Campi in Francia
Perros - Granito Rosa
Crozon
Castello di Loches

Passiamo da Cuneo e passiamo il confine attraverso il Colle della Maddalena; siamo tra le montagne e ci resteremo per un po’.Via Gap, Grenoble, Voiron; una serie di laghetti e dighe si affacciano lungo il percorso.
Ci dirigiamo verso Bourg en Bresse e la strada si fa più liscia, le colline più dolci, si comincia a intravedere il paesaggio verdeggiante e prosperoso della Borgogna. Intanto è passata tutta la giornata e ci fermiamo a cenare e dormire a Digoin, sulla Loira: un bel paesino, ordinato e piacevole ma praticamente deserto.

Il mattino dopo si riparte alla volta di Moulins, Bourges, Tours. Qui ci accompagnano per chilometri campi di grano o di girasoli e anche campi di mucche, direi…
Avanti verso Laval, sfioriamo Fougères, con le sue grandi fortificazioni, siamo in Bretagna! Ma dobbiamo proseguire fino alla nostra meta, Dinan. Dopo un po’ ecco, si intravede l’oceano e all 18:00 siamo arrivati. Ci sistemiamo in albergo e usciamo; per prima cosa… corriamo indietro a mettere la giacca! Giriamo tra le viuzze su cui si affaciano le tipiche facciate a graticcio, nel parco dietro alla grande chiesa gotica e scendiamo lungo la strada che conduce al porto sul fiume. Questa bella cittadina sarà la nostra base per tre giorni.

Ci svegliamo davvero in Bretagna e decidiamo di andare a Saint Malo. E’ imperdibile. Il cuore della città fortificata (Intra-muros) è allegrissima: negozi, bar, chioschi, persone che suonano lungo le strade e nelle piazzette; l’architettura degli edifici è molto bella e il giro delle mura è lungo… Sotto, da un lato la città, dall’altro ampie spiaggie di sabbia finissima che brilla al sole, per alcune ore. Perchè poi le spiaggie scompaiono, inghiottite dall’alta marea!!
Lasciamo Saint Malo per dirigerci alla Pointe du Grouin, verso Cancale, paese delle ostriche per eccellenza. Da questo punto panoramico si avvista in lontananza Mont Saint Michel.

Il secondo giorno passiamo la mattina gironzolando per il grande mercato di Dinan. Il pomeriggio visitiamo Cap Fréhèl, oasi naturalistica e riserva ornitologica. Ci avvolge una densa nebbiolina. Dall’alto dei faraglioni si vede il mare calmo e scuro. Dal faro si diramano chilometri di sentieri da percorrere a picco sul mare. Passeggiamo un po’ e andiamo a visitare Fort La Latte, a tre chilometri di distanza (pigri: in macchina, mica a piedi!) E’ una fortezza costruita su una sporgenza di roccia, ovviamente a strapiombo sul mare! Dalla torretta la vista dell’acqua è vertiginosa. Verso sera si mette a piovere e torniamo a casa.

Giorno tre, è la volta dell’entroterra.
Andiamo a trovare Mago Merlino, andiamo a Paimpont, nella foresta di Brocéliande. Il paese è piccolo ma molto carino, in mezzo ai boschi sulla riva di un lago. Ci sono molti luoghi magici da visitare; sono distanti tra loro, ci si sposta per lo più in macchina tra uno e l’altro e poi si segue il sentiero fino al punto indicato.
Scegliamo la Fontana di Barenton, luogo del primo incontro tra Merlino e la fata Viviana. Il sentiero di terra rossa è morbido e le fronde verdi degli alberi coprono quasi la vista del cielo. Dopo circa venti minuti di cammino ecco la fonte. A tratti escono dal fondo delle strane bolle… è azoto…ah, no! E’ la saggezza del mago!
Ripartiamo per cercare la tomba di Merlino ma qui ci perdiamo e vaghiamo per un po’ in tondo nella campagna.
Allora andiamo a visitare il castello di Combourg, dove visse da giovane François René de Chateaubriand. Ci becchiamo la visita guidata in francese, che è stata (davvero!) molto interessante.

Il quarto giorno si parte verso il Finistère.
Facciamo tappa a metà giornata a Perros Guirec, sulla costa di granito rosa. Ci sono enormi massi rosa tondeggianti incastonati l’uno sull’altro che emergono dall’acqua e lunghe passeggiate sul mare. Anche la case sono rosa, di pietra rosa, quella dei massi. Un luogo davvero particolare.
Ripartiamo per arrivare verso sera a Crozon, la seconda base.
E’ una penisola in miniatura, a cui si accede attraverso un ponte e l’albergo è in un piccolissimo paese. Questo posto ha proprio l’aria di essere alla fine di qualcosa. Il crepuscolo arriva tardi, almeno un’ora dopo rispetto all’Italia.

La mattina seguente andiamo a visitare Locronan, un paesino molto turistico, interamente costruito in pietra con negozietti d’arte (e non) e locali tipici. Visitiamo i negozi e pranziamo in una creperie dall’atmosfera accogliente.
Proseguiamo per Quimper. La città è bellissima: un grande centro storico di edifici con facciate a graticcio, negozi, locali e il fiume che la attraversa. Oggi c’è il Festival di Cornovaglia. Nella piazza di fianco alla grande cattedrale si alternano orchestre di musica tipica e all’interno del cortile gruppi di giovani in costume ballano danze bretoni. Tra il pubblico, anche qualche scozzese in “gonnellino”. Ci fermiamo ad ascoltare piacevolmente fino a sera.

Il sesto giorno è in “programma” la rotta verso nord. Da Brest a Le Conquet e poi su, percorrendo la strada dei fari. Raggiungiamo Pointe Sainte Mathieu, con il grande faro bianco e rosso e l’abbazia del 1200 vicina. Un posto incantevole, ma c’è la nebbia e si vede poco lontano dalla costa.
Costeggiamo l’oceano senza vedere più fari ma solo i vicini prati che degradano nel mare e le spiagge con le barche in secca, fino ad arrivare a Brignogan, con il faro dell’Ile Vierge, il più grande di Bretagna. La sommità si perde nella foschia e la sirena antinebbia suona. La bassa marea mostra mucchietti di alghe nere. E’ un po’ cupo, ma molto poetico!

Comincia un alto giorno e siamo diretti alla pointe du Raz. Sulla strada, ci fermiamo a visitare Douarnenez e Audierne e finalmente ci siamo. Una folla di turisti cammina verso il promontorio, tutti insieme. C’è un povero cavallo che traina in salita un carro pieno di gente, e questo mi fa tristezza. Poi si arriva e nonostante il gran numero di persone si ha un’impressione di vuoto: il promontorio roccioso, uno scoglio, un faro, una piccola striscia di terra che affiora appena dall’acqua (l’isola di Sein) attraversati da un’acqua più increspata. E dopo? Solo oceano per miglia, miglia, e miglia. Sembra quasi di vederlo tutto!

Siamo così all’ultimo giorno.
Esploriamo la penisola di Crozon, le sue punte panoramiche, i paesi, le spiagge nelle insenature. Dopo una curva ci appare Brest; vicinissima, appena due o tre chilometri, eppure in macchina ci vuole almeno mezz’ora per raggiungerla. Da Le Fret partono i traghetti che portano là, ma noi stiamo aguardarla dall’altra sponda. Ci sarebbero ancora moltissime cose da vedere, ma non c’è più tempo.

Partiamo lasciandoci alle spalle il mercatino di Crozon con i crostacei che ancora si muovono sui banchi, e questa volta percorriamo la costa sud. Mi piacerebbe almeno intravedere il morbihan ma piove e c’è ancora nebbia.
Passiamo vicino a Nantes, Angers, da Saumur e ci becchiamo un acquazzone formidabile. Ci fermiamo a dormire a Loches, nella valle della Loira, la valle dei castelli. Anche Loches ha il suo, imponente, molto bello. E’ una cittadina tipicamente medioevale, veramente di “charme”, come si dice…

Ripartiamo e la strada ci porta attraverso Chateauroux, Vichy, Le Puy, nella zona dei vulcani, dove facciamo l’ultima tappa. Ogni posto, anche se visto di sfuggita, è quantomeno interessante. Riguadagnare il colle della Maddalena questa volta è un po’ più dura; la strada tra le montagne è proprio di montagna, curve su curve. E così, dopo 4200 chilometri bellissimi, arriviamo a casa.

Troverete molto altro qui: http://liberakri.altervista.org