Io a Tunisi
Tunisi
Tunisi
kairouan
Casa del Barbiere a Tunisi
Dougga
Dougga

…Una volta imbarcati sull’agognato mezzo realizziamo che trattasi di un velivolo ad eliche della compagnia Tuninter (già io diffidavo della Tunisair…), non ho mai preso un mezzo del genere e la paura diventa panico!

Io sto accanto all’elica di destra e Mario accanto a quella sinistra, ne controlliamo ogni leggera variazione nel moto rotatorio. Accanto a me siede un distinto signore tunisino che cerca di tranquillizzarmi lodando la bravura dei piloti. Mi sfogo assillando il mio paziente vicino di seggiola con domande, ad ogni minimo cambiamento di quota del tipo: . Visto che sono qui a scrivere, evidentemente siamo atterrati a Tunis – Carthage. Trasferimento in pullman all’hotel Karim a Gammarth, a mezz’ora di pullman (le camere maleodorano come anche il pullman).
Dopo cena andiamo in un locale a La Marsa (a mezz’ora di pullman), sorseggiamo un té con pinoli e menta e conosciamo da vicino un dromedario di nome Aisha legato ad una noria all’interno del cortile. Giulio gli offre delle ghiande, rendendosi conto solo dopo, di avere preso in mano la cacchina di Aisha. Al ritorno in albergo boicotto la discoteca. Bonne nuit.
Ore complessive di pullman: 1,30.

VENERDI’ 17

Visita del sito di Cartagine (a parte la bella vista dalla collina di Byrsa, poco stimolante, essendo stata rasa al suolo dai nostri antenati). Di bello restano le terme di Antonino Pio, con vista sul mare, che di giorno erano per tutti, mentre di sera divenivano lusso per pochi, uomini d’affari e non…, il termine scientifico é “lupanare”.

Da notare la villa del presidente Zine El Abidine Ben Ali, a ridosso dell’area archeologica: se osi fotografare il muro di confine ti fanno saltare le mani a colpi di mitra.

Sempre sul fronte della salvaguardia dei Beni Culturali, oltre ad una serie di colate di cemento sparse qua e là, stanno per costruire dentro l’area degli scavi una bella Moschea, un pò come se proponessimo una nuova chiesa in mezzo ai Fori Imperiali. In confronto la Valle dei Templi é un esempio da seguire.

Prima di andare ci chiamano per farci vedere che quel giorno é stato ritrovato un mosaico del pavimento di una villa, a 30 cm dal suolo. Molto bello, ma ci prende il dubbio che lo scoprano ogni giorno per turisti diversi.

Pranzo “luculliano” a La Goulette (a 20 mn di pullman), bel villaggio di pescatori, ancora molto autentico, a parte l’hotel dove abbiamo mangiato. Ormai cominciamo a capire che nei ristoranti degli alberghi la cucina é sempre uguale e consta di: pollo allo zafferano, patate allo zafferano, pasta scotta con salsa, peperoni e besciamella, peperonata con melanzane, carne in polpetta, insalate varie, harissa (la salsa piccantissima al peperoncino) e tavoli pieni di dolci burrosi. Tutto molto leggero ed appetente!

Dopo pranzo si pone il problema della ribellione alla proposta di andare ad Utica. Forse nel cibo c’era qualcosa che ci ha fatto male, non ce la sentiamo… Fuggiamo verso Tunisi io, Giulio, Marcello, Ninni, Filippo e Simona, mentre qualcuno rimane intrappolato nel pullman. Dopo un salto addosso ad un gruppo di maschi tunisini nel treno, sbarchiamo sull’avenue Habib Bourguiba (sembra di essere a Parigi, tranne nei dettagli), dove ci accoglie un’orchestrina di fedeli in puro stile islamico. Andiamo a visitare la Medina che é veramente bella (é protetta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità). Ci infiliamo nel souk più turistico, un pò fastidioso perché ti fermano tutti per convincerti ad entrare nei negozi. Basta però sbirciare nelle traversine per rendersi conto dell’esistenza di un’umanità insolita, della vita che pullula: qui siamo veramente in Africa. Non c’é possibilità di visitare la moschea, ci immergiamo nelle contrattazioni. Il primato degli affari va a Filippo e Ninni, veri Business Men, addirittura comprano e rivendono!

Alla fine, stanchi morti, dopo aver incontrato un altro gruppo di dissidenti che si erano fatti lasciare a Tunisi, decidiamo di prendere un tè e ci facciamo consigliare da uno sconosciuto che si finge amico e ci fa impaccare. Ci seguirà poi fino al taxi. Faccio amicizia col taxista che vuole il mio numero di telefono perché verrà in Italia con la moglie. Come una scema glielo do. Per tutto ringraziamento lui fa finta di sbagliare e ci porta all’hotel Phoebus a Raouad, per spennarci un pò di soldi in più.

Le soir on va à Sidi Bou Said (a mezz’ora di pullman), paesino medievale bello ma un pò finto, confezionato ad hoc per i turisti. Di qui passarono André Gide, Simone de Beauvoir, George Bernanos, Paul Klee… prendiamo té e narghilé nel café vicino la piazza. Io cerco di non dare nell’occhio perché non sono bravissima a fumarlo, ma non ci riesco, mi guardano tutti, italiani e tunisini. Al ritorno in albergo per la seconda volta boicotto la discoteca per il più comodo letto. Ore complessive di pullman: 3,20.

SABATO 18

Partiamo di buon’ora per Kairouan (a 3 ore di pullman), una delle 4 Città Sante dell’Islam. Per la particolarità del sito la nostra guida Abdé ci allieta il viaggio con discorsi biblo/coranici che non hanno fine (con una nota di superiorità nei confronti dell’Islam); ho la sensazione che si senta in diritto di parlare a ruota libera senza però concedere domande. Non é proprio mister simpatia!

La Grande Moschea é bellissima, scopriamo pure che se si viene qui in pellegrinaggio 7 volte si può evitare di andare fino alla Mecca. Il silenzio regna sovrano, persino Giulio si pone qualche scrupolo e grida sottovoce.

Mò ci tocca un’ora alla fabbrica dei tappeti, dove ci offrono il tè, con un venditore degno delle migliori televendite nostrane. I prezzi sono all’altezza solo dei docenti, ma bisogna pure che Abdé abbia la sua percentuale, poverino!

Per pranzo ci portano alla Kasbah, trasformata in ristorante. Il restauro é pacchiano da morire ed il cibo non si addice all’aspetto lussuoso del posto, é sempre il solito. Proviamo a digerire a bordo piscina ma Abdé viene a prenderci. Mezz’ora alla bella Medina di Kairouan solo per fiutare i tappeti più belli del Nord Africa e si riparte per El Djem (mezz’ora). Il Colosseo é bello e molto grande (poco più piccolo di quello romano). Abbiamo giusto il tempo di farci sbattere fuori alla chiusura. Ci dirigiamo a Sousse (2,5 ore di pullman), all’Hotel Vincci. Qui é pulito e si mangia meglio. Dopo cena crollo di nuovo. Ore complessive di pullman: 6.

DOMENICA 19

Mi sveglio con un bel bagno in piscina. Dopo una sosta al Museo Archeologico di Sousse, carino ma non rilevante, comincia la peggiore giornata del viaggio. La tentazione di rimanere qua alla medina di Sousse (anche questa protetta dall’Unesco) é forte, anche se Abdé ci garantisce che ci passeremo almeno un’ora al ritorno. La curiosità verso il cous cous del pranzo ci porta a cedere e partire col gruppo per Madhia (2 h). Attraversiamo una zona di paludi, visitiamo il noioso sito con museo di Lamta e ci perdiamo dentro una cittadella oscura che la retta via l’autista avea smarrita. Rischiamo, per uscire dall’empasse, di demolire le già precarie case del luogo (una nota particolare va alle colonne ioniche al posto dei pilastri in c.a. nel telaio delle case in costruzione). La nostra guida ci ha fatti perdere! Seguendo una lambretta arriviamo al Residence Dar Sidi, sulla spiaggia, per l’agognato cous cous. Il posto é bellissimo ma il cibo così così. Lo scopo del viaggio é fallito. A panza piena Abdé ci costringe a partire per visitare il 3° museo della giornata, quello di Madhia. Lo disertiamo tutti, compreso i docenti, e visitiamo la medina che però non é granché.

Ripartiamo in ritardo di 40 minuti per colpa di qualche docente che si attarda, la medina di Sousse é lontana, non credo che ce la faremo, dovevo immaginare la presa in giro. Arriviamo infatti alle 18.30, c’é buio ed i negozi sono quasi tutti chiusi… verrebbe da dirgliene quattro…non facciamo i soliti cagnini! Dopo cena crollo n° 4. Ore complessive di pullman: 4,30.

LUNEDI’ 20

Abdé la vendetta ci fa svegliare alle 6.30 per comunicarci più tardi che il pullman é sfasciato e dobbiamo partire alle 9.00. Il viaggio per Dougga dura 4 ore. Ci fermiamo pure per la pausa tecnica! Dopo un pranzo che ci ha fatto acido (bric all’uovo marcio e gelato big bubble) visitiamo il sito di Thougga, molto suggestivo, il più bel sito romano che abbiamo visto in Tunisia. Si riparte poi per altre 4,30 h di viaggio fino ad Hammamet, hotel Majesty, costruito tre mesi fa. Siamo gli unici clienti e per risparmiare mancano acqua calda e luce nei corridoi. Dopo cena (pessima) bagno in piscina fredda e crollo n° 5. Ore complessive di pullman: 9.

MARTEDI’ 21

Questa mattina niente stress. Bisogna spendere tutti i soldi, scopriamo tardi che al ritorno si può cambiare da dinari in euro solo il 10% della cifra iniziale. Shopping selvaggio alla medina di Hammamet, dove i commercianti sono più scortesi e più abituati ai turisti, soprattutto italiani. Riesco ad accaparrarmi, indebitandomi con Marcello, il tappeto dei miei sogni ed a godere della vista di un bel caffé sul mare. Tutti carichi come tanti vu cumprà arriviamo all’ovile, pronti per il lauto pasto: polpettine, puré di patate e pollo allo zafferano, una vera novità nel menù!

Meno male che io, Valentina e Camilla, approfittando della bella giornata, ci siamo fatte un tuffo al mare.

Pomeriggio: visita al palazzo del barone d’Erlanger a Sidi Bou Said, un pittore un pò dandy, colto ed amante del lusso, che fece colorare le porte e finestre della medina di Tunisi di celeste. Il palazzo é stupendo, ricco di intarsi, fontane, arredi dell’epoca. Possiede pure il bagno turco ed una bella collezione di curiosi strumenti musicali. Oggi ospita l’accademia musicale e vi si fanno concerti. Ore complessive di pullman: 2.

MERCOLEDI’ 22

Questa ultima giornata é stata decisamente la migliore. Arrivati a Tunisi in pullman (1 h) visitiamo il museo del Bardo, ricchissimo di reperti soprattutto del periodo romano. Sempre nell’ottica della conservazione, sui mosaici romani meno pregiati camminano ogni giorno migliaia di persone. La guida ci fa notare che in caso basta ripristinare le tessere che vanno saltando. Ci rechiamo poi alla casa del Barbiere, mausoleo di un discepolo di Maometto e chiamata così perché costui custodì 3 peli della barba del Profeta. Bellissimi gli stucchi traforati, tipici da queste parti degli interni più ricchi.

A pranzo ci portano nella medina, all’Essaraya, uno splendido palazzo del XVIII sec. restaurato e trasformato in ristorante. Mangiamo questa volta un vero cous cous di agnello ed altre prelibatezze ed in compagnia di una docente visitiamo la medina. Siamo fortunati perché la signora é un architetto che ha fondato assieme ad altri la Società per la Salvaguardia della Medina e ci porta a visitare una serie di palazzi nobiliari antichi restaurati e convertiti in sedi istituzionali. Facciamo un giro per i quartieri d’abitazione, che altrimenti non avrei visto (non é indicato per una ragazza come me, bella come Laura Pausini e del valore di 40 milioni di cammelli di addentrarsi negli intricati vicoli della medina). Al momento della conferenza io provo a comprare una borsa da viaggio ed infilarci tutti i regalini per gli amici, frutto di dure contrattazioni. La contrattazione finale però é durissima, tanto da far valere la proposta del gruppo del terzo posto: andare al rilancio offrendogli io il doppio!

Andiamo a dormire a Raouad (mezz’ora di pullman), hotel Phoebus, lenzuola sporche, personale sgarbato. Prima però ci aspetta una serata a Tunisi (mezz’ora di pullman) in un locale molto carino in cui tra una portata e l’altra si balla. Alla fine della cena, danza dei camerieri a ritmi tribali e torta di compleanno che cade dal tetto con le candeline accese per festeggiare una ragazza. Balliamo fino alle due scatenatissimi. Ore complessive di pullman: 2,30.

GIOVEDI’ 23

Si torna! Sveglia alle 5. Siamo rimbambiti. Forse non partiremo più assieme, ma in questo momento non ce ne frega niente. Nessun nostalgico. Tutti non vedono l’ora di rientrare. Io so solo che questo é il mio primo ed ultimo viaggio organizzato e mi preparo a tornare per il festival del Sahara a Dicembre.

Per fortuna l’aereo del ritorno non é un elicottero. Sono più tranquilla. Ore complessive di pullman: 0,20.

QUALCHE DATO:
Ore complessive di pullman: 29,1 cioé più di un giorno
Caduti malati: in media tre al giorno
N° partecipanti: troppi, 45
Musei visitati: troppi, fino a tre in un giorno