Aperto tutte le domeniche per rivivere in pieno il mondo del ‘300, tra cavalieri, giullari, cortigiane, mercanti e armigeri nel meraviglioso castello dell’Abornoz.
Per i più piccoli con Artù, l’incredibile albero parlante in esclusiva per il Parco Rocca di Narni.

E’ nato a Narni il primo Parco tematico medievale dell’Umbria, ospitato all’interno della storica Rocca Albornoz del 1371.
Entrare nel parco è come varcare uno stargate e ritrovarsi all’istante in un’altra epoca, popolata da spadaccini e cavalieri, maghi e cantastorie, seducenti danzatrici e musici, mercanti e artigiani.

E c’è anche l’albero parlante Artù, un robot alto quattro metri, in grado di muovere occhi, bocca e… rami e interagire con il pubblico, grazie ad un animatore a distanza. Un’attrazione esclusiva del Parco Rocca di Narni, che già nei primi giorni di apertura ha riscosso un enorme successo, soprattutto da parte dei più piccoli.

Nel parco è stato ricostruito un vero e proprio villaggio trecentesco, animato da figuranti provenienti dalle città storiche dell’Umbria e del Lazio, unico in Italia; un campo militare con tanto di armigeri e tende; un mercato con 30 espositori di oggetti e strumenti medievali, tutti collezionisti privati provenienti da varie parti d’Italia e la taverna dove degustare i piatti della tradizione locale dell’epoca.

Oltre alle animazioni a tema, durante le domeniche di apertura sono proposti spettacoli di sbandieratori, giullarate, concerti di musica medievale e danze storiche, commedie “boccaccesche”, gare di tiro con l’arco.

All’interno del Castello si potranno visitare varie esposizioni di oggetti, fedeli riproduzioni degli originali, realizzate dai migliori artigiani nazionali, raccolte in apposite sale tematiche.

Ci sarà, dunque, la Sala della Musica con gli strumenti musicali trecenteschi, la Sala delle Armi, quella dei Costumi con abiti di sartoria riproducenti quelli medievali fin nei minimi particolari, la Sala dei Mastri dipintori, la Sala delle feste e quella del Consiglio.

Realizzato dalla società Rocca di Narni srl in collaborazione con il Comune di Narni e la Provincia di Terni e sostenuto dall’imprenditore Andrea Pucci, che ha creduto nell’iniziativa finanziandola, il progetto del Parco medievale di Narni prevede anche la possibilità di utilizzarne le strutture per feste, come quella della birra artigianale o la festa del grano, così come per cerimonie nuziali originali, mostre, conferenze e convivi aziendali o serata di gala, ospitate nelle splendide ed accoglienti sale del castello.

Verranno proposti infine percorsi di trekking nelle aree naturali circostanti la Rocca, oltre ad iniziative di didattica culturale per le scuole, laboratori artigianali e ricostruzioni storiche.

LA STORIA DELLA ROCCA

La Rocca di Albornoz fu eretta nel 1367 sui resti di un primitivo insediamento militare costruito da Federico Barbarossa, per volere del cardinale Egidio Albornoz. Tra gli architetti che lavorarono al progetto s’ipotizza Ugolino I di Montemarte e Matteo Gattapone sotto la supervisione del legato pontificio Anglico di Grimoard. Nel 1371 s’insediò il primo castellano, Giovanni de Novico (Jehan de A vis). Nel 1378 vennero ultimati i lavori: per l’inaugurazione intervenne il cardinale Filippo di Alengon, vicario apostolico del Patrimonio. La potente struttura militare, nei secoli, accolse papi, cardinali, condottieri e divenne la sede del governatore; dal 1370 al 1762 fu comandata da propri castellani.

Nel 1449, per l’epidemia di peste, vi si rifugiò Niccolò V il quale fece eseguire numerose opere difensive dall’architetto Bernardo da Settignano; i lavori proseguirono anche sotto Sisto IV e Innocenzo VIII. Dopo la partenza il papa inviò come comandante della guarnigione Pietro Parentucelli da Sarzana, suo congiunto. Costruita secondo schemi difensivi e residenziali fu protetta anche da una robusta cinta muraria che sopportò non pochi assalti, tra cui quello delle milizie lanzichenecche di ritorno dal Sacco di Roma (1527).

Nel 1798, 14.000 francesi al comando del generale Alessandro Louis Berthier, dopo la proclamazione della Repubblica Romana e la fuga di Pio VI, spogliarono la rocca di tutte le armi che furono portate a Perugia e fuse per fare cannoni.
Dal 1834 al 1906 divenne carcere, arrivando ad ospitare anche 300 detenuti.

Nel 1860 il colonnello Luigi Masi alla testa di 150 volontari ternani cercò di espugnare la rocca, rifugio del presidio pontificio.

Nel 1906 fu acquistata all’asta dal principe russo Mestschezsy per una somma irrisoria: 13.000 lire con pagamento rateale; la vendita venne fatta dal Demanio quasi in sordina. Il principe con un altro socio la tenne fino al 1972, quando passò ad una famiglia romana.

La fortezza ha forma di quadrilatero, presenta quattro torri angolari quadrate e il mastio, più alto e possente, formato dall’unione di due torri. Immersa in un suggestivo paesaggio coronato da olivi su un colle a 332 metri a dominio della valle del Nera, circondata da un fossato e da una doppia cinta muraria, ospita internamente una cappella e una cisterna in travertino che si apre sul cortile. Al primo piano si trova la residenza signorile, mentre altre stanze servivano per la guarnigione. Attualmente è patrimonio comunale e, dopo anni d’impegnativi restauri, è tornata all’antico splendore.

Dopo il grande successo registrato in occasione dell’inaugurazione, nel week end pasquale, che ha registrato oltre 2.000 visitatori, il parco resterà aperto tutto l’anno, ogni domenica dalle 10,00 alle 19,00.

Costo del biglietto d’ingresso giornaliero: 8,00 Euro.

Come arrivare: Percorrendo la Flaminia si arriva fino a Narni centro storico e si prosegue verso Roma. Dopo due km si svolta a sinistra per Via Feronia seguendo le indicazioni per la Rocca e il Parco medievale.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.roccadinarni.it e per essere costantemente aggiornati sulle iniziative anche la pagina Facebook www.facebook.com/ParcoRoccaDiNarni

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