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Eccoci di nuovo qui, dopo una pausa estiva dovuta a vari “eventi e probabilità” abbiamo deciso di regalarci un weekend alternativo: shopping di Natale a Londra.

Partiamo da Pisa alle 18.50 arrivo a Londra alle ore 20.10 con un ricco volo low cost a Euro 50 a/r a persona tutto compreso. Parcheggiamo l’auto al Park to fly un parcheggio economico vicino all’ aeroporto, che costa Euro la metà di quelli ufficiali dell’aereoporto, economico ed efficiente, addirittura con una navetta ci accompagna dal parcheggio all’aereoporto.

Appena arrivati nel duty free ci accorgiamo di esserci anticipati un po’ troppo e dopo un po’ di giri a vuoto, per perdere il tanto tempo a disposizione, ci avviamo per l’imbarco. Qui mi attende l’immancabile telefonata quotidiana di mammà a cui precedentemente avevo detto che sarei andato a lavorare su un cucuzzolo di montagna senza telefoni pubblici e fuori da copertura del cellulare, per evitare costose telefonate a mio carico, ma a conversazione iniziata ecco l’imprevisto: iniziano gli appelli in varie lingue per l’imbarco e qui mi faccio prendere dal panico… alla domanda di mia madre di quale sia il nome del posto, indico come meta finale del mio presunto week end di lavoro un posto senza montagne, per fortuna mia madre è più rinco di me… !

Torno come al solito sfinito e trovo Sonia che fa gli scongiuri, per passare gli ultimi attimi prima dell’attesa iniziamo a cercare somiglianze nei nostri compagni di volo con i personaggi di Lost, del volo Oceanic… riusciamo a trovare quasi tutti, resta da capire noi due chi siamo; giungiamo alla conclusione che dovremmo essere quelli sfigati che muoiono subito ad aereo precipitato… ! Il volo è regolare e puntuale (bisogna ricordarsi che a Londra sono 1 ora indietro), atterriamo a Stansted a 50 km dal centro; all’interno dell’aereoporto, scendendo al piano sotterraneo, c’è lo Standed express che ci aspetta: parte ogni 15 min in meno di un’ora ci porta in pieno centro, unica nota dolente il costo: 28.70 sterline…
Oltre al biglietto del treno abbiamo abbiamo fatto anche la Travel Card, che consente di viaggiare sulla metropolitana, gli autobus e i tram (sempre ce ne siano, visto che io di tram non ne ho visto neanche uno). Il prezzo varia a seconda della zona che si intende visitare, noi nel dubbio l’abbiamo fatta per tutte e 4 le zone ma per il centro basta la zona 1 e 2. Prendiamo la nostra prima metropolitana di questo weekend, l’impatto è forte perché è veramente molto grande con corridoi, scale, scale mobili, ma c’è una mappa generale in ogni angolo e seguendo il colore e la destinazione troviamo facilmente la nostra piattaforma; è necessario ricordarsi che sulle scale mobili bisogna stare a destra perché la sinistra è per chi ha fretta e cammina.

Usciamo dalla stazione del Tube di Wembley e dopo un primo impatto con il freddo serale, iniziamo l’affannosa ricerca dell’albergo. Io ho con me il mio solito inutile navigatore satellitare (finto tedesco), che ancora una volta ci lascia a piedi e qui si presenta davanti a noi una terribile realtà: non capiamo nulla di quello che ci dicono gli indigeni del posto!! Ero fiducioso nel mio inglese, avendo vissuto in Irlanda un po’ di anni fa e leggendo ancora libri in inglese, ma ahinoi ho perso l’orecchio ed anche la lingua, per farmi capire gesticolo le mani, sembro un impedito e a peggiorare le cose ho la buona idea di chiedere indicazioni a due ubriaconi appena usciti dallo stadio… non capiamo una parola di quello che dicono e ciò che è peggio è che insistono nel cercare di spiegarci la strada.
Alla fine guardando in alto scorgiamo la scritta dell’Ibis hotel e con un po’ di senso dell’orientamento riusciamo a raggiungerlo, ovviamente dopo una oretta buona…. Appena arrivato mi rendo conto che sta per iniziare una inimicizia: infatti la receptionist mi odia, non so il perché probabilmente ha capito che sono napoletano e non posso darle tutti i torti. La stanza non è calda come ce l’aspettiamo e gli accessori da toilette sono minimi, manca l’asciugamano grande da doccia e c’è solo sapone e bagnoschiuma; però c’è il bollitore dell’acqua con bustine di tè e caffè solubile!

Sab 11 Dicembre 2010

Sveglia alle 9.00, le 8.00 inglesi, colazione veloce in camera con tè e biscotti e via a passeggiare per Londra.

Prendiamo la metropolitana verso il centro: qui inizia l’angoscia, non so per quale motivo mi viene la cattiva idea di guardare il cappello di uno che mi sta davanti, dopo poco mi inizia a fissare, chiedo conferma alla Sonia, lui continua a fissarmi, dopo qualche attimo tira fuori dalla tasca un cellulare e me lo mette davanti facendomi guardare lo schermo, ed ecco che fa partire le musiche tipiche islamiche… al momento il mio islamico è un po’ carente quindi potrebbero essere anche versi del corano, il prossimo atto sarà farci saltare in aria lo so, ha iniziato anche a piangere e mi rendo conto che fra 2 fermate viene Westmister, ottimo obiettivo per una bel “caboom”. E’ sicuro questo è un talebano in vacanza, ma con biglietto di sola andata, sudo freddo e per non fare la figura del pirla farfuglio delle scuse a Sonia per scendere alla prossima fermata prima che il tizio si faccia esplodere, si scende a Piccadilly Circus e siamo salvi, sono riuscito ad evitare un week end con il botto!!! Piccadilly Circus ci accoglie con le insegne luminose e al centro di questa piazza, la statua di Eros. Sulla piazza affacciano alcuni megastores tra cui il Trocadero, un centro commerciale con giochi, videogiochi, cinema, casinò e bar…

Percorriamo la Piccadilly Street: il traffico è intenso e le gallerie pedonali sono fiancheggiate da negozi esclusivi, tra cui Fortnum & Mason, nota casa del tè di 3 piani, celebre per le delizie gastronomiche e i cesti da pic-nic; pieno di turisti e inglesi a fare regali natalizi, mi fiondo nell’acquisto sfrenato di tè per la modica cifra di £ 40, mentre invece io cercavo un souvenir per mia sorella e mi perdo fra oggetti come arnie di api, caramelle allo scorpione e porcellane, in alcuni casi un po’ pacchiane; una cosa è certa: abbiamo thè finchè si campa !!

Usciti, prendiamo un coffee to go da Pret à manger e cornetto caldo alle mandorle e al cioccolato. Alla fine del weekend abbiamo provato tutte le maggiori catene di coffee to go e possiamo dire che il miglior caffè è di Starbucks e i migliori cornetti quelli di Pret a manger.

Arriviamo a Trafalgar Square, bellissima e enorme, piena di gente con le due fontane e la colonna con in cima Nelson, infatti la piazza commemora la vittoria navale su Napoleone. Sul lato settentrionale la scalinata che porta alla National gallery, una delle più ricche gallerie di pittura al mondo e tra l’altro gratis, ma noi non abbiamo tempo e rimandiamo la visita dei musei ad un altro viaggio.

Vicino la Chiesa St Martin in the Fields, che è la chiesa parrocchiale di Buckingham Palace con all’interno il palco reale, ci addentriamo in controcorrente visto che deve essere da poco termianata una messa o qualcosa di simile, cerchiamo il palco ma ci riesce di vederlo solo nelle cartoline…

Passeggiata per il quartiere di Soho e visita da Hamleys, un tempio dei giocattoli di 7 piani, ogni piano dedicato a un tema, con animatori che mostrano i giochi. Io compro due giochi per le mie bimbe con la speranza che imparino qualche parola nuova. Il reparto di Harry Potter è molto suggestivo: ci sono le varie bacchette confezionate nella loro scatola, gli stemmi delle case, il volantino di “ricercato”, le monete della Gringott bank …troppo bello!

Continuiamo la nostra passeggiata verso Covent Garden, un mercato in parte coperto che accoglie, nei padiglioni vetrati, negozi di ogni genere tra cui una tea house che offre bicchierini di tè caldo e freddo, io e Piero siamo stati veramente sfacciati… per poi acquistare cioccolato solubile aromatizzato alla cannella e all’arancia (effettivamente credo di averne tracannato un bel po’, ho la pancia che è un minestrone, ho provato thè e cioccolate a tutti i gusti possibili).

Ci dirigiamo verso St Paul’s cathedral passando da Stand e Fleet street e facendo tappa al negozio TWININGS pieno di soli turisti italiani e anche le commesse parlano italiano, molto deludente dopo aver visto Fortnum and Mason …E’ un negozio molto piccolo con dei bei mobili e scaffali in legno; anche qui riesco ad acquistare vari tè che in Italia non si trovano tra cui la camomilla ai semi di mela. Purtroppo arriviamo al St Paul durante un concerto e quindi non ci fanno entrare, così Piero decide di andare a vedere la Tower of London e il Tower Bridge; io non sono molto d’accordo, primo perché sono stanca, secondo perché è già buio e terzo perché la fortezza merita di essere vista anche all’interno e non solo per i gioielli della corona. Cmq ci andiamo e ammiriamo la fortezza dall’esterno, passeggiamo sopra il ponte… e quindi non lo vediamo… ce la potevamo risparmiare… Sfiniti e io con un gran mal di testa, ci dirigiamo verso l’albergo, tappa al Mc Donald per una cena veloce e subito a nanna, non prima però di questionare con la mia amata receptionist che aveva avuto la buona idea di azzerare la chiave elettronica della camera e pensare che avevo pagato tutto cash appena arrivati: è proprio come pensavo: mi odia!!!

Dom 12 Dicembre 2010

Andiamo alla stazione della metropolitana con destinazione Big Ben! Aspettiamo la metro, c’è una voce che annuncia qualcosa ma come al solito il nostro ottimo inglese non ci aiuta, cosi’ dopo un po’ scopriamo grazie ad una gentile anziana signora che la domenica non funzionano tutte le stazioni… e così siamo costretti ad allungare un po’ la strada facendo 2 cambi.

Usciti dalla stazione di Westminster appare all’improvviso il famoso Big Ben cioè la Clock Tower e mentre l’ammiriamo emette il notissimo motivo che parte a ogni scoccare dell’ora e dei quarti d’ora. Alle spalle il maestoso complesso che ospita il Parlamento e poco distante l’abbazia gotica più importante di Londra: la Westminster Abbey. Passeggiando sul ponte che attraversa il Tamigi si notano l’Aquarium e la London Eye, la ruota panoramica alta 135 mt.

Riprendiamo la metropolitana e andiamo a Buckingham Palace, la piazza è piena di turisti; molto belli i cancelli e la fontana. Mentre eravamo a sbirciare attraverso le inferriate passano a cavallo le guardie… tutti i presenti fanno la processione dietro i cavalli, a dire la verità non capisco il perché!! Noi passeggiamo tra il verde di St James park, dove incontriamo vari scoiattoli e prendiamo la metropolitana che ci porta ai famosi magazzini Harrods.

La facciata vista da lontano è imponente… apre alle 12.00 e c’è tantissima gente che attende l’apertura; per fortuna aprono alle 11.30 anche se specificano che fino a mezzogiorno non apriranno le casse. All’ entrata ti consegnano la mappa del mega negozio e appena entri rimani a bocca aperta…è da vedere….uno spettacolo…una vera scenografia in stile egiziano. Anche le goods halls sono da vedere , un immenso supermercato unico come varietà e presentazione dei prodotti. C’è un detto inglese che dice: se non lo trovi da Harrods vuol dire che non esiste! Vero! Confermo! Tutto quello che può venire in mente c’è! Il Paradiso delle donne incinta! (e soprattutto dei mariti) Giriamo il reparo gifts shop (il più gettonato), vediamo il Dodi e Diana Memorial (veramente kitsch), il reparto Tea e Coffee (ancora!); il reparto Confectionary e Patisserie, il candy shop, e anche meat e fish hanno un loro fascino e non dimentichiamo fruits and vegetables !! Nel reparto panetteria (backery) compriamo muffins al formaggio e cornetto alle almonds (mandorle). Impossibile girarlo tutto… la prossima volta quando Piero visiterà i suoi musei passerò l’intera giornata qui… e dire che non sono una fanatica di Centri Commerciali!!

Compriamo vari gadgets e ci regalano anche la tessera punti 😉 Usciamo e prendiamo un coffee to go da Costa e come promesso a Piero ci dirigiamo verso l’Imperial War Museum, un museo dedicato alla I e II guerra mondiale e alla guerra fredda. Piero è entusiasta, io un po’ meno, anche se ho trovato interessante la sezione dedicata alle attività dei servizi segreti. Dinanzi al Museo ci sono 2 enormi e minacciosi cannoni navali; all’interno c’è di tutto, mezzi corazzati delle 2 guerre, aerei, divise e tanto altro.
Ahimè Sonia mi aspetta fuori indi inizio la classica visita del centometrista, in 45 minuti netti vedo tutto (cioè nulla), ho il fiato corto e il cuore pieno di rammarico per non poterlo visitare come si dovrebbe. Vediamo anche la mostra sull’olocausto, è veramente struggente. Dopo circa solo un’ora usciamo con l’ intenzione (mia) di tornarci in un altro viaggio per più tempo.

Ritorniamo alla Tower of London, questa volta la vediamo… vado alla biglietteria e dopo aver chiesto nel mio inglese maccheronico a che ora chiudano le varie sezioni e avuto rassicurazioni al riguardo, decido di pagare le 17 sterline a testa, ovviamente il contributo volontario per la manutenzione della Tower me lo risparmio, con un biglietto cosi’ esoso penso che gli avanzerà qualche spicciolo per tenere in piedi il tutto. Riusciamo a entrare all’ultima entrata verso le 16.00, riusciamo a vedere gli scettri d’oro e i gioielli della corona; la visita avviene tramite un tapis roulante che consente di ammirali per pochi secondi. Usciti ci accorgiamo che ci hanno fregato o non ho capito nulla; iniziano a chiudere le torri, l’unica ancora aperta è la Beauchamp Tower dove ci sono numerosi graffiti incisi nelle pareti dai reclusi. Riusciamo a vedere anche il panorama con in lontananza il Tower Bridge e a farci una foto con un guardiano nella sua elegante uniforme Tudor …molto simpatico, non la smette mai di parlare, è peggio della Sonia, peccato che mi volesse buttare giù nel Tamigi!!

Usciti Piero si dirige verso l’albergo per recuperare le valigie e io continuo il mio shopping tra Piccadilly e Regent street. Queste strade viste al buio sono ancora più suggestive; le luci e le decorazioni natalizie sono sfarzose! I negozi dalle vetrine enormi spruzzano ricchezza e abbondanza; peccato che di domenica chiudano alle 18.00. Un giro e un thè al Trocadero e alle 19.00 scendo giù alla stazione ad aspettare Piero. Fish and chips per cena e un gelato al caldo del Mc Donald, e poi metro e treno per tornare a Stansted. Appena arrivati chiamiamo l’albergo che dovrebbe inviarci la navetta, aspettiamo più di mezz’ora e finalmente ci vengono a prendere. Nel pomeriggio quando li avevo chiamati mi era sembrato di sentire uno strano accento indo pakistano, appena arrivati mi accorgo di averci azzeccato, l’albergo è impregnato del tipico odore di spezie, l’ordore ci accompagna fino in camera, non ci piace né per la pulizia né per l’odore ma per una notte ci adeguiamo.

Lun 13 Dicembre 2010

Sveglia alle 06.30 e partenza per l’ aereoporto. Prendiamo l‘ultimo coffee to go da Starbucks e senza ritardi e nessun intoppo, prendiamo l’aereo per Pisa delle 8.15. Ci tocca il finestrino e vicino a Piero una dolce e anziana signora che ogni 2 minuti chiede a Piero di descrivergli il paesaggio! (E pensare che si è seduta prima di noi e quindi poteva scegliere).

Vediamo allontare Londra… bye bye a presto…

Sonia & Piero