1 giorno

Partenza da s.Maria Novella verso le 7.40 di mattina con treno eurostar, arrivo a Venezia santa Lucia circa 2 ore e mezzo dopo, nel frattempo scaldo la mia macchina fotografica con qualche foto sul treno, guardavo spesso in cielo anche perché il tempo non prometteva niente di buono, il mio sguardo perplesso si perdeva dietro un vetro filante… lasciando un pò la poesia da parte…

Arriviamo, io e Adry la mia attuale compagna, a santa Lucia, usciamo e il canale grande ci da il benvenuto; superiamo subito il ponte degli scalzi per dirigerci verso l’hotel, a 5 minuti da santa Lucia. Lasciamo i bagagli in reception perché fino alle 14 la camera non sarebbe stata pronta, allora partiamo subito.

Avevamo almeno 3 ore libere da rimanere in zona… macchè partiamo subito verso il ponte degli scalzi uno dei 3 ponti che attraversa il canal grande di marmo bianco e già il mio contatore della macchina segnava 25 foto, foto a destra e a sinistra, tutto era meravigliosamente da immortalare, le increspature delle barche che filavano sul canale, il chiassoso rumore dei gondolieri che discutevano in una lingua a me sconosciuta, gli osservavo come un bimbo osserva un leone allo zoo, ci siamo inoltrati per la via che dal ponte degli scalzi porta al ghetto vecchio, dove i cartelli in scritta ebraica ci dicono di svoltare a sinistra per la sinagoga, lo facciamo e così mi fermo ad osservare i grattacieli di Venezia, due “alti” palazzi dove la le persone dovevano essere “stipati” nella maniera più consona… ovviamente un pensiero che non concordo. Ci addentiamo nel ghetto vecchio e qui troviamo una panetteria ebraica un museo e sinagoghe. Osservo qual mondo in silenzio quasi di lutto, poi ritorniamo sulla via principale “strada nuova”, sicuramente la più ampia di Venezia, disseminata di negozi di maschere, ristoranti bar e un McDonald’s…

Stavo quasi dimenticando che eravamo in epoca moderna: si, perché Venezia è sospesa ad un filo di antica irrealtà… ah tanto per la cronaca avevo già perso il conto delle foto… ma anche Adry zitta zitta gliele stava dando secche… arriviamo al campo Santi Apostoli, una foto alla torre con un bell’orologio, a forma di sole, e le lancette come i suoi raggi… qui la strada si restringe per proseguire per S.Marco e Rialto, diventa meravigliosamente caratteristica, una serie interminabile di viuzze cosparse di negozietti tipici e turisti.

Dal nulla fra la folla ogni tanto spuntava qualche maschera, passava indisturbata sotto lo sguardo attento e i bagliori dei flash dei turisti… non avevo mai visto una maschera dal vivo, mai mi ero soffermato al perché del travestimento, non è il carnevale è molto di più sembra quasi lo rievocare il passato di una città di una cultura ormai persa. A campo S.Bartolomeo svoltiamo a destra e ci troviamo sua maestà Rialto, mi fa sempre questa impressione da un piccolo vicolo si spunta, e il ponte più bello e maestoso di Venezia ti fa capire quanto sei piccolo… foto su foto in tutti gli angoli e con ogni luce e diaframma possibile… ok ripartiamo per S.Marco non molto lontano… ci addentriamo nei vicoli e usciamo in piazza S.Marco al lato della basilica, qui le maschere sono più numerose ma mai quanto i piccioni… allora foto ricordo col giullare e con altri personaggi a me sconosciuti.

La cosa che mi prende di più delle maschere sono gli occhi dietro… a volte espressivi, altre volte freddi e immobili, ma mai stonati col resto del vestito: chissà forse chi sceglie la maschera la sceglie in base alla propria personalità… un giro veloce nella basilica dove c’era il divieto di foto, la cosa che ci ha colpito di più è quanto sia buia la basilica di S.Marco… di nuovo fuori nel bagno di turisti ci portiamo verso la laguna fotografando tutto ciò che ci passa a tiro anche se i piccioni avrei voluto fotografarli con un bel fucile a pallini… vediamo in alto il leone alato di Venezia e sulla sinistra sul ponte il famigerato ponte dei sospiri. Leggenda narri che chi veniva condannato a morte, veniva fatto passare da quel ponte proprio prima di essere ucciso e lui rivolgendo lo sguardo alla laguna, alla libertà, alla vita, traeva un profondo sospiro di rinuncia.

Abbiamo infine preso il vaporetto che ci riaccompagnasse in S.Lucia per tornare ai nostri bagagli lasciati in reception e a 1 ora di sonno si perchè erano circa le 17, Venezia ci aveva totalmente sorbito. Appena sveglio circa le 18.50 voglio fare foto in notturna di tutto ciò che ho visto di giorno, chiunque sa che la notte le cose cambiano, i contorni si modificano e i colori si fanno più interessanti, armi in spalla ripartiamo per il solito tragitto ed effettivamente le cose erano cambiate: 1 panino da McDonald’s e via ancora a fotografare scorci ombre colori illuminazioni, maschere che di notte sono ancora più magiche.

Torniamo in hotel verso le 23 stanchi ma soddisfatti presi da quella strana eccitazione di quando si fa qualcosa di bello e poi eravamo ancora all’inizio…

2 giorno

Sveglia alle 8: non ne potevamo più di stare nel letto avevamo voglia di Venezia… allora colazione e fuori. Direzione campo SS. Giovanni e Paolo: la chiesa è maestosa, ma l’entrata è a pagamento, allora uno sguardo veloce, parte della chiesa interna era in ristrutturazione. Accanto alla chiesa con una facciata bianca l’entrata all’ospedale, scambiato da noi per un’altra chiesa adiacente… foto e foto, oggi giornata di sole, una sensazione meravigliosa dopo aver passato la giornata precedente al freddo e all’umido.

Partenza verso fondamenta nuove dove il vaporetto ci porterà a Murano, Burano e Torcello.

Scesi a Murano ci proiettiamo verso la presentazione della lavorazione del vetro, (specchio per le allodole): la rappresentazione dura 3 minuti circa e l’unico intento era indirizzarci nello shopping accanto alla fabbrica; usciamo dalla fabbrica e ci dirigiamo verso il centro, entrando di tanto in tanto in qualche negozio dove compro 3 oggettini per 16 euro circa e Adry spende anche lei qualche euro in oggetti in vetro. Visita della chiesa di Murano: all’interno ci sono dei grassi lampadari tutti in vetro e finalmente una chiesa con una buona illuminazione naturale…

Ripartiamo dal faro direzione Burano, il paese dei pizzi e dei merletti, due foto di rito alle casette variopinte e direzione Torcello, dove appena scesi ci aspetta una piccola camminata nei campi costeggiando un canale prima di arrivare al ponte del diavolo e alla piazzetta dove c’è il trono di Attila e la chiesa: due foto all’interno (a pagamento) e ripartiamo in direzione di Venezia, da fondamenta nuove riprendiamo un vaporetto che ci porta in S.Zaccaria.

Da lì riprendiamo un vaporetto che ci porta in S.Giorgio Maggiore dove c’è la sorpresa più incredibile di tutto il viaggio… decine di maschere, le più belle, che si facevano ritrarre da decine di fotografi professionisti che servirà per il calendario 2007! Sembravamo impazziti: io ed Adry non sapevamo cosa fotografare e la chiesa ce la siamo dimenticata completamente, eravamo assorbiti dalle maschere! Direi che siamo stati molto ma molto fortunati, anche perché alle spalle si spegneva un tramonto sulla laguna.

Abbiamo ripreso un vaporetto che ci portasse alla chiesa della Salute. Ancora foto in notturna, abbiamo camminato fino al ponte dell’accademia, altre foto al canale, alla salute da lontano, con zoom. Abbiamo ripreso il vaporetto fino zona stazione; lì siamo scesi e per festeggiare il compleanno di Adry ci siamo fermati a una trattoria tipica dove abbiamo cenato (anche se le seppie alla Veneziana erano troppo forti e troppo inchiostro). Tutti macchiati di nero ci siamo incamminati verso l’hotel godendoci il notturno veneziano un pò brilli…

P.S. Il biglietto giornaliero per i vaporetti dura effettivi 24 ore dal costo di 12 euro e ti permette di prendere qualsiasi vaporetto.

3 giorno

Abbiamo tempo fino alle 16, poi ci sarà il treno che ci riporta a Firenze, quindi facciamo colazione e check out. Lasciamo le valige in reception e ci godiamo altre 6 ore di Venezia circa.

Direzione arsenale e castello, purtroppo la giornata è piovosa, perciò imposto la mia macchina fotografica affinché riesci a captare i pochi colori che una giornata grigia riesce a mettere in evidenza.

Camminiamo tutto intorno ai muri dell’arsenale e zona castello, ci perdiamo nei vicoli che ci riporteranno a S.Marco. Per fotografare il ponte dei sospiri conviene andare dietro ad esso, cioè girare intorno a S.Marco e sulla sua destra prendere la stradina che porta poi dietro il ponte dei sospiri, almeno la non c’è quell’odioso cartello pubblicitario.

In S. Marco siamo saliti via ascensore (unica via) fino al campanile ma giornata ventosa e piovosa e fredda ha reso molto corta la nostra visita; qualche foto e via di nuovo giù via ascensore, un’altra passeggiata che ci riporta a Rialto e poi al ghetto e poi alla stazione con due fermate: una il DisneyStore, l’altra in una caffetteria a bere un tè per riprendersi dal freddo e dall’umido.

Siamo a fine del viaggio: con malinconia ci si ricorda i bei viaggi, ma è una sensazione buona, vuol dire che abbiamo speso bene i soldi, che qual viaggio ci ha dato qualcosa che nessun’altra cosa può dare.

Amo viaggiare e amo soffrire di malinconia dopo un viaggio… vuol dire che sono stato molto bene. Ma ciò mi da la forza per preparare a organizzare un’altra avventura. E già lo stò facendo!

Queste righe sono dovute a una città che mi è entrata dentro come un tornado e mi ha riempito di emozioni colori.

Un grazie ad Adry che mi è stata vicina anche quando camminavo molto velocemente…

Un abbraccio

Ste & Adry