Sinceramente questa volta ho serie difficoltà a raccogliere le sensazionali emozioni provate in questi ultimi giorni trascorsi tra la terra il cielo e il mare di Seychelles. Si susseguono nella mia mente e poi ritornano dal cuore degli effetti talmente speciali da lasciarmi ancora sbalordita e ovviamente difficilmente scompariranno dalla memoria… Immagini spettacolari, luci abbaglianti, arcaico granito, odore di mare, morbide spiagge rosa, tartarughe marine e ottimo cocco, e poi tanti tanti brividi sulla pelle, questo può essere il giusto inizio per chi come noi ha lasciato il paradiso da poco e purtroppo si deve convincere che tornare così brutalmente in purgatorio fà davvero molto male.

La meta che dista circa 9 ore di volo è un arcipelago di quasi 100 isole sparpagliate nell’amato Indian Ocean, poco al di sotto dell’Equatore e lontano dalle care coste kenyote, racchiude mondi e visioni che mai davvero mai dimenticheremo. Le Seychelles hanno praticamente tutto ciò che si sogna e tutto ciò che si vuole ammirare, atolli di corallo “scavati” dal mare, isole di granito levigate dal vento, immersioni e snorkelling puramente contemplativi, sabbia di cipria incontaminata, e la sua gente è favolosa!! Queste isole sono le uniche granitiche “al mondo” dove si trovano mescolati atolli corallini e vegetazione lussureggiante, isolotti anzi gioielli sparsi nel mare trasparente insomma la natura è una meraviglia senza fine. Arrivando dall’Italia ben consigliati dalla squisita Antonietta, sorvolando Mahè non possiamo che rimanere sbalorditi e attratti dal blu del mare anche se la stanchezza un pochino si fa sentire… e la sentiremo ancora di più durante tutta la mattinata perchè atterriamo a Victoria alle 9.00 e partiamo alla volta di Praslin solo alle 15.00 a bordo di un piccolo Twin Otter Dhc6 con soli 20 posti a sedere.

L’isola di Praslin è facile da girare, noi subito il primo giorno in compagnia di Jorge – Azoreas Portugal e Eric – Olanda (big kisses to you guys) conosciuti in hotel, noleggiamo una bianca jeep e puntiamo verso la “più fotografata, la più famosa, la più vip” di tutte le spiagge Anse Lazio, nell’estremo nord e subito dopo Anse Volbert. E’ effettivamente imponente e il rumore del mare fa quasi paura perché le onde si infrangono con troppa violenza sui crostoni di granito provocando frastuoni esagerati. Qui inizia subito il rito, non appena svestiti ci spalmiamo di golden coco oil, e via di corsa verso le enormi onde che incoscientemente Ivo e Jorge iniziano a cavalcare… io ho una certa difficoltà, sono troppo alte e non mi piace bere gratis, per cui me ne sto abbastanza a riva con Eric, ridendo delle imprese dei due pazzi sperduti laggiù nelle acque celesti.

Decidiamo di andare a pranzo, siamo in compagnia di alcuni maialini liberi nel giardino e gustiamo dell’ottimo pesce al Chevalier Bay, dove incrociamo casualmente una coppia di Inzaghesi… ebbene si il mondo è proprio piccolo… Inzago in the world… e vai!! Comunque Praslin è proprio carina, ci sono mercatini, negozi d’artigianato e ristoranti tutti da “provare”, disposti nel cuore o sulle spiagge dell’isola, e se a sud si trovano baie incantevoli ma per noi troppo ventose, al centro ci son strade in salita dove sarà una vera impresa non perdersi ammirando la gloriosa natura circostante. All’interno l’ambiente è più fitto e nasconde delle perle con esemplari di flora e fauna unici al mondo fino a raggiungere la verdissima Riserve de la Vallee de Mai.

Noi la visitiamo autonomamente il secondo giorno, visto che già a casa abbiamo messo in programma tutte le escursioni possibili e immaginabili. E si infatti il fascino della nostra isola è sostanzialmente legato alla “Vallee de Mai” unico luogo al mondo dove cresce spontaneamente il frutto del Coco de Mer, in una foresta tropicale completamente incontaminata, vecchia di milioni di anni, e dal 1984 giustamente diventata patrimonio mondiale dell’Unesco. Famosissima e straconosciuta la leggenda del paradiso terrestre, e non a caso l’inequivocabile noce erotica esiste nasce e vive solo qui.. Infatti l’albero del bene e del male, ha avvalorato la leggenda che ebbene si… l’Eden di Adamo ed Eva dovesse essere Praslin perchè proprio qui… l’albero femmina produce lo strano frutto dalla forma di pube di donna, mentre l’albero maschio possiede invece un amento a forma di fallo appunto che ne rafforza la componente erotica.

Tramite il progetto biologico della Fondazione Seychellese per la ricerca scientifica, si è arrivati a appurare che una sola noce può pesare fino a 20 kg e impiega 7 anni per esser fecondata. Gli alberi maschio raggiungono i 30 mt di altezza contro le “più bassine” femmine soli 20, le foglie raggiungono una lunghezza di 15 mt, la maturità dall’albero avviene a circa 40 anni e per aver esportare un Coco de Mer, levigato o ancora peloso e grezzo, viene rilasciato un certificato autentico numerato poichè la raccolta è rigorosamente controllata dal Governo che fa pagare dai 2000 ai 2500 euro l’uno!!… che storie è (e come direbbe il mitico Castre della Dolcy… ma chi ce le dice tutte queste cose ?!?!?!) mah!!… noi abbiamo le guide della Lonely dai…!! Sempre qui ci sono animali rarissimi e speciali, dal pipistrello del coco de mer che si nutre essenzialmente di polpa, al pappagallo nero rarissimo e unico di Praslin, alle lumache enormi con casine allungate a spirale, o ancora tartarughe centenarie, milioni di uccelli ed un mare pescosissimo che è un acquario tutto da esplorare.

La Vallee de Mai si gira ovviamente by foot, si tratta di scegliere tra vari circuiti, noi scegliamo il trekking più lungo, della Circular Way, che dura quasi 4 ore, però ne vale davvero la pena. Tra soste per la lettura dei cartelli, per ammirare gli alberi e i frutti, fotografie, riprese tecniche e fermate logistiche… il caldo e l’umidità toccano livelli allucinanti, raggiungiamo prima il rifugio del Belvedere, il bellissimo panorama di montagne mare e isole incorporate, poi la parte del fiume, infine… finalmente l’uscita. Nel primo pomeriggio raggiungiamo prima Grande Anse (c’è pochino da vedere e il suo mare non è un granchè) poi Baie S. Anne, piccolo villaggio super organizzato, con negozietti carini quali il Comodoro, il Blue Horse, il super market indiano, l’Espadeon cafeteria (si mangia bene a pochissimo con 60 rupie due pasti completi, è proprio di fronte alla scuola dei bimbi ma non ha grandi insegne) e soprattutto qui c’è il wood shoop di Albert Durano, dove si possono acquistare souvenirs in legno fatti direttamente dal papà di Albert che ha pure una piccola barca per le escursioni a La Digue.

Al rientro di questa giornata, come sempre ritroviamo la big mama Juliette ad accoglierci con i suoi preziosi consigli (a volte un pò petulante) che ci indirizza per la cena a “Chez Daniela” piccolo take away con grazioso gazebo annesso dove ovviamente faremo abbuffata di pesce (mi raccomando mangiare la fresca tuna salade e il job fish alla griglia – totale spesa 90 rupie!!) Comunque siamo fortunati, sia per la gente che abbiamo intorno che per la location scelta, infatti il ns. piccolo hotel (solo 10 bungalows tipici) il bel Beach Villa di Grand Anse, gestito dalla famiglia Martin (un bacione a Roy the best cooker & sega dancer + Marie France + Jacques + Martin) è un posto spettacolare dal quale godiamo della “Cartolina delle due cugine“, cioè il panorama su Cousin e Cousine, isola privata, invece più a nord ci sono Curieuse e l’isolotto di S. Pierre rinomati per l’allevamento di tartarughe giganti.

Il giorno 09.06.04 partiamo alla volta di “LA DIGUE“.
Raggiungere la Digue è un viaggio a ritroso nel tempo, si è completamente circondati da blocchi di granito rosa e nero, ovunque modellati dal vento e dal mare e in assoluto a nostro parere uno spettacolo che esalta il cuore, tutto è un enigma geologico unico al mondo. Si arriva dopo aver lasciato Jetty di Praslin con circa 30-40 ” di viaggio in catamarano (19 € a/r) è caratterizzata dall’atmosfera pacifica, morbida, rilassata, senza tempo e senza traffico. Si si, senza traffico perchè qui sono vietati i mezzi a qualsiasi motore, e si può “visitare” esclusivamente o in bicicletta oppure utilizzando i “locali” carri colorati trainati da BUOI mastodontici, lenti e per niente intimoriti dai turisti curiosi e vogliosi di foto ricordo. L’impatto è a dir poco schoccante !!

Affittiamo dal simpatico Amstrong 2 bici con cambio, freni funzionanti e cestino sul retro per la modica cifra di 80 R. per tutto il giorno e andiamo in avanscoperta. Decidiamo di puntare ovviamente verso “L’unione” tappa obbligata nel cuore dell’isola, che raggiungiamo dopo aver lasciato le biciclette depositate vicino al piccolo ristorantino sulla spiaggia…. L’unione Estate era un tempo un semplice villaggio creolo, oggi invece è stato trasformato in un piccolo museo all’aperto visitabile pagando per l’ingresso solo 4 euro… che non sono 4 dollari!! Lasciandoci alle spalle il grande cancello bianco raggiungiamo il cimitero abbandonato… dove c’è il tesssoro il mio tesssoro ih ih ih , la piantagione di noci di cocco, la casa di Emanuelle dove ha soggiornato anche Tony Blair, hai capito il furbèt, e la fabbrica di copra (comprate comprate comprate il coco sun oil è ottimo a sole 40 rupie). Più in la c’è il recinto con tantissimi cavalli e pony bianchi e quello delle grandi tartarughe giganti alle quali si può anche dare da mangiare, ma mi raccomando non fate a cavalcarle come fanno stupidamente in tanti… in primis gli italiani ahimè che vergogna!!

Tutto questo è molto carino, anche se fintamente costruito ad arte per il turista, però è solo da introduzione, perché più avanti si raggiunge a piedi l’immacolata SPLENDIDA Anse Source D’Argent, o meglio la spiaggia per antonomasia. Attraversiamo le grandi montagne di granito e intravediamo in un angolino una coppia di giovani sposi intenti a scambiarsi gli anelli, sono di Barcelona e hanno deciso di coronare il loro sogno d’amore qui, soli soletti con gli anelli… le collane di ibiscus, le palme, nessun testimone… Il ministry ci fa avvicinare, noi che siamo solo in 6 senza disturbare gli facciamo qualche foto ma subito dopo ce ne andiamo, non è discreto rompere l’idillio, anche se dico la verità li ho invidiati molto…

Giunti al piccolo ristorantino di Anse Source D’Argent ci divertiamo a far scappare i milioni non esagero milioni granchi rossi e blu che sbucano sulla spiaggia, e divertiti li facciamo impazzire… che ridere abbiamo scoperto che mangiano la polpa di cocco e le briciole di pane pure!

Nel pomeriggio lasciamo il paradiso alla volta di un altro paradiso Grande Anse, raggiungibile in bici nell’estremo est della piccola isola. La strada è completamente in salita, infestata di cocchi, bacche rosse, lumache e papaye spappolate a terra, si scivola e non è poi così leggera la traversata, del resto è l’unico sentiero che si può percorrere, altrimenti la si raggiunge via mare, con altre escursioni. QUI abbiamo lasciato il cuore, è assolutamente indescrivibile, da pelle d’oca. Ma in crescendo, ancora più belle sono Petite Anse raggiungibile dal sentiero sulla sinistra del Restaurant Beach (15 ” a piedi), e in assoluto Anse Cocos (altri 30 ” a piedi … ‘na faticaccia ) ma praticamente idilliaca, anche se qui l’unico inconveniente è che è assolutamente vietato fare il bagno, pericolo le correnti e le altissime onde.

Senza volerlo viviamo una scena da film, nel rientro infatti troviamo un papà con i suoi due figli, scalzi, stanno attraversando il sentiero come noi, l’uomo ha in mano un grosso macete e sta aspettando il bambino intento a scendere dalla palma, che si diverte dall’alto a mirare la sorellina con le noci di cocco e lei le schiva ridendo e saltando come una pazza. A un certo punto il papà si avvicina armato e ci da una bella noce di cocco da bere… senza chiedergli niente, ma non è possibile, è fantastico. Gli dico in francese che loro sono molto fortunati a vivere qui, e lui semplicemente mi risponde “no no… abito più avanti.. là bàs” indicando con la lunga lama il villaggio di 4/5 capanne sul crostone della roccia. Ripenso che il senso della vita è “davvero vivere con semplicità perché la semplicità tocca il divino” Ivo è della stessa idea!!

Purtroppo alle 6 p.m. ci aspetta l’ultimo ferry boat per cui lasciamo le bellissime Anse e ci dirigiamo, a malincuore, verso Jetty, per il nostro ritorno a Grande Anse di Praslin.

Siamo già pronti per l’indomani, prossima meta l’esclusivo Lémuria resort di Anse Kerlan, unico hotel a 6 stelle, per la visita all’ambita Anse Georgette (privata) nell’estremo nord dell’isola e praticamente a fianco di Anse Lazio. Per entrare in Anse Georgette Jacques del ns. albergo deve attendere e chiedere l’autorizzazione alla reception, perché se rientri nell’elenco delle persone gradite allora ti fanno entrare, altrimenti senza preavviso non ti guardano nemmeno in faccia. Jacques prontamente telefona prima e noi tranquillamente, grazie agli amici degli amici degli amici seychellesi .. ebbene si entriamo al Lemuria.

Attraversiamo il campo da golf da 18 buche, seguiamo la pista degli elicotteri e dopo circa 40″ a piedi, senza macchinetta da golf perché NOI abbiamo il fisico… arriviamo alla montagna di Anse Georgette. Qui tutte ma dico proprio tutte le donne presenti stanno prendendo il sole in topless!!! Trascorriamo una giornata all’insegna del lusso perché anche se non siamo guest dell’hotel, ci si avvicinano servizievoli e gentilissimi dei camerieri indiani in divisa bianca, e come stuzzichino ci propongono dei freschi pezzi di anguria che tolgono direttamente da un piccolo frigo bar… ebbene si il lusso è veramente lusso, chissà trascorrere l’intera vacanza come sarebbe?!?!? Rientriamo soddisfatti con il pulman della sera, il n. 61 da Mont Plaisir, e per cena decidiamo di viziarci ancora, con una bella serata all’italiana, andiamo alla vicinissima pizzeria Bella Napoli / Capri del ristorante Marechiaro e ci pappiamo una morbida ed alta pizza cucinata appositamente da Daniele il pizzaiolo de Venezia, e servita da Nadine la sua ragazza. Loro sono qui da settembre, hanno ottenuto la residenza per cui per quanto possibile la vita è meno cara, non hanno assolutamente nostalgia dell’Italia e hanno solo un ultimo sogno da realizzare, quello di poter un giorno andare a vivere lavorando in Australia o in Nuova Zelanda.
Noi non possiamo che condividere il sogno, del resto la New Zealand è radicata nei nostri cuori.

Finalmente arriva il 11.06.2004, il giorno tanto desiderato ed atteso, perché abbiamo prenotato l’escursione in barca alle isole minori dell’arcipelago. In compagnia di Laura e Umberto, coppia milanese appena “sbarcata” alla ns. guest house, decidiamo di organizzare la giornata marina, e per questo ci siamo affidati allo Scuba Dive Centre di Neville, (tel. 283.888) proprio adiacente alla pizzeria. E’ previsto il tour delle isole vicine per tutta la giornata, snorkelling e immersioni, ovviamente l’impazienza è al limite. Così in soli 4 italiani e 3 istruttori con tanto di mute, pesi, gav, pinne, fucili, crema (protezione 30 x bimbi e ci siamo ustionati lo stesso) ed occhiali partiamo alla volta di: Albatros Island, Coco Island, Felicitè, Grande Soeur E Petite Soeur. Neville oltre che ad essere un uomo in gamba è pure onesto con noi, ci spiega che se si vuole salire “solo per vedere e non per sostare”sulle isole private anche per poco, comunque bisogna pagare una tax di 10 $ ogni volta, per cui inizia con pazienza a circumnavigare le isolette da lontano senza mai attraccare al porticciolo, è furbo ma intanto ci ha fatto pure risparmiare la bellezza di 40 € a testa. In compagnia di Roy (grazie per la bellissima conchiglia che mi hai regalato è appesa nel nostro bagno blue!) e Jeanluc peschiamo 2 octopus, beviamo cocco e mangiamo bread & tuna, insomma la giornata passa allegramente al ritmo di sega e click della macchina fotografica.

Coco Island sottolineo, Coco Island è in assoluto sublime, indimenticabile, la più straordinaria, fa quasi concorrenza alla nostra amatissima Matamaanoa alle isole Fiji… davvero imperdibile!!! Come promesso facciamo davvero il bagno con le tartarughe marine (careta careta) che spontaneamente avvicinatesi a Neville, hanno continuato noncuranti e indisturbate a rotearsi su loro stesse, mentre noi assatanati di foto e eccitati per l’occasione non capivamo più nulla. E’ una sensazione unica ed un emozione mai provata, anche Laura e Umberto grandi viaggiatori ed esperti di mare, sono incantati dalla tranquillità di questi enormi tartarugoni e tutti in cuor proprio siamo al settimo cielo per l’evento. Le acque intorno si aprono per dare sfogo a tutte le tonalità di blu smeraldo celeste turchese ed azzurro, incredibile, il prezzo dell’escursione è strameritato e stragoduto. Con tutta sincerità sostengo che questo è il posto più bello mai visto al mondo, insieme a Anse Cocos di la Digue. Comunque alle Seychelles ci sono isole ancora più piccole, che pur donando tutta la privacy offrono ambienti ineguagliabili e ogni isola è particolare dall’altra: Silhouette isolata a causa di una fitta barriera corallina, Bird è il regno incontrastato di milioni di uccelli, Denis Island famosa per la pesca d’altura, Desroches vero acquario x i sub e Alphonse riconoscibile dall’alto per la sua spettacolare laguna rotonda.

Torniamo anche questa sera strafelici e stracontenti al Beach Villa, rimangiamo ancora pizza italiana, ma questa sera facciamo take away sul nostro terrazzino, insieme a Roy, Laura e Umberto, ed è uno spasso. La vacanza tra “sgocciolando” mancano ancora solo due giorni e che fare… be per il 12.06 decidiamo di ritornare a Ladigue, è talmente bella che vogliamo rivederla, riassaporarla, rifotografarla. Alla mattina, appena svegli il nostro pensiero corre in Italia, oggi infatti nel Duomo di Milano verrà ordinato missionario un nostro caro amico Fabio, per cui anche se lontani fisicamente, il nostro cuore un pochino sostiene anche Lui. Dopo colazione prendiamo il ferry boat delle 9.00 e prenotiamo già il ritorno per le 16.45 con Laura e Umberto. E’ tutto da ridere perché memori della giornata appena trascorsa ci facciamo nuovamente tutto il giro dell’isola noleggiando le biciclette, ripercorrendo il lungo mare, rientrando a L’Union e qui… incrociamo casualmente una nuova coppia di Inzaghesi… Manuel e Lucia Carla mia amica nonché coetanea, in honeymoon… congratulations… ebbene si il mondo è proprio piccolo… Inzago in the world ancora ..… e vai!! Se prima eravamo in 4 italiani adesso siamo in 6 e via in giro di nuovo per Anse Source D’Argent, i cavalli, i coralli, le foto, i bagni, la vaniglia, i granchietti, insomma un’altra giornata è volata. Alla sera salutiamo gli sposini che, beati loro, faranno una settimana da residenti onorari di La Digue, per poi venire nella nostra Praslin la settimana seguente.

Penultimo giorno, il 13.06 siamo quasi alla fine. La giornata è organizzata all’insegna degli ultimi acquisti, prendiamo il pullman locale che con sole 3 rupie a testa ci scorazza per tutta la parte sud dell’isola. Torniamo poi a nord, verso la selvaggia anse Kerlan, ultime foto ricordo, soprattutto ai tanti bambini che, essendo domenica mattina, non sono a scuola con le loro divise azzurre, bensì son tutti in spiaggia. Scatta l’operazione caramella e distribuzione di penne e block notes, conosciamo in particolare Gina bellissima bimba creola di 8 anni, da favola. Ritroviamo come tratti caratteristici del popolo creolo la dolcezza infinita, la gentilezza, la luminosità dei volti, la spontaneità e sopratutto le risate fragorose dopo una movimentata ballata di “sega” il ballo tipico di queste isole dell’indian ocean. Pranziamo sulla spiaggia sotto una piccola capannina di foglie di bambù, è abbandonata ma ben costruita, oramai cerchiamo l’ombra ovunque, la sabbia scotta, la pelle anche, ci stiamo spellando come ragni e fa un caldo bestiale; per la cronaca oggi fa 34° e Roy Mancienne ha freddo !?!?! perché per loro è brutto, è inverno… Non ci siamo proprio!! Nel pomeriggio facciamo ritorno nella nostra Grande Anse, dopo aver superato The Jungle, discoteca e la Britania, arriviamo al campo da calcio, per la partitissima del pomeriggio Grande Anse (giocano in casa in divisa blu) contro Anse Volbert (ospiti in rosso). Ahime la partita finisce con un pareggio e sugli spalti botte da orbi, pero anche i seychellesi “nel loro piccolo si incazzano” è, altro che pace, relax, calma… se le sono date di santa ragione perché l’albitro non ha dato un rigore… tutto il mondo è paese.

L’ultimo giorno, come tutti gli ultimi giorni è da tristezza infinita, basta riassumere solamente:
h. 8.00 a.m. taxi e partenza per l’aeroporto di Praslin;
saluti baci e lacrimosi per l’addio alla nostra beach villa, ahimè dobbiamo proprio lasciarla.
h. 8.30 arrivo a Mahè con un minuscolo volo della Air Seychelles sull’Islander aeroplanino da 8 posti a sedere + 1 solo pilota;
h. 12.00 a.m. partenza per Mahè verso l’Italia;
h. 18.00 arrivo a Roma L. da Vinci e cena all’italiana… ma io volevo il jobfish e Ivo la tuna salad;
h. 21.00 imbarco per Milano Linate e basta è finita!!
Concludiamo dicendo semplicemente che sicuramente il CUORE è rimasto là dove la natura di sconvolgente e primitiva bellezza ha sconvolto anche noi, là dove il tempo sembra essersi fermato alla preistoria, là dove dominano gli incredibili rocks modellati dal vento, e là dove sicuramente in giorno, magari con un bimbo, ritorneremo a vivere il nostro paradiso!!”

Bonzur a tuz by IVO e SABY MOTTA from Milan – ITALY

Foto e testo di Brambilla Sabina. Grazie 🙂