Ponte sulla Loira
Tipica chiesetta bretone
Foresta di Paimpoint
Vie del centro storico di Vannes
Dolmen di Carnac

Martedì e Mercoledì 5 Agosto 2003 – Si parte!

Finalmente si parte! Decidiamo di lasciare una bollente Milano verso le 20 di martedì 5 agosto, sfruttando le ore fresche della nottata per viaggiare in direzione Traforo del Frejus… Nel dubbio climatico della temperatura bretone, i nostri bagagli sono essenziali e vanno dal costume alla giacca pesante. Le giornate precedenti sono servite a contare kilometraggi e a leggere depliants e guide turistiche, in modo da sfruttare al meglio i 10 giorni di vacanza… Alle 22.58 traforiamo (28.10 euro) e siamo in Francia… scegliamo di passare, percorrendo le autostrade, da Lione, puntando verso Orleans, quindi Tours. Consigliabile una buona scorta musicale, tra una sosta e l’altra tiene compagnia. Le autostrade francesi sono ottime, le aree di sosta tutte ben attrezzate, ci rendiamo presto conto, come sempre, che il caffè è buono solo in Italia…! In tarda nottata ci fermiamo per qualche ora e al risveglio ci sorprende la valle della Loira. A colazione continua la saga del caffè deludente, ma le croissant sono davvero insuperabili.

Direzione Nantes e quindi Redon e alle 16 siamo al nostro B&B… speravamo di trovare qualche grado in meno, in realtà realizziamo che anche qui si muore di caldo! Il gestore del B&B ci fa presto capire che non si era mai verificata una simile temperatura e il suo peloso cane lo conferma… ci arrendiamo e ci riposiamo in attesa della sera, che sarà calda come il giorno. Lungo la strada ci sorpendono le numerosisisme chiesette gotiche, iniziamo a fotografarle, poi scopriamo che se ne potrebbe realizzare un documentario tanto sono numerose… ogni paese, anche il più piccolo villaggio, ha la sua chiesetta al centro. Un interrogativo permane: ma si è in Bretagna già a Nantes?

Giovedì 7 Agosto – Visita alla città di Rennes

Finalmente inizia la vacanza bretone! Per ambientarci oggi ci dirigiamo verso Rennes, capoluogo bretone. Lungo la strada sono già tanti i paesini che danno indicazioni sui megaliti celtici e in uno di questi ci fermiamo per il primo sidro del nostro viaggio. Rispetto ad altri, il sidro bretone è caratterizzato dall’addizione di anidride carbonica – è più frizzante – e dalle molte varianti comprese tra il secco e il dolce. In Bretagna è bevutissimo, si trova tanto alla spina, quanto in bottigliette che in bottiglie grandi; è spesso servito con le galletes nei menu’ a prezzo fisso, insomma, è più semplice trovare sidro che acqua.

Rennes, capoluogo della regione, è davvero molto carina: qui vediamo le prime architetture tipiche, sopravvissute all’incendio del 1720 causato da un carpentiere ubriaco che accidentalmente diede fuoco ad una catasta di trucioli. Alcune sono così precarie che sembrano cadere da un momento all’altro, in realtà sono tutelate e vincolate come bene artistico. Mezza giornata basta a visitare tutta la città storica, così nel pomeriggio decidiamo di bagnarci nell’oceano…
La voglia di fresco è tanta e ci dirigiamo verso Point de Pen Lan, a sud della città di Musillac. A dire il vero qui l’oceano non è granchè, ma la brezza marina e la spiaggia piena di conchiglie di ostriche hanno il loro fascino… Per cena decidiamo di organizzarci visitando un ipermercato… è sempre molto divertente osservare ciò che viene venduto nei centri commerciali, specie sul versante alimentare, che apprezziamo parecchio…! Ottimi gli insaccati e i prodotti di pasticceria!

Venerdì 8 Agosto – Broceliande, la foresta di Paimpoint e lo Chateau di Josselin

La giornata di oggi la dedichiamo all’entroterra, scoprendo la prima delle due foreste magiche bretoni… Arriviamo al paese di Broceliande, dove si può visitare la piccola e antichissima chiesa abbaziale. La foresta di Paimpoint è il luogo dove re Artù ricevette la spada Excalibur dalla fata Viviana, la misteriosa signora del Lago che divenne poi amante di Mago Merlino. Subito dopo ci rechiamo all’Ufficio Informazioni per chiedere una cartina dei sentieri da percorrere, ma scopriamo che è chiuso… la proprietaria italiana di un negozietto turistico di oggettistica celtica ci informerà che in realtà il suddetto ufficio è quasi sempre chiuso ed è più facile trovarne gli impiegati al bar o in giro per il paese… Così, come molti, chiediamo consigli e informazioni a lei: ha ottime guide molto dettagliate. Non siamo tipi da decine di kilometri in montagna a piedi, quindi puntiamo su una delle tante mete possibili e ci dirigiamo verso la sorgente dell’eterna giovinezza… anche oggi fa davvero molto caldo e neanche la frescura degli alberi mitiga gli oltre 30 gradi. La meta però val la pena: è una sorgente dove leggenda vuole si siano incontrati per la prima volta Mago Merlino e la Fata Viviana. Al momento sembra che di magico abbia la sua frescura, per cui un cagnolino ci si inzuppa dentro ottimizzando tutta la superficie a contatto con l’acqua!

Desistiamo da ulteriori camminate e ci rechiamo a pranzare a Josselin, dove ci attende un bellissimo castello… Paghiamo il biglietto (caro) e ci fanno accomadare in attesa dell’inizio della visita guidata… sigh! In Francese! Ben tre quarti d’ora per visitare tre stanze, neanche poi così interessanti e senza possibilità alcuna di sfuggire! Indimenticabile! Ceniamo a Redon, vicino al B&B, da “Patates&Compagnie”, un localino non troppo economico ma davvero carino, specializzato in carni grigliate e patate al cartoccio, la cui caratteristica più importante è che serve la cena anche fino alle 23! Stasera infatti abbiamo scoperto che già dopo le 21 diventa difficile cenare.

Sabato 9 Agosto – Guerande, le saline, il mare e La Roche Bernard

Oggi si va al mare! Da Redon puntiamo verso san Nazaire… Già che ci siamo, giriamo tutta la baia prendendo la strada costiera che ci porta verso Guerande, carinissimo paesino medievale racchiuso da possenti mura. Per capire come uscirne, ci gireremo intorno una decina di volte…! Usciti dal paesino, ci dirigiamo verso le saline… sono piuttosto brulle, poco curate, senza mulini e il sale è piuttosto grezzo, grigio e impuro. Insomma, se avete visitato le saline italiane di Margherita di Savoia o di Trapani, queste deludono davvero. Ma tant’è, non siamo sul Mediterraneo…
Sulla strada delle saline si trova un grosso negozio turistico zeppo di ricordini di ogni tipo piuttosto cari, e anche il sale venduto è molto caro! Si trova nella versione grossa e grezza o nella versione “fleur du sal”, il nostro sale fino per intenderci, o ancora, già aromatizzato in comodi cari barattolini di vetro! Decidiamo di fermarci per fare il bagno in spiaggia a Piriac sur Mer, sulla punta della penisola. L’acqua è splendida, neanche tanto fredda. Oltre 30 gradi anche oggi, ma qui non hanno ombrelloni e sono di pelle piuttosto bianca! Non possiamo stare a lungo al sole fuori dall’acqua, meglio non rischiare il color gambero… breve pausa a raccogliere bellissime conchiglie e a mangiare, il mare mette fame!

Il pranzo, che da oggi in poi sarà non prima delle 16, è nel paesino di La Roche Bernard. Val la pena fermarsi perchè è davvero carinissimo e nel centro storico ci sono deliziose Creperie. Oggi scopriamo anche la Chantilly della Maison, una sorta di panna fatta in casa che sulle Crêpes è buonissima! Il locale, vuoto prima che entrassimo noi, si riempie quando altri passanti scorgono i nostri piatti!!!
Passiamo dal supermercato a Redon per la spesa, per una cena frugale in notturna, e torniamo a riposarci al B&B.

Domenica 10 Agosto – Vannes

Oggi cambiamo B&B. Lasciamo Redon alla volta della regione del Morbihan, per il nostro prossimo B&B vicino Camors. Lungo la strada ci fermiamo a visitare la deliziosa cittadina storica di Vannes. E’ caratteristica sia fuori le mura che al suo interno. Il centro storico si visita in poco tempo e vale la pena fare un giretto anche fuori le mura per ammirare i bellissimi giardini o i lavatoi con coperture di piccole tegole nere. Nel 1532 venne proclamata proprio qui l’annessione del Ducato di Bretagna alla Francia. Si visita in poco tempo, è davvero molto piccola.

Noi proseguiamo verso Lorient e quindi Camors, dove ci attende il nostro B&B immerso nel verde delle foreste circostanti… una vera pace! La proprietaria del B&B è inglese, ha studiato in molti luoghi e conosce molte lingue tra cui anche il greco e il latino… ci accoglie davvero con grande gentilezza, preparandoci anche un tè e invitandoci dopo una doccia a chiaccherare con la sua famiglia davanti ad una fresca birra… neanche la stanchezza frena il nostro inglese che da qui ai prossimi sei giorni migliorerà! Le tre stanze per gli ospiti sono molto grandi e accoglienti, tutte con servizi propri. Ci sentiamo subito come a casa, è davvero bello viaggiare così!
Anche a Camors le possibilità di gustare specialità locali e galletes non mancano, quindi usciamo per la cena. La Mrs. Oldfield, proprietaria del B&B, ci avverte di non andare alla “pizzeria” (leggete con l’accento inglese sulla ‘e’) e si complimenta con noi perchè abbiamo prenotato per più giorni e in anticipo… al contrario di tutti gli altri italiani! Italiani, siamo portatori di questo messaggio: prenotate con congruo anticipo e non chiedete la stanza solo per una notte!

Lunedì 11 Agosto – I megaliti celtici, Carnac e dintorni

Dolmen, menhir, tumuli celtici a migliaia!
Giornata dedicata alla cultura celtica… Tutta l’area di Carnac e dintorni costituisce il sito con la più alta concentrazione al mondo di megaliti. Anche i non appassionati di cultura celtica hanno di che stupirsi… sono migliaia le pietre disposte singolarmente, a tunnel, a tumulo, a dolmen, in cerchio, a costituire un quadrato o ancora un semicerchio molto ampio… Chi ha visitato altri megaliti, non si aspetti grossissime pietre: qui sono migliaia, ma non esagetaramente enormi. Anzi, spesso gli allineamenti come quelli di Carnac, vanno da pietre anche molto piccole fino al massimo a due-tre metri di altezza. Il più grande, detto anche il Grand Menhir Briseè, era alto 30 metri ma ora giace al suolo spezzato in tre. Ciò che stupisce rimane dunque il grande numero e le bellissime decorazioni su alcuni megaliti: simboli di animali, rune e iscrizioni che lasciano ancora agli esperti dubbi sulla loro interpretazione…

Su consiglio della padrona del B&B, cominciamo il nostro itinerario da Erdeven, dove è possibile camminare in mezzo ai menhir. Gli allineamenti di Carnac, poco più avanti, sono infatti protetti da recinzione. Cominciano qui le nostre supposizioni… a che saranno servite mai tante pietre allineate in questo modo? Significati astronomici, astrologici, magici, religiosi? Una ipotesi prende il sopravvento sulle altre: di giorno servivano per dormire all’ombra, mentre di notte doveva essere un sacco divertente giocarci a nascondino! E tutti quei megaliti più bassi laggiù in fondo? Asili per bambini! Ogni bimbo aveva la sua pietra…

Proseguiamo la strada per ammirare gli incredibili allineamenti di Carnac di Menec (1100 megaliti), Kermario ( 1029 menhir su 10 file) e Kerlascan... si tratta di migliaia di pietre disposte secondo precisissime geometrie. La nostra curiosità ci porta anche ai tumuli di saint Michel, Kerkado (del 3.800 a.C. , ingresso 1 euro) e molti altri sulla strada; si tratta di probabili tombe costruite con dolmen a tunnel e pietre a secco. La pietra posta in alto, orizzontale, riporta quasi sempre l’incisione di una grossa ascia.
Di notevole bellezza anche il complesso di Locmariaquer con il grande menhir spezzato e la Table de Marchands, un dolmen lungo 30 metri.
Ancora, molto bello anche il Dolmen de Pierres Plates, una camera lunga 24 metri con megaliti con bellissime incisioni. Quest’ultimo si trova nei pressi di una spiaggia, in genere un omino attende i turisti con lampade tascabili che consentono di ammirare le incisioni in luce radente; non visitatele se avete paura dei ragni!

Martedì 12 Agosto – Nel Finistere…

L’intenzione di oggi era di visitare l’isola di Ouessant, ma giunti all’estremità ovest della Bretagna, a Le Conquet nel Finistere, i traghetti eran tutti prenotati… Peccato, sull’isola vi è anche il Museo dei Fari e anche i traghetti che permettono di osservare delfini e specie marine dallo speciale fondo trasparente sono tutti pieni… consigliamo, come le guide riportano, di prenotare almeno un giorno prima, anche perchè le traversate non sono brevi e se le condizioni dell’oceano non permettono non si naviga… Anche il parcheggio per le auto avverte che in caso di mareggiata non si assumono danni se la macchina venisse spazzata dalla furia delle acque!

Beh, ci godiamo la nebbia che avvolge l’estremità più occidentale della Bretagna e decidiamo di andare all’altra estremità bretone nella penisola sottostante… Attraversando Brest (città portuale squallida nella zona bassa e modernissima nella zona alta, in quanto totalmente distrutta durante la seconda guerra mondiale) ci dirigiamo verso il Pointe de Penhir, passando dalla meravigliosa penisola di Crozon che regala scorci bellissimi e soste panoramiche.

Poco più avanti, invogliati da un’insegna di Creperie, che risulterà chiusa, ci fermiamo al Museo del Sidro. C’è da dire che ne val la pena… non tanto per il museo in sè, che anzi è piuttosto scarno e consta di una calda passeggiata nell’aia tra gli antichi strumenti per la produzione del vino di mele, quanto per le degustazioni finali. Assaggiamo non solo il sidro in purezza, ma anche le diverse varianti sul tema, dalla crema al sidro al liquore, ai cocktail e quant’altro. Impossibile esimersi poi dall’acquisto di qualche bottiglia… un consiglio: andateci a stomaco pieno, eviterete di uscirne troppo brilli!

Al Pointe de Penhir, sull’estremità della penisola, mangiamo la migliore gallette bretone in un baretto davvero da poco, all’aperto: il paesaggio è unico con un mare splendidamente cristallino!
Una curiosità: il nome Penhir, “piselli”, deriva dal fatto che le rocce arenarie sembrano una cascata di piselli, per l’erosione del vento e del mare…! Sulla strada del ritorno visitiamo anche Locronan, un paesino medievale, tutto decorato con fiori, usato come scenografia di molti film…

Mercoledì 13 Agosto – Quimper, Concarneau e Pont-Aven

La giornata di oggi prevede un giro lungo tutta la costa sud che va da Quimper verso Lorient. Quimper è una città nota per il suo coloratissimo centro storico e per la produzione di ceramiche. Oltre alla visita del centro storico, nelle sue strade coloratissime, sempre piene di bancarelle e alla magnifica cattedrale, ci rechiamo alla visita guidata della fabbrica di ceramiche HB Henriot: davvero interessante, ogni singolo pezzo è realizzato a mano. L’argilla primitiva, ricca in caolino, è molto bianca; alla cottura segue una fase di asciugatura e quindi di reimmersione in barbottina. Una volta pronto il pezzo passa alle donne che decorano a mano il prodotto, con abilità straordinaria: in ultimo firmano sul retro con la loro sigla la ceramica che passa alla vendita. Inutile dire dei prezzi astronomici persino dei pezzi venuti non benissimo di seconda scelta…! Per gli appassionati, vicino alla fabbrica si trova il museo delle ceramiche, con oltre 500 pezzi storici esposti.
E adiacente a tutto questo, una fabbrica di biscotti artigianali che realizza e fa assaggiar anche i tre dolci tipici bretoni: il Far Breton, il Kouign Amman e Il Gateau, buonissimi…!

Lasciamo Quimper per tornare verso la cittadina fortificata di Concarneau. Trattasi di cittadina sull’acqua, racchiusa da mura, affollata di turisti in gran parte italiani… l’idea è una sorta di macchina da soldi per turisti, con saltimbanchi, creperie, decine decine di negozi di souvenir in strettissime viuzze… una disneyland del souvenir di ogni sorta. Abituati a luoghi più tranquilli, pranziamo e in gran fretta cambiamo paesino.
Ci muoviamo alla volta di Pont Aven, deliziosa cittadina lungo il fiume, con tanti romantici ponti fioriti, mulini e biscotti al burro! La cittadina, che si sviluppa tutta lungo un dolcissimo fiume, è tra le più pittoresche: sono moltissime le scuole e le gallerie d’arte. E’ qui infatti che molti pittori impressionisti, molti francesi, hanno dipinto e soggiornato a lungo… in primis il celebre Gauguin, di cui giganteggia il “Cristo giallo” in centro paese. Sul lato gastronomico, giganteggia la più celebre fabbrica di biscotti al burro bretoni, la “Traou Mad”: c’è chi dice siano i più veri e i più buoni, e anche noi non ci possiamo esimere dall’acquisto di una bella scatola di Galettes decorata!

Giovedì 14 Agosto – La foresta incantata di Huelgoat

Sulle tracce della tomba di re Artù e del Sacro Graal… giornata tra i sentieri e le magie della foresta di Huelgoat… Segnaliamo che in gran parte della Bretagna i cartelli di indicazione stradale sono scritti tanto in Francese, quanto in lingua Bretone, specie nella parte occidentale e nel Finistere. Nella parte più orientale della regione predomina invece il dialetto “Gallo”. Le nostre esigue conoscenze di francese non ci permettono di apprezzare tali differenze…

Torniamo a Huelgoat: ci accoglie un affascinante lago, di fronte al quale vi è l’ingresso alla foresta. La foresta comprende 100 ettari di rocce, massi, alberi, stagni, sorgenti, gole e grotte… Leggenda narra che qui sia sepolto il corpo di Re Artù (… ma re Artù, in quanti posti è stato sepolto?! ), che qui viveva la fata Morgana (sua sorella), che qui re Artù avesse trovato il Sacro Graal e che qui sia tuttora sepolto il suo tesoro. Noi, come novelli Indiana Jones ci addentriamo tra massi, imponenti radici e alberi e attraverso una strettissima scaletta verticale penetriamo nella grotta del diavolo… lo spettacolo lascia senza fiato (o sarà la stanchezza?!). La grotta è indicata come la porta dell’inferno e all’interno scorre il fiume Fao, detto anche fiume delle Fate o fiume d’Argento per la presenza di miniere di piombo argentifero.

Risaliamo in superficie dove tra dubbi su quali sentieri intraprendere riusciamo a raggiungere la pietra tremolante. La “Pierre tremblante” è un macigno di oltre 100 tonnellate che oscilla leggermente se si riesce a far leva su un punto particolare con la schiena… ci proviamo in molti, ma solo due arditi personaggi vi riescono, di cui uno un esile ragazzino! Decidiamo che è ora di una buona creperie e per rinfrancarci da tanta fatica ci gustiamo una galettes in una terrazza sul lago…

Al ritorno verso il B&B ci fermiamo a Pontivy, piccola cittadina con tanti negozietti, per qualche foto e qualche acquisto (Segnaliamo un negozio di artigianato e prodotti tipici irlandesi da urlo!). A Baud cornamuse bretoni, trombe e figuranti in costume danzanti ci annunciano la fest-noz di domani, ferragosto dedicata agli antichi mestieri.

Venerdì 15 Agosto – La penisola del Quiberon e la Fest-noz di Ferragosto

La mattina di oggi inizia con una chiaccherata in inglese con i gentilissimi e affettuosi gestori del Bed&Breakfast… Abbondante colazione, come sempre, e ultima giornata verso il Quiberon, strettissima penisola con lunghissime spiagge sabbiose e coste frastagliate. L’ingresso nella penisola del Quiberon è così stretto da esserci solo la strada e due lunghissime spiagge adiacenti, una a sinistra e una a destra… Come la foto dimostra non sono molto frequentate, se non da allievi con tanto di caschi e tute, di una scuola di una sorta di vela su ruote… Il centro abitato sulla punta della penisola è il classico paesino di mare, interamente dedicato alla balneazione e alla talassoterapia e comprende anche due piccoli porti turistici. Da qui vi è anche la partenza per le isolette della baia.

Lasciamo alle nostre spalle il Quiberon e ci rechiamo per il pranzo ad Auray dove se volette mangiare ottime omelette segnaliamo la Creperie “Ar Biblic” (46, route de Vannes a Ste Anne d’Auray).
Torniamo al B&B e ci prepariamo per la serata alla fest-noz, nella foresta di Baud… il luogo è davvero suggestivo: è stato ricreato un villaggio di legno con casette e stand gastronomici, oltre ad una grande pista di ballo con tanto di complesso… Rimaniamo sbalorditi, tra musiche celtiche e migliaia di persone, scopriamo che tutti ne conoscono i balli… tenendosi per mano creano cerchi e si muovono a ritmo di precisi passi di gruppo legati ad ogni singola musica suonata o cantata… Dai bimbi ai nonni, la tradizione si rinnova. Sono pochi i turisti e moltissima la gente del posto. Mentre i più ballano, molti altri mangiano ai tavoloni allestiti sotto gli alberi… si va dal self-service di carne arrostita e patate fritte agli stand di birra e vino bretoni, fino alle Crêpes e galettes… Tutto ha un sapore allegro, conviviale, celtico, antico e nuovo insieme.

Sabato 16 e Domenica 17 Agosto – Da Chartres al Monte Bianco fino a Milano

Si riparte… ma il tragitto ci riserverà parecchie sorprese… Prima di andar via, una foto di rigore con chi ci ha ospitati per una settimana: Mrs. Oldfield. Se volete andare da lei, ricordate di prenotare in anticipo e mai per una notte sola, questo il suo messaggio! All’andata siamo passati dalla Valle della Loira, ma ora decidiamo di percorrere la strada verso Parigi, quindi il Monte Bianco e infine Milano.

Ci fermiamo per una visita alla cattedrale di Chartres… bella, ma versa in condizioni che urlano “Restauratemi!” Le splendide vetrate sono molto sporche, così come tutto l’interno della cattedrale. Durante la visita assistiamo anche ad un matrimonio…

L’idea è quella di proseguire per un salto a Parigi ma le alte temperature di questi giorni ci frenano (ndr, era la famigerata estate del 2003) e preferiamo proseguire in direzione sud. Mentre maciniamo kilometri su kilometri discutiamo sul nucleare e sulla tanta energia elettrica usata in ogni dove in Francia, sui tantissimi pali piccoli e grandi della corrente che ne costellano i paesaggi… Ma dove sono le centrali nucleari? Neanche il tempo di finire la domanda e si staglia all’orizzonte ciò che vedete nella foto qui accanto… tutto intorno alla centrale tutto sembra perfetto, alberelli ordinati, giardini botanici, parchi giochi per i bimbi… Vicino ad un’altra centrale, con tanto di binario che vi entra dentro, troveremo persino un cartello di legno nel villaggio con scritto “Che bello abitare qui…” Rimaniamo perplessi, tutto sommato in Italia abbiamo chiuso le centrali (e non le abbiamo ancora smaltite) ma compriamo la corrente da loro… e le abbiamo già al confine, non saremo risparmiati da eventuali grossi danni… a ciascuno le proprie conclusioni.

Sulla strada verso il tunnel del Monte Bianco incontreremo il circuito di Formula1 Nevers – MagnyCours... una sbirciatina alla curva Senna e una foto sono d’obbligo!

A questo punto è già sera e ci fermiamo ad un distributore per fare gasolio… Argh! I distributori non prendono banconote e le carte accettate sono solo quelle francesi, anche la Visa viene rifiutata ovunque! Quasi a secco, a Lione decidiamo di chiedere aiuto… non capitate mai a Lione in piena notte senza benzina, macchina carica e da turisti! In una zona di pieno Bronx, quando ormai stiamo per decidere di appisolarci in un distributore vicino ad un McDonald chiuso da due ore, in attesa della riapertura mattutina, un cinesino ci da una mano chiamando un ragazzo suo superiore che capisce e ci aiuta usando la sua carta di credito…! Un grazie a questo angelo notturno era dovuto! Decidiamo di scappare da questo luogo, ma una volta usciti da Lione non esistono, lungo l’autostrada, quella serie di hotel del tipo Formule1… ci fermiamo in un’area di servizio e il 17 agosto ci sorprende una splendida alba sotto il ghiacciaio del Monte Bianco; lungo l’autostrada un’altra area di sosta permette di osservare tutte le cime… la natura dà qui il suo imponente e meraviglioso spettacolo. Passato il tunnel attraversiamo la Val D’Aosta e i suoi castelli, quindi torniamo a Milano… alla prossima avventura!

Clima ad agosto

Regione – dicono- più piovosa della Francia… in Agosto non ha pressochè piovuto e le trapunte sui letti dei B&B sono state rimosse molto velocemente. I consueti 15-20 gradi hanno lasciato il campo a temperature che hanno oltrepassato i 40 gradi, giorno e notte. Maglioncini, ombrelli e kee-way non sono mai serviti… (ndr, era la famigerata estate del 2003)

Andare al mare

Se le temperature saranno quelle dell’Agosto 2003, portatevi costumi, creme solari e doposole, ombrellone! Il mare, di solito molto freddo, era infatti molto simile al Mediterraneo. L’acqua pulitissima e cristallina, le spiagge sempre poco affollate… attenti solo alle maree, per cui bisogna calcolare a quale orario andare e spostarsi durante l’arco della giornata. Gli uffici turistici locali hanno calendari delle maree da consultare mensilmente.

Costi, in linea di massima

Il costo della vita è molto simile a quello italiano. I B&B partono dalle 35 euro in su per camera doppia al giorno, per un pasto completo si spendono in media 10 euro a persona, le entrate nei musei o nei castelli sono mediamente care come in Italia, raramente vi sono sconti per studenti. Il carburante costa meno che in Italia e le autostrade sono gratuite in tutta la regione.

Consiglio per gli alloggi

Consigliamo di alloggiare nei Bed&Breakfast selezionati da “Gite De France”: nel sito ufficiale dove è possibile sceglierli, area per area. Ogni B&B è schedato con la relativa foto, i numeri di telefono e le eventuali mail per contattare i gestori. Noi ne consigliamo due, uno a Redon “Drapkin Maison Mavette” e uno immerso nel verde della foresta di Camors, i gestori sono inglesi: Mrs. Oldfield.

Dove andare a mangiare?

Creperie! In Bretagna è d’obbligo assaggiare le Galettes salate (la tipica è la complete, con uovo, formaggio e prosciutto) e le Crêpes dolci, davvero per tutti i gusti e quasi sempre economiche. In alternativa si trova qualche ristorantino a buon mercato dove mangiare carne e pesce, e le celebri ostriche. Abbondano le pizzerie italiane in tutta la Bretagna… il consiglio è di evitarle, la pizza è meglio mangiarla in Italia, se non altro perchè costa meno!

Crêpes e Gallettes

Le Gallettes ci sono piaciute così tanto che abbiamo pensato bene di portarne una scorta in Italia da far assaggiare ad amici e parenti… Marco è stato ormai soprannominato “Mastro Gallettiere” per la laurea specialistica nel prepararle… Per chi non ne avesse mai assaggiate, le gallettes sono una sorta di Crêpes, della consistenza di un centrino, in versione salata: in Bretagna infatti le Crêpese sono farcite solo con il dolce mentre le gallettes sono solo salate. Mentre le Crêpes sono preparate con frumento bianco, le gallettes sono preparate con grano scuro saraceno.
La Gallettes più tipica è la “complete” ovvero farcita con uovo, prosciutto cotto e formaggio (Gruyere o Emmental francese). Le varianti sono molte: c’è chi le chiude come le Crêpes, chi le chiude a portafoglio, chi le rigira sottosopra, chi strapazza l’uovo e chi lo mette intero…

I dolci

I tre dolci tipici bretoni sono il Far Breton, il Kouign Amman e Il Gateau Breton… tutti e tre necessitano di ore di footing per smaltirli! Scherzi a parte il Far Breton è il più delicato, da consumarsi freschissimo in quanto preparato con una sorta di crema cotta; il Gateau chiama una buona tazza di latte fresco per essere inzuppato, è una sorta di frolla al burro e uova; il Kouign Amman è una vera goloseria croccante e dal cuore morbido caramellata.

Muoversi in auto

Potremmo aprire una disquisizione sullo stile di guida dei francesi, ma lasciamo a ciascuno il suo pensiero; ciò che ci ha colpito è però la massacrante campagna di prevenzione incidenti in atto in tutto il paese, autostrade o statali secondarie che siano. Basti pensare che in molte strade, all’inizio un cartello annuncia quanti sono stati i morti l’anno precedente… e sagome nere a grandezza naturale sono collocate lungo tutta la strada relativa a ricordare ciascuno dove è morto. Le varianti di queste sagome nere sono: data di decesso scritta sopra; cuore rosso spezzato disegnato; fulmine rosso disegnato sul capo. Scritte luminose in autostrada avvertono che con un bicchiere in più si uccide e manifesti lungo le superstrade annunciano che senza cinture si diventa assassini…

A parte questo scoraggiamento iniziale, in Francia le strade sono molto buone, i paesi, anche i più piccoli, ben collegati tra loro. Le autostrade sono gratuite, difficilmente vi sono code; i carburanti costano meno che in Italia. Unico preziosissimo appunto: fate il pieno di giorno! Non vi sono infatti stazioni notturne che accettino banconote o carte di credito non francesi!!! Se doveste rimanere senza carburante di notte, potete fermarvi e attendere che arrivi l’apertura mattutina!

Attenti anche i cartelli: spesso non vengono ripetuti e si trovano sul proprio senso di marcia solo le indicazioni verso il luogo dove si sta andando, quindi un occhio ai cartelli della carreggiata opposta eviterà di farvi sbagliare in caso di dubbio…!

Links utili

www.brittanytourism.com – Sito Ufficiale turistico
www.festival-interceltique.com – Festival Interceltico di Lorient
www.bretagna.com – Cosa ci fa un bergamasco in Bretagna?
www.breizhoo.fr – Motore di ricerca bretone
www.breizhcam.com – Immagini satellitari, foto e webcams
www.meteo.fr – Previsioni meteo in Bretagna
photos.comptoir-breton.com – Fotografie dalla Bretagna
www.britia.com – Altre gallerie fotografiche
www.brittany-shops.com – Acquisti bretoni online
www.gouel.com – Tutte le fest-noz online!
www.gwalarn.org – Calendario delle feste tradizionali in Bretagna
www.musee-cidre-bretagne.com – Museo del Sidro
www.latrinitaine.com – Biscotteria e non solo, da visitare in loco!