Amsterdam 2013
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Per tutto il 2013, l’area metropolitana di Amsterdam sarà scenario per diverse e importanti celebrazioni. Oltre ai 400 anni dei canali di Amsterdam, molte istituzioni commemoreranno degli anniversari importanti.

Grande riapertura del Rijksmuseum

Dopo anni di importanti lavori di restauro, il Rijksmuseum riaprirà le proprie porte al pubblico il 14 aprile 2013. Ancora una volta, le sue opere d’arte nazionali e internazionali potranno essere condivise con gli amanti dell’arte provenienti dall’Olanda e da tutto il mondo.

I 40 anni del Museo Van Gogh e la sua riapertura

Il Museo Van Gogh possiede la più grande collezione al mondo di opere e lettere di Vincent van Gogh, consentendo al grande pubblico di conoscere la vita e le opere del grande artista e dei suoi contemporanei. Con 1,6 milioni di visitatori l’anno, il Museo Van Gogh si colloca tra i 25 musei più visitati al mondo.

Il 29 settembre 2012, il Van Gogh Museum ha chiuso le proprie porte al pubblico a seguito di importanti lavori di ristrutturazione e rinnovamento. Per diversi mesi tuttavia, la sua collezione principale può essere ammirata temporaneamente presso l’Hermitage di Amsterdam.

Il 1 maggio 2013, i famosi dipinti di Van Gogh ritorneranno nella Museumplein, e importanti celebrazioni festeggeranno il 40° anniversario del Museo Van Gogh.

Il 2013 celebra i 400 anni dalla costruzione della famosa Cerchia dei Canali di Amsterdam, unica al mondo in quanto opera edilizia e architettonica, ed espressione della fiorente Amsterdam nel Secolo d’Oro Olandese.

In occasione di questo anniversario, che festeggerà anche l’inserimento dei canali nella lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco avvenuto nel 2010, il prossimo anno verranno organizzate diverse attività che avranno i canali come protagonisti come per esempio le seguenti 2 mostre.

Due mostre per celebrare i 400 anni dei canali di Amsterdam Amsterdam lungo i canali

26 gennaio – 26 maggio 2013, Rembrandthuis, Amsterdam

In occasione dei festeggiamenti per i 400 anni dei canali di Amsterdam, la casa museo di Rembrandt (Rembrandthuis) metterà in mostra, a partire dal 26 gennaio, una magnifica selezione di disegni che rappresentano i volti di Amsterdam dal XVII al XX secolo. Per la prima volta in 50 anni, il pubblico potrà ammirare queste particolari testimonianze storiche (l’ultima mostra si tenne infatti nel 1966).

Sin dal XVII secolo innumerevoli disegnatori hanno riprodotto Amsterdam dall’interno all’esterno della città. Il XVII secolo ha visto l’apice di queste forme d’arte, con la produzione di disegni sempre più accurati e colorati, con vedute della città nelle quali splendeva sempre il sole.

I visitatori della mostra verranno accompagnati lungo le sponde della città, lungo i canali verso il centro, con vista sul fiume Amstel e verso la cerchia dei canali. All’interno della mostra, sarà anche disponibile una pubblicazione che contiene tutte le opere esposte a colori, confrontate con fotografie della città ai giorni nostri. Il volume contiene inoltre una descrizione dello sviluppo urbano della città a partire dalla realizzazione dei canali e gli sviluppi dell’arte topografica a partire dal XVII secolo.

Per maggiori informazioni: Museum Het Rembrandthuis, Jodenbreestraat 4, Amsterdam, www.Rembrandthuis.nl

Booming Amsterdam La crescita di Amsterdam nel Secolo d’Oro

15 febbraio – 26 maggio 2013, Archivio di Amsterdam

Nel Secolo d’Oro la città di Amsterdam godette di uno sviluppo spettacolare. Il commercio e la navigazione verso qualsiasi parte del mondo resero la città sul fiume Ij una delle metropoli più importanti d’Europa: Amsterdam ebbe un vero e proprio boom. Numerosi immigrati giunsero nella città in cerca di lavoro e di un futuro migliore.

Nel 2013 saranno trascorsi 400 anni dalla creazione della famosa cerchia dei canali, e la città volgerà la propria attenzione a questo evento memorabile. Per questo motivo, l’Archivio di Amsterdam presenterà, dal 15 febbraio al 26 maggio 2013, la mostra Booming Amsterdam, dedicata allo sviluppo della città durante il Secolo d’Oro, e a sorgere della cerchia dei canali.

Attraverso l’esposizione di piante cittadine del XVII secolo e documenti dell’archivio, verrà raccontata la storia del monumentale ampliamento della città. La mostra si apre con una spettacolare animazione riguardante la crescita di Amsterdam tra il 1600 e il 1700, che verrà proiettata nell’atrio dell’edificio De Bazel, mentre nella sala dedicata alla mostra vera e propria, i visitatori potranno vederle la sovraffollata città durante quel secolo.

Attraverso i registri matrimoniali del 1613 e del 1663, sarà possibile scoprire le origini dei nuovi abitanti di Amsterdam: conosceremo i loro nomi e la loro professione. Mappe, topografie e documenti originali racconteranno la storia di una città in espansione, come ad esempio la pergamena degli Stati d’Olanda che, nel 1609, autorizza Amsterdam all’ampliamento della città.

Unici nel loro genere anche i manoscritti dagli anni 1660-1662, che vengono raramente esposti, le piante illustrative dei progetti di sviluppo della città del 1662 e, infine, le immagini con vista dall’alto di Balthasar Florisz (1625) e Jacob Bosch (1681) che ben mettono in evidenza il risultato delle opere d’ampliamento. Inoltre, stampe rare e disegni architettonici mostrano la struttura delle case sui canali abitate dai cittadini più facoltosi, accanto a opere di famosi architetti come Hendrick de Keyser e Philip Vingboons

Hermitage Amsterdam: le mostre

Il 2013 sarà l’anno dei Paesi Bassi e della Russia, e per l’occasione l’Hermitage Amsterdam inaugurerà una grande mostra dedicata allo zar Pietro il Grande (1672 – 1725), una figura innovativa per il proprio Paese.

La mostra fornisce un quadro completo di questo originale zar russo, innovativo e curioso che, investito del titolo a soli 17 anni, era fermamente deciso nel modernizzare il proprio Paese. Egli riuscì nell’intento di riformare l’esercito e la chiesa, ampliò il commercio e l’industria, e infine migliorò l’istruzione e la sanità per il proprio popolo. Innalzò la Russia al pari di una potenza europea, dandole una nuova capitale: San Pietroburgo, “la finestra sull’Occidente”.

Attraverso oggetti quali dipinti, gioielli, armi e documenti unici, la mostra regala una panoramica sulla vita di una delle figure più intriganti della storia mondiale. Egli stesso, in gioventù, si circondò di oggetti d’arte tra cui un Rembrandt (acquistato per 80 fiorini), con il quale gettò le basi per la collezione dell’Hermitage di San Pietroburgo.

Viaggiatore quale era, Pietro il Grande fece due viaggi nell’Europa Occidentale. In una di queste occasioni visitò la Repubblica dei Paesi Bassi, dove si lasciò ispirare in particolar modo da Amsterdam, uno dei centri mondiali del commercio e della scienza, che prese ad esempio per la fondazione della sua nuova capitale russa. In particolare la mentalità liberale e i canali unici nel loro genere furono per lui di grande impatto.

La sua trascinante curiosità era davvero notevole, e gli permise di allacciare rapporti duraturi con personalità olandesi preminenti quali Nicolaas Witsen (sindaco di Amsterdam), Christoffel van Brants (trasportatore e commerciante di grano e armi), Albert Seba (farmacista e collezionista di prodotti naturali) e Frederik Ruysch (medico, anatomista e botanico). Come una spugna, Pietro il Grande assorbì le loro conoscenze, che mise in pratica nella costruzione di navi e strumenti, e nell’arte della falegnameria; era inoltre in grado di praticare incisioni, autopsie, estrazioni dentarie, di produrre carta, di dedicarsi al giardinaggio, ai processi di stampa e tanto altro.

Come nessun altro, egli seppe riconoscere l’importanza della manodopera, tanto da essere in grado di padroneggiare ben quattordici mestieri. Basta osservare come mise in pratica queste sue conoscenze in Russia, per capire quanto lo zar fosse una persona amante dell’innovazione. In particolare i molti oggetti personali dello zar, tra cui i magnifici costumi e il carro, dimostrano quanto i suoi gusti fossero influenzati dall’Occidente europeo. La collezione del Museo Statale Hermitage di San Pietroburgo è il punto di partenza della mostra, arricchita da collezioni provenienti da musei e istituti nazionali e internazionali.

L’anno dei Paesi Bassi e della Russia

Il 2013 si svolgerà nel segno dello speciale rapporto tra la Russia, l’Olanda e Amsterdam. Sin dal Secolo d’Oro infatti, i due Paesi erano importanti partner commerciali, e hanno consolidato i loro rapporti nei secoli successivi. Così nel 1813, con la caduta di Napoleone, i Cosacchi avanzarono fino alle porte di Amsterdam, e molti degli Orange si unirono in matrimonio con membri della dinastia Romanov. I legami tra Russia e Paesi Bassi vennero infine coronati nel 2009 con l’apertura dell’Hermitage Amsterdam, il satellite in Europa Occidentale del famoso Museo di San Pietroburgo.

4 Aja (Gemeentemuseum Den Haag): La meraviglia delle ceramiche Blu di Delft – fino a metà 2014

Le famose ceramiche blu di Delft sono considerate simbolo del benessere olandese durante il Secolo d’Oro. Nonostante ciò, questi pezzi così importanti per il patrimonio culturale olandese, non si vedono spesso nei musei. Il Gemeentemuseum de L’aja, che possiede una delle più grandi collezioni al mondo di ceramiche di Delft, va controtendenza.

Attraverso l’esposizione permanente che dal 1 dicembre sarà allestita nelle sale del museo, viene raccontata l’interessante storia di quattro secoli delle famose porcellane blu, accanto alle quali saranno esposti anche esemplari multicolore, particolari vasi per tulipani e piatti dalle decorazioni più semplici. Un’installazione inoltre, mostra come ancora oggi i designer traggano ispirazione dai modelli più antichi. Insomma, le porcellane blu di Delft sono molto amate anche ai giorni nostri!

La Compagnia delle Indie Orientali (in olandese Voc) fece conoscere ai connazionali olandesi le porcellane orientali all’inizio del XVII secolo. La lucentezza, le magnifiche decorazioni e le forme esotiche stimolavano la fantasia, ma solo i cittadini più facoltosi potevano permettersi questi prodotti pregiati provenienti dalla Cina. L’industria manifatturiera delle porcellane di Delft accettò la sfida, cercando di riprodurre il più fedelmente possibile le caratteristiche dei prodotti cinesi. E vi riuscì con successo, poiché i suoi pezzi raffinati e lussuosi furono riconosciuti in tutto il mondo come la migliore alternativa alle porcellane da importazione: si incominciò così a parlare delle “porcellane di Delft”.

Intorno al 1660, quando Vermeer realizzò il suo famoso dipinto Veduta di Delft, la città contava già diversi produttori di ceramiche. Nel XVII e all’inizio del XVIII secolo, Delft divenne leader incontrastata delle porcellane blu.

La meraviglia delle Ceramiche Blu di Delft dona una visione completa dell’industria manifatturiera delle porcellane di Delft attraverso i secoli, con una esposizione interessante non solo per il pubblico nazionale, ma anche per i turisti.

Si noterà come queste porcellane occidentali abbiano avuto un forte impatto sulla cultura olandese, e che esercitano un fascino ancora molto forte, ed ispira anche diversi artisti e designer moderni. Questa continuità viene messa in mostra proprio al Gemeentemuseum de L’aja, dove si possono trovare pezzi antichi accanto alle creazioni più moderne del XX secolo.

Info: www.gemeentemuseum.nl