L’evento promosso dal Comune e dalla Pro Loco di Morsasco e dal Castello rappresenta il desiderio di riscoprire le tradizioni e le arti antiche. La falconeria è stata reputata un´arte regale che ha appassionato fin da tempi antichi gli uomini. Oggi si tratta di scoprire questa tradizione e, l´incontro di Morsasco vuole essere un momento in cui le arti, le lavorazioni e i prodotti antichi vengono riscoperti. Durante i due giorni nelle sale dell´antico castello sarà possibile vedere e ammirare girfalchi, falchi pellegrini, sacri, aquile, rapaci notturni, e molti altri rapaci, unitamente agli attrezzi per l´allevamento e la cura come cappucci e logori. Durante le due giornate sarà inoltre possibile degustare e conoscere i prodotti tipici dell´Alto Monferrato: barbera, brachetto d’acqui, il dolcetto di Acqui Terme e il Dolcetto di Ovada, le grappe, robiola di Roccaverano dop. Inoltre sarà possibile degustare cioccolato e far giocare i bambini con il maestro cioccolataio di Capitano Rosso (Torino). I

visitatori potranno visitare le bancarelle dei prodotti tipici, ma anche poter usufruire delle proposte offerte dai ristoratori locali che, per l´occasione, proporranno menu speciali a prezzi contenuti. Alle ore 16,30 il castello aprirà alle visite; partenza gruppi ogni 15 minuti. La visita comprenderà la storia del castello e della falconeria; una sezione speciale sarà curata da Fabrizio Piazza, Maestro falconiere di Maria SS. Delle Vittorie, dell’Alta scuola di Falconeria, che spiegherà l´antica arte e come viene praticata ancora ai nostri giorni. I visitatori, poi, potranno assistere al volo del falco all´interno del castello. Dalle 17,30, nel giardino si potrà assistere alle letture delle novelle di Boccaccio e di passi danteschi dedicati alla falconeria. Alle 18,30 sarà possibile seguire la conferenza dello storico Ennio Rapetti, dal titolo “Morsasco nel periodo d´oro della falconeria”, a seguire l´importante appuntamento per tutti gli appassionati di falconeria con il noto veterinario Claudio Peccati, “Cura e allevamento dei falchi”. A seguire l’esposizione dei rapaci e il volo in notturno nei sotterranei del castello. In serata degustazione di piatti tipici della cucina del Monferrato a cura dei ristoranti di Morsasco.

Il giorno successivo dalle 9,30 sarà possibile nuovamente visitare il castello e la mostra dei rapaci con le attrezzature. Alle 12 è previsto lo spettacolo con falchi e sbandieratori. Nel pomeriggio sfilata con sbandieratori, falconieri e dimostrazione di volo con preda meccanica. Alle ore 16,30, su prenotazione (10 euro) si potrà partecipare alla degustazione sensoriale di cioccolato a cura di Chococlub.

IL CASTELLO – Il castello di Morsasco che ospiterà l’evento, risale al XII secolo. Si accede o attraverso l’antica porta sormontata dalla torre trasformata in campanile nel XVII secolo. Adiacente la porta è la casa del boia dove un tempo i condannati venivano sottoposti alle punizioni con la tortura dei “tratti di corda”. Superata la porta, che presenta ancora le feritoie dove si innestava il ponte levatoio, si entra tra le case dell’antico ricetto e seguendo il selciato in pietra si giunge la piazzale con il castello e la chiesa di San Bartolomeo collegati in un unico corpo. Le prime notizie certe del castello sono del 1224 quando i Marchesi Del Bosco lo cedettero ai Malaspina di Cremolino, che lo tennero fino al XVI quando Violante Malaspina sposò il conte Giovan Battista Lodron. I Lodron, antica casata trentina, furono abili e coraggiosi condottieri e spregiudicati nel tessere alleanze. I Lodron, a Morsasco sicuramente fecero ampliamenti e gettarono le basi per la trasformazione del castello che al tempo doveva assomigliare molto più a un castrum sorto per scopi bellici e che i Malaspina dovevano utilizzarlo soprattutto per gli acquartieramenti delle truppe nei mesi invernali; oggi sono ancora visibili i locali al piano terra destinati alla truppe. I Lodron iniziarono a strutturare un corpo di fabbrica più articolato. Oggi possiamo leggere i loro interventi in quanto in alto sugli spigoli dei basamenti misero tête coupé ancora visibili nella torre quadrangolare e nel corpo di fabbrica principale. Dei Lodron è anche l’importante camino in pietra nel salone del piano nobile. Alla fine del ’500, i castello passò alla Camera ducale dei Gonzaga e successivamente alla famiglia genovese dei Centurione Scotto che lo ebbero fino all´inizio del secolo scorso. All´inizio degli anni ‘20 del ´900 divenne proprietà del Principe Pallavicino a cui si deve l´ultimo importante restauro. Al castello era annessa una grande proprietà agricola, soprattutto votata alla viticoltura: le grandi botti delle cantine del castello (alcune possono contenere 20. 000 litri di vino) testimoniano l´importante produzione.

Per informazioni (alcuni appuntamenti prevedono un biglietto d’ingresso): castellodimorsasco@libero. It; 334. 3769833.