Evora
Monastero dos Jerònimos
Torre di Belem
Monastero di Aalcobasa
Monastero di batalha
Rabelos
Tomar
Tomar
Tomar
Porto
Obidos
Nazare, vendita pesce
Marvao
Guimaraes
Lagos
Cabo da Roca
Braga
Castello di sabbia
Nazarè

PROLOGO

Forse a volte mi aspetto troppo e rimango delusa, ma alla fine quando torno a casa faccio scorrere le immagini nella mia mente e mi rimane sempre un bel ricordo che con il tempo un po’ si affievolisce e che solo grazie a poche fotografie sbiadite rimane vivo nella mia mente. Quello che Vi racconterò ora sono solo dei resoconti di viaggio, le emozioni le lascio a voi, andate e visitate questi posti e poi mi saprete dire…

GRAN TOUR DEL PORTOGALLO

Noi abbiamo scelto di fare questo viaggio con il pullmann accompagnati da un guida che parlava italiano, ma il viaggio è fattibilissimo anche prendendo un’auto a noleggio. Tanto per incominciare considerate il fatto di mettere in valigia un impermeabile e un ombrello, perché il clima è molto variabile nella zona centrale e nel nord, a sud invece fa talmente caldo da convincervi ha gettarvi nelle gelide acque dell’Oceano Atlantico per rinfrescarvi..

PRIMO GIORNO

Il tour incomincia dopo due ore e mezzo di aereo partendo da Milano-Malpensa, a questo punto vi aspetteranno altre tre ore di pullmann per trasferivi alla prima città da visitare: Evora. Questa è una città murata con un grazioso centro storico, la prima cosa che noterete sono i resti di un tempio romano dedicato a Diana del II o III secolo. Questo tempio fu utilizzato nei secoli precedenti prima come fortezza e poi come mattatoio. La chiesa più famosa di Evora è quella di S. Francesco, dove si può visitare la Capela dos Ossos, una stanza ricoperta dalle ossa di 5.000 frati francescani, riesumate dai cimiteri vicini.

SECONDO GIORNO

Si parte per Marvào a 800 metri si trova questo paese con le tipiche case bianche imbiancate a calce per proteggersi dal caldo. Dal suo castello di origine araba si potrà godere di un’ottima vista sul confine spagnolo che dista solo 10 km.

Ora si prosegue per Tomar. Qui sorge il Convento de Cristo, ex quartiere generale dei Cavalieri Templari fondato nel 1160 (ordine religioso militare nato per proteggere dai banditi mussulmani i pellegrini che si recavano in Terra Santa). Visiterete diverse cappelle, chiostri e sale capitolari, di particolare interesse è la finestra in stile manuelino e la Charola, chiesa circolare dove i templari arrivavano a cavallo ad assistere alla Messa, questa si ispira alla chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme.

Si prosegue per Fatima. Non aspettatevi un gran che da questo paese oltre la basilica è solo un insieme di negozi per souvenir e alberghi che visti i prezzi non sembrano proprio da poveri pellegrini.

TERZO GIORNO

Guimaràes, questa città iniziò ha prendere importanza nel X secolo, quando la contessa Mumadona Dias (vedova del re di Leòn) fondo un monastero e fece erigere un castello per proteggerlo. Fu per un periodo sede della corte prima di essere spostata a Coimbra nel 1143. Costruito nel 1401, il palazzo ducale cadde in rovina quando la famiglia di Bragansa si trasferì a Vila Visosa, è stato poi ricostruito sotto la dittatura di Salazar. Tutto quello che si trova al suo interno non è originale del palazzo, ma sono pezzi mobilia che giungono da altri castelli. Pittoresca è la piazza principale e i monastero , al suo ingresso si trova una croce, si narra che Wamba il Visigoto, conficcò un bastone nel terreno rifiutandosi di regnare a meno che questo non fosse germogliato immediatamente, e così accadde.

Proseguiamo per Braga. Questa è la capitale religiosa portoghese date che fu la sede arcivescovile dall’XI al XVIII secolo. La cattedrale di Braga è la più antica del Portogallo, iniziata nel 1070 fu completata il secolo dopo, di notevole interesse i due organi gemelli barocchi.

QUARTO GIORNO

Porto. Siamo arrivati a Porto verso sera e così dopo cena abbiamo fatto un giro sul Douro con le loro barche tipiche: i Rabelos. Il giorno dopo abbiamo fatto un giro panoramico della città e ci siamo soffermati ha visitare la chiesa di S. Francesco, queste è una delle più ricche chiese barocche, tutto all’interno è ricoperto d’oro, e il palazzo della Borsa, meravigliosa è la sala araba tutta in stile moresco. Il quartiere più caratteristico è Ribeira, qui arrivavano i barconi con le botti piene di Porto dai vigneti più a nord. Di fronte a questo quartiere ci sono le famose cantine, dove si possono fare degli assaggi di Porto e fare acquisti. Facendo un giro per le vie della città noterete diversi negozi dove vendono caffe, tè e il baccalà, che fa parte dei piatti tipici del Portogallo. Non dimenticate di dare una sbirciatina alla stazione molto bella visto che è ricoperta di azulejos.

Da qui siamo andati verso Coimbra. Conosciuta come la Oxford del Portogallo, Coimbra vanta un’università antichissima fondata nel 1290. Intorno ad essa noterete le “republicas”, case degli studenti. Dopo la visita all’università si passa attraverso il centro fino ad attraversare la vecchia porta della città: l’Arco di Almedina e da qui si può gironzolare per le vie dei negozi.

QUINTO GIORNO

Il monastero di Batalha: questo fu fondato in seguito ad un voto fatto in battaglia. Quando il re portoghese si trovò ha combattere contro gli spagnoli nella battaglia di Aljubarrota nel 1385, chiese alla Madonna di poter vincere per non perdere il suo paese, e così fu. All’interno si trova la cappella del Fondatore con la tomba de re Joao e la sua famiglia, il Chiostro di Dom AfonsoV, la Sala do Capitulo ( priva di sostegni per costruirla furono impiegati i condannati alla pena capitale, all’interno troverete la tomba di due militi ignoti) e sorpresa finale: le Cappelle Imperfette, sono 7 iniziate nel 1438 e mai terminate.

Da Batalha ci spostiamo ad Alcobasa. Anche questo monastero fu costruito in seguito al voto fatto a S,Bernardo da Alfonso Enrico dopo la vittoria contro i mori nel 1147. Iniziato nel 1178, i monaci vi si stabilirono 40 anni dopo. Ne vissero sempre 999 fino al 1834 quando tutti gli ordini religiosi furono sciolti. Qui si trovano le tombe di Dom Pedro e Dona Inès, quest’ultima fu uccisa per volere del padre di Dom Pedro, non felice della relazione del figlio con la donna dato che lei era di origine spagnola, ma alla morte del vecchio re la salma di Ines fu riesumata e fu così incoronata regina, ora riposano l’uno di fronte all’altra.

Ora ci spostiamo verso il mare, in una bel paesino, Nazarè: graziosa è la sua spiaggia dove si potranno incontrare la donne del paese in costume tradizionale che vendono il pesce essiccato sulla spiaggia.

Da qui ci dirigiamo verso O’bidos: villaggio fortificato, con tipiche casette bianche e con un bel castello che fino al 1755 era sul mare, poi con il terremoto l’oceano arretrò di circa 10km.

SESTO GIORNO.

Lisbona.
Lisbona divenne una capitale ricca e fastosa dopo la scoperta della rotta per l’India da parte di Vasco de Gama tra il XV e il XVI secolo. Nel XVII secolo la scoperta dei giacimenti d’oro in Brasile incrementò l’importanza della città, ma tutta questa ricchezza si perse con il terribile terremoto del 1755. La nostra visita inizia con una panoramica della città in pullmann e con il quartiere dell’Alfama, quartiere di origine moresca, infatti il suo nome significa “sorgente” probabilmente per delle sorgenti di acqua calda individuate lì vicino. Un insieme di vie e viuzze caratterizza questo posto: era stato costruito come un labiritnto per far perdere i possibili nemici. Ora ci si può dirigire verso i castello di Sao Jorge, si può fare la salita a piedi oppure prendendo il famoso tram n. 28, da qui si avrà una vista ineguagliabile della città. Dopo aver gironzolato per centro tra Bairro Alto e Chiado, ci si può dirigere verso Belem. Questo quartiere fu il punto di partenza delle caravelle all’epoca delle grandi scoperte.Da qui partì Vasco da Gama per l’India e al suo ritorno Dom Munuel I ordinò la costruzione del monastero di San Gerolamo dove già sorgeva la cappella dove Vasco da Gama e i suoi ufficiali passarono la notte in preghiera prima di partire. Questo monastero è poco distante dalla famosa torre di Belem fatta costruire sempre da Manuel I per proteggere l’ingresso del porto di Lisbona. Da visitare anche il museo delle Carrozze.

SETTIMO GIORNO

Ci dirigiamo verso la costa a nord di Lisbona. Estoril è una cittadina tranquilla sul mare, famosa per il suo casinò, la vicina Cascais iniziò ha prendere importanza quando fu scelta dai reali come meta di vacanze durante l’estate. Qui venne Umberto II di Savoia in esilio dopo aver abdicato in favore della Repubblica. Proseguendo ci si potrà dirigere verso Cabo da Roca, il punto più occidentale d’Europa per poi proseguire verso Sintra. Arrivando a Sintra noterete due enormi camini a forma conica che sovrastano la città, questi sono i camini delle cucine del Palazzo Nazionale, residenza estiva dei reali. Da questo palazzo scorgerete da lontano i merli del Palazzo dos Mouros, castello ormai in rovina costruito dai Mori ed espugnato dai cristiani nel 1147. Proseguendo dell’entrata del Castelo dos Mouros si raggiunge il parco del Palazzo Nazionale di Pena, costruito nel 1850 fu residenza reale fino al 1910, quando tutta la famiglia dovette fuggire prima della rivoluzione. Tornando verso Lisbona si potrà visitare la zona dell’Expo ’98. Moderna e affascinante sulle rive del Tago, questa parte della città chiamata Parco delle Nazioni ospita il bellissimo Oceanario che riproduce gli ecosistemi di tutti gli oceani.

SECONDA SETTIMANA

L’ALGARVE

Clima completamente diverso da quello del nord è quello dell’Algarve, qui fa molto caldo e non piove mai.
L’Algarve si suddivide in 5 regioni:
la costa Sottovento da Vila Real de Santo Antonio (confine spagnolo) a Faro;
la costa Centrale da Faro a Portimào, molto turistica;
la costa rocciosa da Lagos a Sagres;
la costa Vicentina;
e l’entroterra con le catene montuose della Serra de Monchique e la Serra do Caldeirào.

Purtroppo non abbiamo visitato molto di questa zona, poiché siamo stati 3 giorni al mare ad Albufeira, e poi abbiamo affittato l’auto per soli 3 giorni. Albuferia è un paesino molto bello peccato che ormai sia troppo turistico. La spiaggia è lunga e riparata dall’aria da grandi falesie rosse, da fare è la gita in barca verso le grotte.

LE GITE

Il primo giorno ci siamo diretti verso Faro per fermarci poco dopo ad Olhào, da qui abbiamo preso un battello per l’isola di Armona. Questa fa parte del Parco Naturale da Ria Farmosa che comprende una laguna con alcune parti paludose, con saline e isolotti sabbiosi.

Il secondo giorno siamo andati verso Lagos. Lagos fu il punto di partenza per le prime esplorazioni portoghesi, è qui che furono costruite le caravelle del principe Henrique il Navigatore che nel 1415 salpò verso il Marocco per la prima conquista del Portogallo. Ed è proprio in questa città che ci fu il primo mercato de schiavi nel 1444. Lagos fu la capitale dell’Algarve dal 1576 al 1755, fino a quando il terremoto non la rase al suolo. Molto belle le spiagge di questa città, tra cui Praia do Camilo, stupenda caletta con l’acqua trasparente anche se freddina! Da qui ci siamo spostati verso Sagres: in questa città Henrique il Navigatore fondò la sua scuola di navigazione. Dopo aver dato un’occhiata alla Fortaleza de Sagres ci siamo diretti verso la lingua di terra più a sud-ovest d’Europa: Cabo de Sào Vincente, il paesaggio è stupendo caratterizzato da queste scogliere altissime, qui il vento è sempre molto forte, infatti le spiagge nei dintorni sono le preferite dei surfer. Sia Sagres che Lagos furono saccheggiate dal pirata Sir Francis Drake nel 1587 e poi distrutte dal terremoto del 1755. Altre spiagge molto lunghe e ventose sono quelle sulla costa Vicentina, come ad esempio a Carrapateira dove i surfisti si radunano ha sfidare la onde.

Il terzo giorno siamo andati verso Carvoeiro, fermandoci prima a visitare una gara internazionale di costruzioni di sabbia. Carvoeiro era un paesino di pescatori, ora è una meta turistica apprezzata come Albuferira, molto belle le piccole spiaggette. E come ultima meta del nostro viaggio abbiamo fatto una puntatine a Silves che in epoca araba era la capitale dell’Algarve fino a quando non fu conquistata dai cristiani nel 1249.

E con un po’ di malinconia si torna a casa, purtroppo da noi in Italia l’estate è già quasi finita, ma non disperate gente, l’importante è sognare sempre e con un po’ di fantasia viaggerete tutto l’anno.