Poggio Moiano si trasformerà in una splendida tela sulla quale abili artisti dipingeranno, con i petali dei fiori, caratteristici quadri con le più belle tonalità cromatiche che la natura offre. E’ la magia dell’Infiorata del Sacro Cuore, l’evento che ormai da 46 anni anima il grazioso borgo in provincia di Rieti; l’appuntamento tornerà puntuale dal 23 al 25 giugno, tre giorni di festa che esalteranno il sentimento religioso e la passione per l’arte, la natura e la gastronomia tipica, la cultura e la valorizzazione del territorio.

Il momento clou è atteso per sabato 24 giugno, quando oltre 150 metri di tappeti floreali saranno realizzati lungo la passeggiata di viale Umberto I°. Sarà difficile restare impassibili di fronte allo spettacolo regalato da rose, gerani, calendule, agapanti e foglie, selezionate non solo in base al colore, ma anche per la forma o per le caratteristiche della superficie, sapientemente lavorate dai Maestri Infioratori, che negli ultimi anni si sono specializzati nell’utilizzo del fiore secco divenendo tra i apprezzati in Italia; quest’anno parteciperanno anche due gruppi di infioratori provenienti da Cervaro (Frosinone) e da San Gemini (Terni) appartenenti a “Infioritalia”, l’Associazione Nazionale delle Infiorate Artistiche fondata proprio da Poggio Moiano. Quest’anno i Giovani infioratori ed i Maestri si contenderanno per la 1° volta il trofeo “Tarcisio Arzilli e Aldo Meloni”, intitolato proprio al fondatore della Pro Loco e al suo amico, grande appassionato dell’Infiorata tanto da creare un vero archivio fotografico, ancor oggi conservato e rinnovato ogni anno dal figlio.

Da quest’anno apre anche il museo dell’Infiorata, nei locali del cortile Tiberti messi a disposizione dal Comune.
Da queste parti l’Infiorata è una tradizione che si perde nella notte dei tempi, se si pensa che già gli abitanti dell’antico “Podio de Moiano” avevano l’abitudine di gettare alla rinfusa i petali dei fiori per onorare il passaggio delle processioni religiose; nel 1971 la neonata Pro Loco decise di legare questa usanza alla promozione del territorio e dei suoi prodotti tipici, dando vita alla moderna Infiorata del Sacro Cuore che ogni anno richiama migliaia di visitatori.

Negli anni ogni poggiomoianese è stato coinvolto in questa manifestazione non solo come infioratore, ma anche nella fase di preparazione, come la raccolta, il “piluccamento”, l’essiccamento e il macinamento dei fiori: oltre ai fiori che vengono utilizzati freschi, altri vengono raccolti, “spetalati” e lasciati essiccare in un ambiente con poca luce – per impedire che il petalo perda la vivacità di colore – per poi essere triturati e ottenere le polveri di fiore. E ancora oggi è proprio il sentimento religioso, unito alla passione per l’arte, a spingere gli abitanti a lavorare duramente per comporre quadri floreali per poi lasciare libero il passaggio alla solenne processione del giorno successivo, che distruggerà il frutto di mesi di fatica.

La festa si aprirà venerdì 23 giugno con lo spettacolo della scuola di danza “Arades” diretto da Erika Padovini, mentre dalla mezzanotte si inizierà ad infiorare su viale Umberto I°. Sabato, a fare da contorno all’Infiorata, saranno alle 19.30 la Sagra dell’olio extravergine d’oliva, che proporrà diversi piatti tipici della tradizione Sabina, e alle 21.30 il tributo alla canzone romana di Daniela Minniti e il revival dei favolosi anni 70’ di Paolo Degli Atti.

Domenica sono invece in programma la passeggiata guidata tra le bellezze del paese, la degustazione di pizze fritte e, alle ore 20, la solenne processione del Sacro Cuore di Gesù sui tappeti infiorati; infine il concerto della Banda della Polizia di Stato chiuderà la manifestazione, dando a tutti l’appuntamento alla prossima edizione.

Nei tre giorni di festa i visitatori potranno anche andare alla scoperta di Poggio Moiano, a metà strada tra Roma e Rieti, un centro ricco di storia e che sorge in territorio dalla natura rigogliosa. L’antico borgo conserva ancora la sua struttura medievale e diverse Chiese rurali degne di nota come quelle di San Martino, San Sebastiano e Sant’Anna o la parrocchiale dell’Immacolata Concezione e San Giovanni Battista.

Merita una visita anche l’edicola campestre di Santa Liberata, meta di pellegrinaggio in epoca antica perché la Santa era ritenuta la protettrice dei bambini affetti da gravi malattie, mentre gli amanti della natura potranno passeggiare nelle splendide faggete del Parco dei Monti Lucretili.