimento di Storia dell’Arte e di Studi Cinematografici dell’Università di Montreal, responsabile di GRAFICS (Groupe de recherche sur l’avènement et la formation des institutions cinématographique et scénique) e direttore della rivista Cinémas.

In italiano ha pubblicato Dal letterario al filmico. Sistema del racconto (Lindau, 2007) e Cinema delle origini o della “cinematografia-attrazione” (Il Castoro, 2004); Frank Kessler professore di Storia del Cinema e dell Televisione all’Università di Utrecht, studioso di storia del cinema delle origini e fondatore e direttore insieme a Sabine Lenk e Martin Loiperdinger di KINtop. Jahrbuch zur Erforschung des frühen Films; Pierre Sorlin, professore di studi cinematografici all’Università Paris III – Sorbonne nouvelle, ha pubblicato in Italiano Sociologia del cinema (Rizzoli) Il film nella storia (La Nuova Italia), Estetiche degli audiovisivi (La Nuova Italia), L’immagine e l’evento (Paravia), Cinema e identità europea (La Nuova Italia), Persona. Del ritratto in pittura (Tre Lune, 2002), I figli di Nadar. Il secolo dell’immagine analogica (Einaudi, 2001) e Gli Italiani al cinema (Tre Lune, 2009); Christa Blümlinger, maître de conférences all’Università Paris III – Sorbonne nouvelle, ha lavorato come programmatrice per cinemateche e festival tedeschi, austriaci e francesi. Il suo ultimo libro è Kino aus zweiter Hand. Zur Ästhetik materieller Aneigung im Film und in der Medienkunst (2009, Vorwerk 8); Livio Belloï, ricercatore qualificato del Fonds National de la Recherche Scientifique, maître de conférences all’Università di Liegi e presidente del CIPA (Centre Interdisciplinarie de Poétique Appliquée) è autore tra gli altri di La Scène proustienne (1993), Le Regard retourné. Aspects du cinéma des premiers temps (2001) e L’Œuvre en morceaux. Esthétiques de la mosaïque (2006, in co-direzione con Michel Delville); Maria Tortajada, professore ordinario dell’Università di Losanna in Storia ed Estetica del Cinema, si occupa di epistemologia del dispositivo della visione e dell’audizione, di teorie della rappresentazione e di procedure di costruzione dello spettatore. Si è anche occupata della rappresentazione della nazione nel “nuovo cinema svizzero”.

LE PROIEZIONI
In prima assoluta, nelle serate del 16 e 17 marzo, al Cinema Visionario alle 21, FilmForum presentera’ “Il canone di Luigi Chiarini”, un ciclo di proiezioni dedicate a Luigi Chiarini e al suo fondo cinematografico: l’archivio Chiarini è stato ritrovato e sarà oggetto di recupero e valorizzazione da parte del Dams di Gorizia, in sinergia con l’Università di Urbino. Il fondo rappresenta quindi la base delle proiezioni di FilmForum 2010, dedicato appunto al canone cinematografico. Ogni serata propone un film dell’archivio Chiarini dell’Università di Urbino piu’ un ulteriore accostamento. Martedì 16 marzo, in programma un eccezionale esempio di cinema espressionista, Torgus/Verlogene Moral (H. Kobe, 1921) e subito dopo Juha, del regista Aki Kaurismaki (1999), l’ultimo film muto del XX secolo. Affianchiamo così ad un “classico” ritrovato del cinema tedesco un contemporaneo che si rifà ai canoni classici espressionisti.

Nella serata di mercoledì 17 marzo, in proiezione La bella addormentata (L. Chiarini, 1942) e Traviata ’53 (V. Cottafavi, 1953): un film girato da Chiarini stesso, dunque, accostato ad un suo eccellente allievo del Centro Sperimentale di Roma dal 1935 al 1938, Vittorio Cottafavi, grandissimo cineasta di melodrammi riscoperto negli ultimi anni anche grazie al lavoro dell’Università di Udine e alla direzione scientifica della rivista Bianco e Nero di Leonardo Quaresima, che ha dedicato al regista emiliano un numero monografico. Luigi Chiarini si accosta al cinema nel 1929 collaborando alla rivista diretta da Giovanni Gentile, prima occupandosi di argomenti di letteratura. Nel 1935 partecipa alla fondazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, di cui ricopre per molti anni il ruolo di direttore. In questa veste fonda nel 1937 la rivista del centro “Bianco e Nero”, contribuisce alla formazione delle nuove generazioni di registi italiani indirizzandoli verso la produzione di film didattici, crea una serie di collaborazioni chiamando ad insegnare Umberto Barbaro e Rudolf Arnheim.

Nel CSC si esplica il pensiero di Chiarini che riteneva possibile, fra il cinema commerciale e quello sperimentale d’avanguardia, un cinema educativo, così come Alessandro Blasetti, regista italiano anch’egli attivo presso il CSC. La rivista di studi cinematografici Bianco e Nero, fondata nel 1937 e diretta assieme ad Umberto Barbaro, fornisce un notevole impulso alla crescita della cultura cinematografica italiana durante gli anni del fascismo. Si cimenta nella regia negli anni quaranta, con Via delle Cinque Lune (1942), adattamento di un racconto di Matilde Serao, seguito da La bella addormentata dello stesso anno e da La locandiera (1944). Nel 1950 gira Patto col diavolo, tratto da un soggetto di Corrado Alvaro. Nei primi anni sessanta diviene il primo docente di Storia e critica del cinema presso un’università italiana, all’ateneo di Pisa, ed è direttore della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dal 1963 al 1968. Divenuto il primo professore di storia e critica del cinema in Italia e presa la cattedra ad Urbino Chiarini capisce l’importanza che alla teoria gli studenti possano affiancare la visione dei film più importanti. Così costruisce una sorta di suo canone personale con i più grandi film della storia del cinema, e lo deposita ad Urbino dove insegnava. Usa questi film per le lezioni, in cui illustra attraverso i film in pellicola, la storia del cinema.

LA MOSTRA SEDICIMANI
Nel corso di FilmForum 2010, a Udine, nell’atrio di Palazzo Antonini sarà visitabile la mostra Sedicimani, con i disegni degli studenti del corso Fumetto e Grafica Contemporanea tenuto da Stefano Ricci (DAMS Gorizia), disegnatore, illustratore e fumettista di fama internazionale.

FILMFORUM 010, Gorizia: 19/24 marzo – SPRING SCHOOL
La Spring School, in programma a Gorizia dal 19 al 24 marzo, scandisce la seconda parte del FILMFORUM 2010. Come sempre il progetto coinvolge diverse università europee (Paris III, Amsterdam, Bochum, Bremen, Valencia, Lugano, Praga, Milano Cattolica, Pisa, Udine). Quest’anno la sezione Cinema & Contemporary Visual Arts della Spring School sarà dedicata all’esplorazione delle relazioni ed interazioni fra forme audiovisive e spazio architettonico, urbano e pubblico. Architettura e media art, animazione e fumetto, videogames (filming the game/playing the film), l’universo dei ‘found films’, e ancora la pervasività dell’immaginario pornografico: questi gli ulteriori leit-motiv dell’edizione 2010 della Spring School, che prevede incontri e matinée di studio (Gorizia, via Carducci – Palazzo della Fondazione CARIGO), e inoltre workshop presso la sede del Dams Cinema di Gorizia (Piazza Vittoria 41), incontri con l’autore per la presentazione di novità letterarie intorno al cinema, proiezioni e l’evento ‘live’ dello spettacolo teatrale che vedrà protagonista l’illustratore Gipi.

SPRING SCHOOL, “VOLA VOLA”, EVENTO SPECIALE IN ANTEPRIMA NAZIONALE
Evento speciale per l’edizione 2010 di FilmForum, sarà, venerdì 19 marzo, alle 21.00 presso la Sala Della Torre della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, la proiezione del primo film italiano girato su Second Life, “Vola Vola”, del regista Berardo Carboni, interpretato da Alessandro Haber. Per la realizzazione del film si è ricorso ad un metodo di lavoro aperto: un sito myspace e un gruppo su facebook per invitare al contributo creativo, sviluppando così una collaborazione internazionale di alcuni fra gli artisti più attivi in Second Life. Fra i collaboratori che si sono prestati alla realizzazione tecnica o alla recitazione grazie alla presenza virtuale dei loro avatar: Alessandro Haber, celebre attore italiano, Aimee Weber, designer di architettura virtuale e moda, fra gli avatar più famoso del mondo, che interpreta se stessa. Infine, l’attrice newyorkese Bibbe Hansen, già attiva in film di Andy Warhol.

L’ispirazione è venuta al regista dalla lettura di uno dei libri dello studioso di mondi virtuali Mario Gerosa, che in seguito sarà uno dei collaboratori alla sceneggiatura del film. Vola Vola si occupa delle dimensioni politiche e sociologiche dei mondi mediali, della libertà di espressione e dell’etica Hacker, della logica spietata che presiede le produzioni televisive. Ma quella di Vola Vola è anche una storia d’amore che descrive le avventure e disavventure sentimentali di tre coppie contemporanee, appartenenti a tre generazioni differenti.

SPRING SCHOOL, LE PROIEZIONI
Le proiezioni presentate in questa edizione della Spring School rispecchiano l’attitudine multidisciplinare alla base dell’intero evento, cercando una continua interazione fra ambiti e forme espressive diverse. L’attenzione al rapporto tra cinema e arte contemporanea che ha caratterizzato le passate edizioni della MAGIS Spring School è riletto quest’anno a partire dalle molteplici interferenze del cinema e dell’arte con la dimensione spaziale, con la pervasività dell’immaginario pornografico e con la sfera dell’animazione e del fumetto passando attraverso gli archivi e i found films.

Fra gli artisti invitati, tutti caratterizzati da una continua ricerca su discipline, mezzi e contesti differenti, Gustav Deutsch, architetto di formazione, artista e pioniere del cinema found footage, che presenterà il suo ultimo film FILM IST. a girl & a gun (2009), un “film drama” musicale in cinque atti realizzato a partire da una lunga ricerca in 11 archivi cinematografici di tutto il mondo; immagini provenienti da documentari, fiction, film pornografici arcaici, scientifici e filmati di propaganda sono accostate attraverso analogie visuali creando sequenze divise in cinque atti: Genesis, Paradeisos, Eros, Thanatos, and Symposion.

Gustav Deutsch, nato a Vienna nel 1952, è una figura seminale del cinema found-footage internazionale. I suoi primi lavori con le immagini in movimento risalgono all’inizio degli anni ’80 all’interno del Vienna Media Workshop Medienwerkstat, il più importante centro austriaco di produzione mediale indipendente. I suoi lavori si alimentano di immaginari legati ai generi cinematografici più vari, dalla fiction al documentario, dal cinema amatoriale a quello scientifico in una continua ricerca archivistica di materiali inediti o sconosciuti.

Ma Deutsch è anche artista visivo, architetto, ricercatore, fotografo e performer, una figura prototipica delle interferenze disciplinari che sono anche quest’anno protagoniste della MAGIS Spring School, e si è dedicato alla creazione di installazioni, progetti multimediali, architettonici e performativi. Nel 2009 il Film Museum di Vienna gli ha dedicato un’importante retrospettiva, i suoi film sono stati premiati in numerosi festival internazionali fra cui EXiS Mediafestival di Seoul, Filmfestival Ann Arbor, Int. Filmfestival San Francisco, Stuttgarter Filmwinter, e i suoi lavori sono stati presentati in mostre fra cui, per ricordare le più recenti, Edward Hopper and contemporary Art, Kunsthalle, Vienna (2008), Vertrautes Terrain – aktuelle Kunst in & über Deutschland, ZKM – Center for Art and Media Technology, Karlsruhe (2008) e That’s Not Entertainment : el cinema respon al cinema, CCCB – Centre de Cultura Contemporania de Barcelona (2006).

Verrà presento alla Spring School 2010 anche un programma speciale di film di animazione in collaborazione con BilBOlBul – International Comic Festival, Bologna (Italy), curato da Sergio Fant, con ben 8 film del grande artista cinese Sun Xun. I suoi brevi film, onirici e apocalittici, compongono una discorso visionario e complesso sulla storia recente della Cina.

Sono parte centrale del programma della Spring School alcuni curators internazionali invitati a tenere un talk e a presentare uno screening a partire dalla loro ricerca: il curatore catalano Alex Brahim presenterà una selezione di video della scena spagnola contemporanea a cavallo fra arte contemporanea e post-porno esplorando il network creatosi in questi ultimissimi anni in terra iberica su queste tematiche, mentre Marco Brizzi, a partire da un’ampia riflessione sul rapporto tra architettura e media, concentrerà lo screening a sua cura sul rapporto tra video e progetto di architettura. Il talk della curator britannica Lucy Bullivant si concentrerà invece sull’architettura interattiva, gli ambienti immersivi audiovisivi e le relazioni fra architettura e media art.

Marco Brizzi (1967) è direttore artistico di Beyond Media, Festival Internazionale di Architettura e Media, dal 1997 una delle principali piattaforme di confronto fra le più attuali visioni sull’architettura contemporanea e le dinamiche che emergono dalle sempre più intense relazioni che questa intrattiene con l’universo dei media. Il festival, giunto alla nona edizione, si è affermato come uno degli eventi più importanti a livello internazionale per la presentazione di video d’architettura. Si interessa di problemi di storia e critica dell’architettura e dei rapporti tra innovazione tecnologica e progetto, con particolare attenzione alle nuove tecnologie di comunicazione. E’ fondatore e presidente di Image, dedicata alla promozione della cultura architettonica, direttore di ARCH’IT, primo magazine online di architettura in Italia, e curatore della SESV Gallery a Firenze, città dove insegna alla California State University e alla Kent State University.

Alex Brahim, curatore indipendente basato a Barcellona, porta avanti da anni una singolare ricerca sulle aree di confine fra cinema, arte contemporanea e video concentrandosi in particolar modo sulle loro interferenze e convergenze con l’immaginario pornografico e con lo spazio pubblico e urbano. Tra le mostre più recenti a cui ha lavorato: Bruce LaBruce: Blowback, Antigua Casa Haiku. Barcelona, 2008, URBAN INTIMACY – Disidencia sexual en el espacio público de Bcn, all’interno di Post-it City Ciutats Ocasionals, CCCB, Barcelona, 2008 e CAPILARS 0.0 – Arte y espacio público, Festival Ingravid, Figueres, 2009. E’ curatore video di diversi festival come Festival LP, CCCP, Barcelona, Festival Macart, Girona, ed ha diretto Off Loop ’06 Festival de Videoarte de Barcelona nel 2006 e
Quickflickworld Internacional short film festival dal 2004 al 2006. Scrive per numerose riviste specializzate tra cui Metal, Lamono, Cuadernos de Arte e Trans Art Bcn.

Lucy Bullivant è curatrice e critica di architettura. Fugura di riferimento nell’analisi delle nuove pratiche architettoniche e dell’impatto dell’architettura e del design intrattivo nel contesto sociale e politico, è stata Heinz Curator per gli Architectural Programmes alla Royal Academy of Arts, Londra, Guest Curator per il Vitra Design Museum, Germany, Curator e British Commissioner alla XIX Triennale di Milano e curatrice di numerose conferenze in sedi prestigiose come la Tate Modern, l’ICA, il RIBA e il Royal College of Art a Londra. E’ autrice di Anglo Files: UK architecture’s rising generation (Thames & Hudson, Princeton Architectural Press and DVA, 2005), Responsive Environments: architecture, art and design (V&A Contemporary, 2006), 4dsocial e 4dspace (AD/Wiley, 2005, 2007) e scrive regolarmente per le maggiori riviste specializzate internazionali: Domus, The Plan, a+u, Architectural Record, Harvard Design Magazine e Indesign. Attualmente sta curando la mostra Give me more green in-between per il London Festival of Architecture 2010 e lavorando al suo nuovo libro, Masterplanning Futures ((Routledge Taylor & Francis, 2010).

SPRING SCHOOL, LO SPETTACOLO DI GIPI
Alla Spring School 2010 spicca lo spettacolo che Gipi metterà in scena a Gorizia nella serata di sabato 20 marzo (ore 21, Kulturni Dom), LMDVM-La mia vita disegnata male, tratto dall’omonima graphic novel dell’artista. Un racconto doloroso e ironico, a tratti esilarante dell’adolescenza di provincia con usi e abusi di sostanze, viaggi reali e metaforici in cui si mette totalmente a nudo. Il fumetto intermezza i ricordi e le confessioni dell’autore (in bianco e nero “sgrammaticato”) con preziose tavole acquerellate a colori di una storia in fieri di pirati. Lo spettacolo lo vede leggere pezzi del volume con accompagnamento musicale e interagire con proiezioni. Una performance tesa e emozionante che coniuga reading letterario e monologo teatrale. Lo spettacolo è stato rappresentato l’anno scorso in giro per tutta Italia con grandissimo successo.

Gipi ovvero Gian Alfonso Pacinotti, nasce a Pisa nel 1963. Gipi è oggi sinonimo di fumetto d’autore italiano nel mondo. Grazie ai suoi lavori premiati nei più importanti festival nazionali e internazionali, Gian Alfonso Pacinotti sta imponendo il suo stile come una delle vette della narrazione sequenziale contemporanea. Dopo anni di lavoro come grafico pubblicitario si è dedicato a tempo pieno al fumetto ricevendo la consacrazione nel 2006 con Appunti per una storia di guerra al festival di Angoulême (il più prestigioso riconoscimento dell’editoria di settore) premio che era stato consegnato in precedenza a soli due italiani del calibro di Hugo Pratt e Vittorio Giardino. Lavora attivamente come illustratore. Sono suoi i disegni per le pagine culturali de La Repubblica e soprattutto le strisce settimanali di satira politica su L’Internazionale.

Pubblica mensilmente un breve racconto anche sulla rivista ANIMAls. Ha realizzato la sigla animata d’apertura de L’era glaciale, programma di Daria Bignardi su Raidue. Il suo stile inconfondibile mescola qualità pittoriche (magistrale è il suo uso dell’acquerello) al nervoso tratto a china solo apparentemente frutto dell’istinto, ma assolutamente preciso ed efficace dal punto di vista narrativo ed emozionale. Autore di fumetti completo: disegna e scrive le sue storie. L’orizzonte autobiografico è sempre presente nelle sue storie ma si fa materia stessa della narrazione in S e in LMVDM- La mia vita disegnata male. In Francia è edito da Futuropolis, in Italia da Coconino Press la casa editrice di Igort, altra firma italiana imprescindibile del panorama a fumetti internazionale. È pubblicato anche in America da First-Second Book. Negli ultimi anni ha iniziato a confrontarsi con il mondo cinematografici realizzando diversi cortometraggi e si è avvicinato anche attivamente a recitazione e drammaturgia teatrale.

SPRING SCHOOL, FOUND FOOTAGE
PER UN CINEMA SENZA ORGANI – UN PERCORSO NEL FOUND FOOTAGE
In anteprima assoluta, la Spring School presenta quest’anno un fondamentale percorso nel found footage scelto da uno dei più interessanti programmatori e curatori indipendenti europei, Federico Rossin, già conosciuto al pubblico friulano attraverso i festival Nododocfest e Mille Occhi, Trieste. Saranno presenti capolavori underground di cineasti che hanno riutilizzato immagini pornografiche in maniera artistica, rifilmandole, distorcendole, mutandone i colori, o i suoni, tra cui: Paul Sharits, Maurice Lemaître, Metamkine, Mark Street, Pierfrancesco Bargellini, Anita Thacher, Peggy Ahwesh, Naomi Uman, Jerry Tartaglia, Johannes Hammel. Rossin presenterà al pubblico di Gorizia la sua selezione, interamente in pellicola, con alcuni film sorpresa alla fine della serata.

Il porno è il desiderio ecceduto (Carmelo Bene).
Mostrare/mettere in forma, esibire/deformare: sta tutta in queste due polarità lo scarto che il cinema sperimentale attualizza nelle sue pratiche di riuso di materiali pornografici. Il film porno viene sfaldato nelle sue pretese iper-realistiche divenendo puro schermo intensivo del desiderio: i corpi si fanno traccia dell’energia erotica e acquistano una materialità eccessiva che nel loro divenire-merce avevano perduto. Le immagini vengono rallentate, deformate, ricolorate – tutto si fa musica visuale e concerto di gesti, tutto ricorda la brutalità del porno trasformandola in grazia della decomposizione e in memoria della presenza. Il voyeurismo dello spettatore è liberato dall’oggetto e quindi si trasforma in pura performance ottica e percettiva: il porno perde il suo aspetto macchinino per trasformarsi in elegia del disperso e del mai/non ancora avvenuto. La fisica del corpo umano diventa cosmologia del corpo astrale e allo stesso tempo materialità irrefrenabile: la pellicola torna al suo stato originario di “piccola pelle” ed esibisce margini e rimosso del cinema stesso. La visione che il cinema sperimentale inocula nel porno è una liberazione dei sensi e una sregolatezza del senso: laddove il mercato richiede linearità e chiarezza della performance – anche di quella più estrema – il filmmaker si/ci immerge in un percorso estatico che ci sconvolge e ci libera (Federico Rossin).

SPRING SCHOOL, VIDEOGAME
I Game Studies si sono occupati principalmente di distinguere fra il videogame come sistema autonomo, dotato di una propria specifica forma di comunicazione, e il videogame come meccanismo nel quale è possibile individuare delle strutture narrative o figurative costanti, presenti anche in altre forme artistiche. In entrambi i casi il videogame costituisce un “sistema di significazione” che può essere interpretato attraverso l’applicazione di paradigmi specificamente ludologici o narratologici, sociologici, antropologici, psicologici, pedagogici, semiologici, estetologici, filosofici.

I lavori della Spring School 2010 vogliono stimolare la presentazione di contributi che indaghino la dimensione pluridisciplinare del videogioco, chiedendosi a quali risultati possa condurre l’analisi della sua dimensione architettonica, paesaggistica, del sistema degli oggetti, delle variabili spazio-temporali, delle differenti classi sociali rappresentate, dei tipi psicologici ritratti, e se sia produttivo utilizzare, rispetto ai singoli videogiochi o gruppi di videogiochi, paradigmi tratti dalle scienze umane, dagli Studi Culturali, dalla linguistica, dalla narratologia, di tipo estetologico e filosofico, economico, sociale. Fra gli interventi previsti a Gorizia quello di Bernard Perron e Dominic Arsenault, che si occuperanno degli effetti orrorifici all’interno dei videogiochi; quello di Espen Aarseth, che si interrogherà su come possa costruirsi una teoria narrativa dei videogiochi; quello di Andrea Fornasiero che parlerà dei sistemi di censura nelle comunità di videogiocatori di Neverwinter Nights; quello di Denis Mathei, che illustrerà gli effetti di “colore locale” provocati dalle colonne sonore dei giochi; quello di Mario Gerosa, che ricostuirà il percorso estetico dell’elemento acquatico in giochi quali Bioshock.

FILMFORUM 010: PREMI LIMINA DI SCRITTURA SUL CINEMA E INCONTRI CON L’AUTORE
E’ conto alla rovescia per l’attesa assegnazione dei Premi Limina di scrittura cinematografica, come sempre assegnati nell’ambito del FilmForum a cura della CUC – Consulta Universitaria Cinema, che raccoglie i docenti universitari di cinema degli atenei nazionali. Diverse le categorie in cui si articolano i Premi Limina: dal miglior saggio italiano al miglior saggio straniero, alla migliore traduzione. Vengono presi in considerazione i libri editati nel corso del 2009. La cerimonia di premiazione è in programma giovedì 18 marzo, alle 11.30 circa, nel corso dei lavori del Convegno Internazionale dedicato al “Canone cinematografico” (sessione plenaria di Palazzo Florio).

E dal 20 al 23 marzo, FilmForum 2010, in collaborazione con Mediateca.GO “Ugo Casiraghi” – Mediateca Provinciale di Gorizia, presenterà, in alcuni pomeriggi aperti al pubblico e ad ingresso gratuito (sede in via di definizione), libri di artisti ed autori presenti al FilmForum di Gorizia. L’Università e il Festival si aprono dunque alla città con presentazioni di testi che spaziano dal fumetto ai videogiochi, dalla televisione all’immaginario della pornografia contemporanea indagato con approccio e autorevolezza scientifica. Presenti a Gorizia tutti gli autori, tra i quali il celeberrimo disegnatore Gipi con il suo nuovissimo libro appena uscito, uno dei più importanti massmediologi italiani, filosofi di fama internazionale per una serie di appuntamenti aperti al pubblico cittadino come agli specialisti.

Si parte sabato 20 marzo, alle 18.30, con l’ultimo volume del noto illustratore Gipi, Verticali (Coconino Press, 2009). Normalità paradossali, contraddizioni plateali e silenziose, nascoste nella penna dell’autore italiano più apprezzato del momento: Gipi rivela una verve comica che in questo “librozzo” (così lo definisce Gipi stesso) si manifesta a tutto tondo.In Verticali succede una cosa strana: Gipi abbandona il classico formato tavola – fumetto per lanciare pagine quasi vuote, completamente bianche con un unico disegno, scarno e ridotto all’essenziale al centro. Tutto nasce dal web: Verticali era pensato per esser letto online, con uno scorrimento, tempo di lettura e spazio del fumetto completamente diverso rispetto all’albo cartaceo. Chissà che anche questo non diventi uno spettacolo teatrale.

Domenica 21 marzo, alle 18.30, il testimone passerà ad Enrico Menduni con il volume Televisioni (Mulino, 2009), che traccia l’evoluzione della Tv in Europa e nel mondo, mettendo a fuoco il suo forte impatto sui consumi culturali e sui comportamenti sociali, pubblici e privati. In particolare questa nuova edizione esamina le caratteristiche tecnologiche e culturali che la televisione ha assunto con il digitale: aumento e diversificazione dei canali, circolazione transnazionale dei contenuti su diverse piattaforme e reti di diffusione, fitto scambio col pubblico più giovane attraverso i cellulari, YouTube e gli altri social network di Internet. Studioso di radio, televisione e linguaggi multimediali, docente ordinario al DAMS dell’Università Roma Tre, Enrico Menduni è membro del Consiglio superiore delle Comunicazioni e vicepresidente dell’ISIMM – Istituto per lo Studio dell’Innovazione Media Economia Società Istituzioni, alle cui attività di ricerca e di riflessione collabora da molti anni.

Lunedì 20 marzo, alle 19.00, riflettori sul libro POP Porn. L’immaginario contemporaneo del porno (Et Al, 2010), a cura di Matteo Bonazzi e Francesco Cappa, ricercatori presso l’Università di Milano Bicocca. Testi di Rocco Ronchi, Aegle Pizzone, Federico Leoni, Fulvio Carmagnola, Matteo Bonazzi, Francesco Cappa, Gaia Giuliani, Pietro Bianchi, Marco Senaldi, Igino Domanin, Daniele Tonazzo, Alessandro Pozzetti, Giovanna Maina, Gianmarco Navarini, Michele Jean Comuzzi, Elena Marinoni. Oltre ai curatori saranno presenti all’incontro due co-autori del volume, Pietro Bianchi e Giovanna Maina. Il porno ha perduto quella posizione tradizionale che l’ha sempre reso simpatico agli intellettuali, ovvero una trasgressione, una contrapposizione urticante e sgradevole, ma implicitamente accompagnata da un’aura di erotismo. Il movimento dinamico del mettere a nudo, del sollevare il velo sul proibito si è ormai normalizzato, è diventato statico: così oggi il nudo, il senza veli, sono già presenti, offerti e disponibili, cioè osceni. In questo libro, il lettore troverà un excursus dei mutamenti e delle apparizioni del porno nell’odierno immaginario collettivo, attraverso gli approcci del ‘pensare’, del ‘guardare’, del ‘leggere’ e del ‘consumare’.

Martedì 22 marzo, alle 18.30, sarà l’autore e giornalista Mario Gerosa a introdurre il suo Rinascimento virtuale: convergenza, comunità e terza dimensione (Meltemi, 2008). Redattore capo della rivista «AD Architectural Digest», membro dell’Omnsh (Observatoire des Mondes Numériques en Sciences Humaines), Mario Gerosa ha lanciato il Progetto per preservare il patrimonio dell’Architettura Digitale. Ha insegnato Comunicazione del paesaggio presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Di recente ha pubblicato Mondi virtuali (2006) e Second Life (2007). Dopo il successo di Second Life, Mario Gerosa, esperto di nuove tecnologie e mondi virtuali, ci conduce in un viaggio affascinante nel futuro della rete, tracciando, anche attraverso le interviste ad alcuni tra i maggiori analisti e protagonisti del web (tra gli altri, Henry Jenkins, Peter Ludlow, Francesco D’Orazio, Jennie Germann Molz, Joaquin Keller, Bob Sutor, Richard Bartle), i percorsi che cambieranno il nostro rapporto con il cyberspazio.

A seguire, martedì 22 marzo la presentazione della rivista Bianco & Nero, “Filming the Game/Playing the Film. L’immagine videoludica: narrazione e crossmedialità”, a cura di Patrick Coppock, Federico Giordano e Marcella Rosi, n. 564, Carocci, 2009. Il monografico del numero 564 di Bianco & Nero si occupa dei rapporti fra videogioco e altre forme di “immagini in movimento”. Fra gli scopi dichiarati vi è l’indagine processi con i quali i videogames costruiscano una “narrazione”, mettendoli a confronto con quelli di altri media, il cinema in particolare. Il modo in cui il corpo del giocatore è coinvolto nelle azioni degli sparatutto; gli Alternate Reality Games, fra cui quelli dedicati a Lost o Heroes; il modo in cui i videogiochi sono trattati nelle serie televisive come I Simpson e South Park, le storie alternative che si costruiscono, attraverso il machinima, come veri film dentro videogiochi dedicati a Star Trek o Halo; il ruolo del destino in giochi come The Sims o Spore, sono solo alcuni degli argomenti trattati”.

FILMFORUM 010: PRESENTAZIONE DI TRE PUBBLICAZIONI DELL’UNIVERSITA’ DI UDINE
Giovedì 18 marzo, alle 11, nella Sala Convegni di Palazzo Antonini, è in programma la presentazione di Cinergie n. 20, rivista promossa dal DAMS Cinema e pubblicata dalla casa editrice Le Mani, con uno speciale sul “Transmedia Storytelling”, sulla narrazione cinematografica nell’epoca della convergenza culturale, da “Star Wars” a “Avatar”.

Nel corso della manifestazione verranno anche presentati gli atti del Convegno Internazionale di Udine 2009 e della Spring School 2008 e 2009:

In The Very Beginning and At The Very End/Dall’inizio, alla fine, a cura di Francesco Casetti, Jane Gaines e Valentina Re, Forum, 2009; gli atti del XVI Convegno Internazionale di Studi sul Cinema (Udine, 23-26 marzo 2009), organizzato in collaborazione con il Permanent Seminar on History of FIlm Theories, con saggi sulle teorie del cinema.

The Cinematic Experience. Film, Contemporary Arts, Museum/Film, arte contemporanea, museo, a cura di Alice Autelitano, Campanotto, 2010; gli atti della V e VI MAGIS – International Spring School 2007 e 2008 e della I Paris Spring School 2008, con saggi dedicati al cinema e alle arti visive contemporanee.

FILMFORUM 2010: INFORMAZIONI
Info stampa: Volpe&Sain, 040.762667 – 3922067895 – 3356023988 [email protected]
Info per il pubblico: Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali – Università degli Studi di Udine, Via Petracco 8, 33100 Udine (Italy) tel 0432.556648 – DAMS Gorizia 0481.82082
http://filmforum.uniud.it