Uno tira l’altro e quando si assaggia il primo è difficile riuscire a dire basta: è il ciammellocco di Cretone, il dolce tipico che la frazione di Palombara Sabina festeggia per tre sere consecutive dal 29 al 31 luglio con la sagra ad esso dedicata. Uova, farina, anice, limone e olio d’oliva sono gli ingredienti, semplici e genuini, con le quali le massaie del borgo in provincia di Roma – famoso per le sue terme – preparano la deliziosa ciambella che sarà cotta al momento e servita calda, così come insegnano le nonne.

Il ciammellocco, d’altronde, non è solo un Prodotto Tradizionale del Lazio da consumare nei giorni di festa, quanto piuttosto un ritorno alle tradizioni del passato e agli antichi valori da recuperare, perché ha costituito per tanti anni il pasto ideale dei contadini nelle quotidiane fatiche nei campi: per la sua incredibile capacità di conservazione, che lo rende gustoso e fragrante per tanti giorni, il ciammellocco costituiva il meritato “premio” al termine di un pranzo frugale prima di riprendere il duro lavoro.

Intorno a questa piccola delizia, l’associazione culturale LiberaMente ha dato vita a una manifestazione, giunta alla quinta edizione, che esalta le perle gastronomiche del territorio tra spettacoli di musica dal vivo e intrattenimenti vari. Ogni sera, a partire dalle ore 17, apriranno gli stand gastronomici dove si potranno gustare il ciammellocco e i migliori prodotti tipici locali; sabato e domenica è in programma anche una suggestiva cena sotto le stelle dove sarà servita un’altra specialità di Cretone, i “longarini alla paesana”, mentre sabato i visitatori potranno partecipare anche al percorso enogastronomico nel centro storico con la musica jazz dal vivo a fare da sottofondo. La sagra del ciammellocco prevede intrattenimenti musicali tutte le sere (domenica si esibirà la cover band di Zucchero) e permetterà ai visitatori di scoprire un luogo ricco di storia che offre molteplici opportunità di svago. Delle splendide terme con acque sulfuree minerali note già ai tempi degli Antichi Romani, una gustosa frutta stagionale (pesche, ciliegie e susine) che cresce rigogliosa nelle campagne circostanti e una cucina fortemente basata sull’olio extravergine di oliva: Cretone è tutto questo e molto di più.

E’ un antico paese che affonda le proprie radici addirittura nel VII secolo a.C., quando il suo colle venne occupato per la prima volta dalle popolazioni sabine. Il villaggio arcaico seguì le sorti di tutto il territorio sabino in seguito alla guerra che nel 290 a.C. che portò i Romani a una schiacciante vittoria, che sottopose le città sabine al dominio di Roma; all’epoca tutto il territorio era caratterizzato dalla presenza di ville rustiche nei cui poderi venivano coltivati i prodotti avviati al mercato dell’Urbe, mentre nei secoli successivi il Castrum Cretonis fu prima di proprietà dei Savelli e poi, fino al 1817, dei Borghese.

Oggi l’aspetto è quello tipico di un piccolo borgo medievale nel quale vale la pena visitare il Castello Savelli, la Collegiata dell’XI secolo e la Fortezza abbandonata di Castiglione. Le Terme di Cretone vantano acque sulfuree termominerali che sgorgano purissime da due sorgenti alla temperatura di 23,5-24 C°. A pochi chilometri da Cretone, a valle del Monte Gennaro, sorge Palombara Sabina, con il suo Castello Savelli, nei cui saloni si possono ammirare gli affreschi della scuola di Raffaello; dall’antica rocca si snoda anche “il soccorso”, una lunga galleria con 37 feritoie usata un tempo dai balestrieri per passare dal torrione alla rocca senza essere visti. Per gli amanti della natura, infine, c’è il Parco regionale dei Monti Lucretili, che si estende per 18000 ettari e ospita diverse specie protette.