Music-hall, can can, dame agghindate all’ultima moda, uomini in frac, viali animati, serate a teatro, e poi le prime automobili, i grandi alberghi e le ferventi esposizioni universali sono le smaglianti icone nelle quali la borghesia di fine Ottocento e di primo Novecento si riconosce e a cui affida il proprio status symbol.
È questa l’immagine della Belle Époque che si rinnova nelle opere di artisti quali De Nittis, Boldini, Zandomeneghi, Ghiglia, Corcos che hanno vissuto quegli anni e, attraverso le loro tele, ne hanno tramandato il ricordo alle generazioni future.
Dal 6 settembre al 14 dicembre, Pavia celebrerà questo periodo con una mostra che presenterà, nelle Scuderie del Castello Visconteo, 60 opere, in grado di ripercorrere in modo esaustivo la produzione artistica italiana tra il 1880 e il 1915.
L’esposizione, curata da Dario Matteoni e Francesca Cagianelli, con il coordinamento di Alessia Vedova, prodotta da Alef e promossa dal Comune di Pavia è la seconda tappa di un percorso che ha dapprima toccato Rovigo. L’iniziativa pavese, inserita tra gli eventi del Festival dei Saperi, presenta una selezione di opere della prima tappa e si arricchisce, rispetto all’appuntamento veneto, di un gruppo di capolavori provenienti dalla prestigiosa Collezione Morone e dalla Quadreria dell’800 – custodite presso i Musei civici pavesi – con lavori di Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi, Giuseppe De Nittis e di molti altri esponenti di questo rinnovamento culturale e artistico ed è inoltre corredata da affiches di quello che è riconosciuto come il periodo aureo della grafica pubblicitaria.

La Belle Époque, periodo di stabilità e benessere, età dell’oro che continua a vivere del proprio mito anche se bruscamente spezzata dalla Grande guerra, è uno dei momenti della nostra storia che più di altri suscita sentimenti di nostalgia nel parlarci di un mondo gioioso, ma irrimediabilmente perduto.
Un’età che poggia le fondamenta su una nuova congiuntura economica internazionale, un progresso tecnico-scientifico senza precedenti, una tranquillità sociale prima sconosciuta e una straordinaria fioritura di industria e arti.
La modernità pulsa nelle arterie delle metropoli, animate di traffico, colorate di boutiques, attraversate da un universo mondano e brulicante. È nella fantasmagoria della città che la borghesia nascente si riconosce ed è Parigi, la Parigi fin de siècle, luogo di soggiorno e formazione degli impressionisti italiani – De Nittis, Zandomeneghi e Boldini – la grande metropoli che permette agli artisti di entrare in contatto con un milieu culturale innovativo, capace di influenzare il percorso della loro arte. Una produzione segnata dalla figura femminile, che domina l’iconografia Belle Époque. Ora spiata negli spazi privati della propria casa, intenta alla lettura, all’ascolto della musica, alla toilette, o alla rêverie, ora festosa e determinata negli esterni animati della notte mondana. Ora donna fatale – mito che nasce in questo periodo – con la vocazione alla coquetterie e alla seduzione, rappresentata mentre scioglie le sue movenze in rituali pericolosamente affascinanti.

La mostra si inserisce all’interno della programmazione triennale del progetto di valorizzazione delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia.

Catalogo Silvana Editoriale

La belle époque. Arte in Italia, 1880-1915
6 settembre – 14 dicembre 2008
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo (Viale XI Febbraio, 35)

Inaugurazione: venerdì 5 settembre, ore 19.30

Biglietti:
intero: 9,00 euro
ridotto: 7,00 euro
gratuito: bambini fino ai 6 anni

Orari:
lunedì chiuso
dal martedì al venerdì: 10.00-13.00 e 15.00-19.00
sabato, domenica e festivi: 10.00-20.00.
Ultimo ingresso: 30 minuti prima dell’orario di chiusura
Aperti l’1 novembre, l’8 dicembre con orario festivo

informazioni:
www.scuderiepavia.com
[email protected]
infoline: +39 02 45496873